Turismo

Puglia Imperiale alla Borsa del turismo archeologico

Le eccellenze del territorio in mostra a Paestum

Le eccellenze archeologiche del territorio di Puglia Imperiale saranno presenti dal 18 al 21 novembre per la sesta volta consecutiva alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, il più grande Salone espositivo del patrimonio archeologico italiano (con numerose ed importanti partecipazioni estere) che celebra quest'anno la sua XIII edizione sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

L'Agenzia Puglia Imperiale Turismo partecipa a questo evento internazionale con uno stand espositivo realizzato in collaborazione con la Provincia di Barletta, Andria, Trani, che nello stesso modo aveva fatto il suo esordio all'appuntamento campano durante la precedente edizione, con una unità d'intenti che ha fatto registrare notevoli consensi fra il pubblico ma soprattutto fra gli addetti al settore ed esperti. Un patrimonio archeologico, quello dei Comuni appartenenti a quest'area del centro della Puglia, che ha pochi eguali nel territorio regionale, e che si arricchisce continuamente di nuove scoperte, attraverso importanti campagne di scavi e operazioni di restauro che riportano alla luce pagine di storia e di antiche civiltà: una materia che appassiona e che richiama un turismo che non è più di nicchia ma finalmente di grandi numeri.

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum si conferma come luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo e ai beni culturali oltre che occasione di incontro per gli addetti ai lavori, per il business professionale, per i viaggiatori, per gli appassionati (i dati dello scorso anno parlano di 8.000 visitatori, 200 espositori con 30 Paesi esteri, 35 tra conferenze e incontri, 280 relatori, 300 operatori dell'offerta, 200 giornalisti): l'obiettivo della Borsa è infatti quello di promuovere siti e destinazioni archeologiche creando integrazione tra diverse culture, favorire la commercializzazione di prodotti turistici specifici, contribuire alla destagionalizzazione, incrementare le ricadute culturali e le opportunità occupazionali ed economiche.
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