
Religioni
Pasqua, il messaggio di auguri dell’Arcivescovo Pichierri
«Testimoniamo Cristo risorto con la solidarietà e l’accoglienza». Un pensiero per i tanti migranti che stanno cercando rifugio in Europa
Trani - domenica 24 aprile 2011
«Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice: Disse il Signore al mio Signore; siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi. Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». L'Arcivescovo di Trani, Giovan Battista Pichierri, cita l'apostolo Pietro per introdurre il suo messaggio di auguri per Pasqua.
Pichierri ha un pensiero per i tanti migranti che stanno cercando rifugio in Europa. «La Pasqua 2011 – scrive l'Arcivescovo - porti in ciascuna famiglia la gioia, la serenità e la pace. E, aprendoci tutti alle migliaia di profughi tunisini e libici, sbarcati a Lampedusa e dirottati nei vari campi di accoglienza, rendiamoci solidali nell'andare incontro alle loro necessità con gesti concreti secondo le modalità che saranno comunicate dalla Caritas nazionale e diocesana, rendendo credibile la nostra testimonianza del Risorto. Questo augurio lo rende efficace Gesù Risorto, accolto nella mente e nel cuore. Nella mente accogliendo la sua obbedienza al Padre, la dedizione incondizionata nello svolgimento della sua missione di salvezza rivolta a tutto il genere umano. Nel cuore lasciandoci possedere dal suo amore totale pieno e gioioso al Padre e a tutti gli uomini e le donne di ogni tempo, razza, nazionalità».
«La nostra vita – scrive Pichierri - rigenerata dallo Spirito Santo, grazie al sangue preziosissimo di Gesù redentore e salvatore del genere umano, deve aprirsi al progetto universale di salvezza nella dimensione del dono e della missione. Ciascuno di noi si doni agli altri così come Gesù ci comanda: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. Quel come, Gesù ce lo indica con la sua presenza sacrificale e conviviale nell'Eucaristia. Dobbiamo anche noi, come Gesù, farci pane spezzato e sangue versato per vivere in comunione fraterna sotto di lui, unico nostro capo, che ci ha già portato nella gloria del Padre; ed essere in lui e con lui nel mondo luce, sale, fermento di vita nuova».
«Con l'augurio di buona Pasqua – conclude l'Arcivescovo - benedico affettuosamente le vostre famiglie, gli ammalati, i sofferenti, i carcerati, quanti si sentono soli ed emarginati, ed in particolare gli immigrati».
Pichierri ha un pensiero per i tanti migranti che stanno cercando rifugio in Europa. «La Pasqua 2011 – scrive l'Arcivescovo - porti in ciascuna famiglia la gioia, la serenità e la pace. E, aprendoci tutti alle migliaia di profughi tunisini e libici, sbarcati a Lampedusa e dirottati nei vari campi di accoglienza, rendiamoci solidali nell'andare incontro alle loro necessità con gesti concreti secondo le modalità che saranno comunicate dalla Caritas nazionale e diocesana, rendendo credibile la nostra testimonianza del Risorto. Questo augurio lo rende efficace Gesù Risorto, accolto nella mente e nel cuore. Nella mente accogliendo la sua obbedienza al Padre, la dedizione incondizionata nello svolgimento della sua missione di salvezza rivolta a tutto il genere umano. Nel cuore lasciandoci possedere dal suo amore totale pieno e gioioso al Padre e a tutti gli uomini e le donne di ogni tempo, razza, nazionalità».
«La nostra vita – scrive Pichierri - rigenerata dallo Spirito Santo, grazie al sangue preziosissimo di Gesù redentore e salvatore del genere umano, deve aprirsi al progetto universale di salvezza nella dimensione del dono e della missione. Ciascuno di noi si doni agli altri così come Gesù ci comanda: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. Quel come, Gesù ce lo indica con la sua presenza sacrificale e conviviale nell'Eucaristia. Dobbiamo anche noi, come Gesù, farci pane spezzato e sangue versato per vivere in comunione fraterna sotto di lui, unico nostro capo, che ci ha già portato nella gloria del Padre; ed essere in lui e con lui nel mondo luce, sale, fermento di vita nuova».
«Con l'augurio di buona Pasqua – conclude l'Arcivescovo - benedico affettuosamente le vostre famiglie, gli ammalati, i sofferenti, i carcerati, quanti si sentono soli ed emarginati, ed in particolare gli immigrati».
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