
Attualità
Simona del Nigro, ballerina di Trani, nel cast della serie il “Gattopardo” su Netflix
La giovane tranese, dopo l’esperienza con le riprese del “Gattopardo”, si racconta in un’intervista
Trani - martedì 8 aprile 2025
Il "Gattopardo" è sicuramente la serie del momento; sin dal suo annuncio è stato inevitabile il confronto con l'indimenticabile film del 1963 di Luchino Visconti. L'imponente cast messo su da Netflix, però, non ha deluso le aspettative degli spettatori e, tra i numerosi ballerini, c'è anche la tranese Simona del Nigro, che ha risposto ad alcune domande.
D: Simona, raccontaci di te e della tua formazione.
R: Sono nata a Trani e ho 25 anni; ho iniziato a studiare danza a 13 anni con Massimo Tiberio, presso "Studio Danza" a Trani e ho frequentato il liceo coreutico di Bisceglie ad indirizzo classico. Mi sono diplomata nel 2019 e, nella stessa estate, sono andata a fare uno stage a Paestum che si chiama "Maratona d'estate"; lì, durante un concorso, ho vinto la borsa di studio per l'associazione culturale "Molinari Art Center" di Roma, conferitami da Vinicio Mainini, che è il codirettore di questa struttura insieme a Giacomo Molinari. L' associazione è anche riconosciuta dal Ministero della Cultura (Centro di Alta Formazione per danzatori) ed è il braccio operativo dell'Associazione Italiana Danzatori. Qui ho fatto il mio percorso di studi. Mi sono fermata tre mesi per la pandemia, continuando a studiare e, subito dopo, quando sono ricominciate le audizioni, ho iniziato a lavorare al livello professionale. Ho lavorato in Rai 1 con "L'anno che verrà", con Franco Miseria per un varietà a teatro, con la Compagnia Nazionale del Balletto, diretta da Giacomo Molinari e Vinicio Maini, e l'ultimo lavoro è stato il Gattopardo".
D: Qual è stata l'occasione che ti ha portata a partecipare alle riprese?
R: Ho fatto l'audizione, sono stata scelta e ho iniziato le prove due anni fa e poi, subito dopo, le riprese.
D: Com'è stata questa esperienza?
R: È stata una bellissima esperienza, ed è stato bellissimo perché, in questa serie, il balletto non ha un ruolo di poca importanza; abbiamo fatto le prove con i protagonisti, Deva Cassel, Saul Nanni, Benedetta Porcaroli, Kim Rossi Stuart abbiamo conosciuto gli attori e ci abbiamo passato tempo insieme.
D: Attualmente di cosa ti occupi? Hai progetti per il futuro?
R: Sono la presentatrice dell' "Holidance Camp Trani", manifestazione di arte coreutica, e Giacomo Molinari ne è il presidente. Io amo Roma, però penso che la Puglia e Trani abbiano un potenziale artistico non indifferente.
Per il futuro - artisticamente parlando e come persona - ci vuole ancora tempo e pazienza, ma mi piacerebbe entrare nel mondo dello spettacolo, non solo in ambito coreutico ma anche nella conduzione dei programmi tv o come show girl. Purtroppo, non esistono più conduttrici come quelle di una volta, per esempio Raffaella Carrà e Lorella Cuccarini. Però, vedo tante ragazze che hanno delle qualità, ma il problema è che lo Stato e la tv italiana ci propinano sempre la stessa roba. Io sono molto determinata, e spero di ottenere altrettanti risultati in questo campo.
D: Cosa pensi dei talent show?
R: Penso che i talent show siano usati male: così come in tutto c'è poca meritocrazia. Ci sono tanti ragazzi che vanno a programmi come "Amici" e non sempre vince chi merita. Non è un mondo facile, è pieno di insidie e ti dà tante sicurezze, a tratti è spietato. Non c'è più una competizione sana perché gli artisti veri non esistono e non studia più nessuno e il livello, inevitabilmente, si abbassa. E poi sembra che la danza sia trattata come un'arte di serie B. Io penso che la danza sia, sotto determinati aspetti, anche più importante del canto, perché il ballerino usa tutto il corpo per dare un'emozione. Anche il cantante è un atleta, perché cantare è un allenamento vero e proprio, ma nella danza è coinvolto tutto il corpo.
D: Simona, raccontaci di te e della tua formazione.
R: Sono nata a Trani e ho 25 anni; ho iniziato a studiare danza a 13 anni con Massimo Tiberio, presso "Studio Danza" a Trani e ho frequentato il liceo coreutico di Bisceglie ad indirizzo classico. Mi sono diplomata nel 2019 e, nella stessa estate, sono andata a fare uno stage a Paestum che si chiama "Maratona d'estate"; lì, durante un concorso, ho vinto la borsa di studio per l'associazione culturale "Molinari Art Center" di Roma, conferitami da Vinicio Mainini, che è il codirettore di questa struttura insieme a Giacomo Molinari. L' associazione è anche riconosciuta dal Ministero della Cultura (Centro di Alta Formazione per danzatori) ed è il braccio operativo dell'Associazione Italiana Danzatori. Qui ho fatto il mio percorso di studi. Mi sono fermata tre mesi per la pandemia, continuando a studiare e, subito dopo, quando sono ricominciate le audizioni, ho iniziato a lavorare al livello professionale. Ho lavorato in Rai 1 con "L'anno che verrà", con Franco Miseria per un varietà a teatro, con la Compagnia Nazionale del Balletto, diretta da Giacomo Molinari e Vinicio Maini, e l'ultimo lavoro è stato il Gattopardo".
D: Qual è stata l'occasione che ti ha portata a partecipare alle riprese?
R: Ho fatto l'audizione, sono stata scelta e ho iniziato le prove due anni fa e poi, subito dopo, le riprese.
D: Com'è stata questa esperienza?
R: È stata una bellissima esperienza, ed è stato bellissimo perché, in questa serie, il balletto non ha un ruolo di poca importanza; abbiamo fatto le prove con i protagonisti, Deva Cassel, Saul Nanni, Benedetta Porcaroli, Kim Rossi Stuart abbiamo conosciuto gli attori e ci abbiamo passato tempo insieme.
D: Attualmente di cosa ti occupi? Hai progetti per il futuro?
R: Sono la presentatrice dell' "Holidance Camp Trani", manifestazione di arte coreutica, e Giacomo Molinari ne è il presidente. Io amo Roma, però penso che la Puglia e Trani abbiano un potenziale artistico non indifferente.
Per il futuro - artisticamente parlando e come persona - ci vuole ancora tempo e pazienza, ma mi piacerebbe entrare nel mondo dello spettacolo, non solo in ambito coreutico ma anche nella conduzione dei programmi tv o come show girl. Purtroppo, non esistono più conduttrici come quelle di una volta, per esempio Raffaella Carrà e Lorella Cuccarini. Però, vedo tante ragazze che hanno delle qualità, ma il problema è che lo Stato e la tv italiana ci propinano sempre la stessa roba. Io sono molto determinata, e spero di ottenere altrettanti risultati in questo campo.
D: Cosa pensi dei talent show?
R: Penso che i talent show siano usati male: così come in tutto c'è poca meritocrazia. Ci sono tanti ragazzi che vanno a programmi come "Amici" e non sempre vince chi merita. Non è un mondo facile, è pieno di insidie e ti dà tante sicurezze, a tratti è spietato. Non c'è più una competizione sana perché gli artisti veri non esistono e non studia più nessuno e il livello, inevitabilmente, si abbassa. E poi sembra che la danza sia trattata come un'arte di serie B. Io penso che la danza sia, sotto determinati aspetti, anche più importante del canto, perché il ballerino usa tutto il corpo per dare un'emozione. Anche il cantante è un atleta, perché cantare è un allenamento vero e proprio, ma nella danza è coinvolto tutto il corpo.