Cronaca

Maxi sequestro di azioni, denunce anche a Trani

Per un ex promotore finanziario ed una società di consulenza finanziaria

Oltre 28 milioni di azioni false sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza in banche a Trani, Roma, Napoli e Vercelli. A organizzare il tentativo di truffa sarebbe stata una organizzazione internazionale che prevedeva di introdurre nel circuito finanziario e borsistico nazionale azioni al portatore. Dieci persone sono state denunciate per truffa, ricettazione e riciclaggio. La banda, operante in Italia, San Marino, Svizzera, Danimarca e Germania, si era prefissata di operare nel circuito finanziario e borsistico nazionale, proponendo le azioni come vantaggiose occasioni di investimento. Per sviare eventuali controlli, le azioni risultavano emesse da una società danese esistente, ma priva di qualsiasi copertura finanziaria. L'operazione è stata condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria di Bari nell'ambito di una indagine coordinata dalla procura di Trani.
Barisera racconta la dinamica del raggiro: «Le "azioni al portatore" di una società danese, la Resol A/S (Real Estate Solution), quotata nella Borsa danese, erano state fatte passare per investimenti mobiliari di una emergente società del terziario mentre erano, in realtà, al centro di un articolato tentativo di truffa che aveva lo scopo di far immettere i titoli in questione nel circuito finanziario e borsistico nazionale attraverso la procedura della "decartolarizzazione", attraverso cioé l'attribuzione del codice Isin e il riconoscimento del titolo nel sistema internazionale informatizzato.
Il fine ultimo era di trarre in inganno banche e istituti finanziari nazionali che si sarebbero trovati con pezzi di carta del tutto inconsistenti e, di fatto, privi di valore, ma con potenziali acquirenti privati, attirati dall'apparente ottimo rendimento dei titoli.
Il meccanismo, svelato dalle indagini dei finanzieri, era stato organizzato in modo tale che ai primi controlli, anche delle stesse banche nazionali, tutto dovesse apparire e risultare regolare. La società Resol A/S, era realmente esistente e quotata veramente in Borsa, ma solo per breve tempo, perchè la sua rapida ascesa è stata bloccata dalle autorità danesi che, dopo i primi controlli, ne avevano decretato lo scioglimento perché aveva emesso un numero di azioni superiori al consentito e perché quelle già emesse poggiavano su inconsistenti basi finanziarie e su assunzioni obbligazionarie estere fittizie.
Circa 29 milioni di euro il relativo controvalore dei titoli sequestrati, tutti stampati su carta patinata filigranata, in modo tale da risultare ineccepibili sotto il profilo formale». Fra le persone denunciate dalla Procura della Repubblica di Trani anche un ex promotore finanziario e una società di consulenza finanziaria di Trani.
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