Eventi e cultura

Quel Valdemaro Vecchi in presa diretta

Standing ovation - Le recensioni di Giovanni Ronco su Traniweb

Questa settimana ho recuperato un gioiellino degno delle migliori collezioni da bibliofili. Un piccolo "tesoro" che segnalo ai lettori di Traniweb. Il libretto che continuo a passarmi tra le mani, con la consapevolezza di avere qualcosa di bello da leggere e da rileggere, è una specie di diario, di raccolta di riflessioni scritte da Valdemaro Vecchi, leggendario tipografo, ma anche editore, che incrociò il suo destino con quello della nostra città. Convinto della bontà della diffusione della cultura come strumento di civilizzazione e progresso umano, egli scommise sulla forza dei libri, della scrittura, della parola, della stampa, come elementi di riscatto sociale, rispetto alla difficile situazione del Meridione d'Italia, della Puglia, in cui operò, in particolare, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.

Tante furono le difficoltà di fatto incontrate dal Valdemaro Vecchi mentre si giocava la "carta" della stampa come elemento decisivo per risollevare o valorizzare,a seconda dei casi, le sorti delle comunità nelle quali visse e lavorò. E il "matrimonio" fra Trani e Valdemaro Vecchi andò sicuramente a buon fine. Coraggioso fin dall'inizio, il Vecchi, da quando, in controtendenza, decise di lasciare la natia terra parmense, ricca e tranquilla, per "scendere" in Puglia a misurarsi in un settore come quello dell'arte tipografica che gli avrebbe fornito molto onore morale, ma di certo poche soddisfazioni economiche. Fu convinto sponsor della formazione per i giovani nell'ambito dell'arte della stampa, resosi conto che, in particolare al Sud, vi era molto dilettantismo ed improvvisazione nel settore. Promosse riviste culturali, giuridiche ed economiche di grande livello. Dopo esperienze a Giovinazzo e San Severo, oltre che a Barletta, decise di concentrare forze e capitali nella nostra Trani. La sua opera fu lodata persino da Benedetto Croce e Giovanni Gentile e fondamentale per conoscere questo personaggio è il saggio dedicatogli da Benedetto Ronchi, nel 1966 sulla "Rassegna Pugliese".

Il "libriccino" in questione è "Trent'anni di lavoro in Puglia", di Valdemaro Vecchi, di Palladino editore e curato da Massimo Gatta, autore tra l'altro, d'un pregevole saggio biografico finale. L'iniziativa culturale, con la collana Documenti d'arte Tipografica, diretta dallo stesso Massimo Gatta, ha come obiettivo quello di ripubblicare opere inedite o per lo più rare, che riguardano il settore dell'editoria e della stampa, dell'editoria, in Italia, a cavallo tra l'Ottocento ed il Novecento. Un Vecchi inedito ed intimistico, che vi consigliamo di leggere, per capire come un uomo, con le sue qualità e coraggio, può realmente impegnarsi per il progresso della comunità in cui ha vissuto. Trani ringrazia.
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