Cronaca

Sequestrato in via preventiva un cantiere in via Imbriani

Otto avvisi di garanzia per turbativa d'asta e abuso d'ufficio

Questa mattina la Compagnia di Trani dei Carabinieri ha posto sotto sequestro preventivo un immobile (cantiere edile) in via Imbriani. Si tratta di un terreno venduto da AMET nel luglio 2006. Il sequestro è stato disposto dal Giudice per le Indagini Premilinari presso il Tribunale di Trani dott. Roberto Olivieri del Castillo. Pubblichiamo il comunicato del Comando Provinciale dei Carabinieri:

«In concorso tra loro al fine di escludere altri partecipanti da una gara pubblica per la vendita di un suolo nel comune di Trani, hanno indirizzato mediante artifizi e illegittimità procedurali l'esito dell'appalto a favore di una impresa del posto. A seguito di una mirata attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Trani, la locale Procura della Repubblica ha emesso avvisi di garanzia nei confronti di 8 persone per "turbativa d'asta" e "abuso d'ufficio", disponendo il sequestro preventivo dell'area oggetto dell'asta. Si tratta del presidente e del tecnico ingegnere di una ditta municipalizzata del comune di Trani proprietaria dello stabile da vendere, di 4 componenti la commissione aggiudicatrice dell'appalto e del legale rappresentante e gestore dell'impresa beneficiaria dell'aggiudicazione. I militari hanno accertato che gli otto hanno fatto in modo che alla gara partecipassero solo due ditte facenti comunque capo allo stesso soggetto, trasformando sostanzialmente l'appalto in una trattativa privata. In primo luogo, nonostante la volontà dell'azienda comunale di prevedere varie forme di offerta al fine di allargare la partecipazione alla gara di più imprese, il presidente, con la complicità del tecnico ingegnere, ha modificato la clausola relativa alle modalità dell'offerta del prezzo contenuta nel bando di gara, rendendo così assolutamente improbabile la partecipazione di altri concorrenti. Nel luglio 2006, difatti, la ditta comunale aveva deciso di procedere alla vendita di un bene immobile di sua proprietà sito in Trani redigendo un apposito bando in cui si stabiliva che l'offerta di ciascun partecipante doveva essere costituita oltre dal versamento di 1.300.000 euro anche dalla cessione di un'unità immobiliare da destinare ad uffici commerciali. Ciò non è avvenuto visto che la società aggiudicatrice ha offerto 910.000 euro e un locale del valore di 450.000 euro da edificarsi sul suolo aggiudicato: di fatto una forma di permuta non prevista dal bando. Inoltre si è accertato che l'ingegnere, con la complicità del presidente della società comunale, in mancanza di qualsiasi atto che determinasse il prezzo di mercato, ha sottostimato il valore dell'immobile da vendere, arbitrariamente fissato nella misura 1.300.000 euro ed alla stessa cifra aggiudicata ad una delle ditte partecipanti con trattativa privata. L'indagine ha permesso di stabilire che alla gara hanno partecipato solo due società facenti capo ad uno stesso gruppo di cui l'aggiudicataria avrebbe dovuto essere esclusa per violazione delle disposizioni del bando avendo inviato l'offerta "segreta" in una busta non sigillata. Per quanto sopra, l'Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo dell'area oggetto della gara, al fine di evitare che il reato venisse portato ad ulteriori conseguenze, visto che attualmente sono in corso lavori di sbancamento che interessano il perimetro dell'area aggiudicata prodromici alla realizzazione di un cantiere.»












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