UDC e amministrazione, il giorno dopo / 2

«La politica del dire mal si concilia con la politica del fare. A distanza di cinque mesi dall'inizio del nuovo corso amministrativo, protagonista in assoluto si è rivelata la politica del gambero. Eppure, in campagna elettorale il dire ha prevalso sul fare. Si è detto che la futura amministrazione di centro/destra, sul principio della continuità avrebbe adottato misure atte a contenere il prelievo fiscale e tributario con inevitabile riduzione delle tasse ignobilmente aumentate dal Commissario Straordinario. Falso. Chi può dimenticare i manifesti affissi ad effetto, dal titolo – falsi e incompetenti – sulla reale situazione finanziaria delle casse comunali, con il solo fine di carpire artatamente la buona fede degli elettori? A distanza di soli pochi mesi, i cittadini si sono resi conto di una situazione economica disastrosa, tanto da indurre l'Amministrazione comunale a porre in vendita i gioielli di famiglia attingendo dal patrimonio comunale per sopperire a una gestione precedente da definire a dir poco allegra e a lasciare immutata la pressione tributaria, tendenza puntualmente già denunciata nel lontano dicembre dell'anno 2005. Il Prefetto diffida i consiglieri comunali ad approvare gli equilibri di bilancio entro questo mese; ad oggi non è dato sapere nulla sulla reale situazione del disavanzo 2006. In compenso i contribuenti ricevono atti ingiuntivi per la riscossione coattiva dell'I.C.I. direttamente dalla società San Giorgio s.p.a.. Chi provvede e con quale struttura ad esplicitare il controllo sugli atti e sulle effettive riscossioni? Perché a fronte di un agio spettante del 10% si autorizza la società a riscuotere direttamente per conto del Comune il restante 90%? Il conferimento di ulteriori quattro annualità di accertamento, liquidazione e riscossione del tributo non è forse competenza dell'organo consiliare? Quali misure la nuova amministrazione ha adottato per ripristinare la trasparenza nella gestione della cosa pubblica ed in particolare dei tributi? In poco meno di cinque mesi il consiglio comunale è stato convocato due sole volte, le divisioni della maggioranza sulla Presidenza del Consiglio sono evidenti e hanno prevalso sul buon andamento dell'Amministrazione. Chi rallenta l'azione Amministrativa? E' possibile assistere alle lamentele dell'Avv. Giorgino, commissario dell'U.D.C. tranese, il quale con la solita disinvoltura denuncia sui giornali: "La macchina amministrativa tranese non va" e lancia moniti perentori dichiarandosi scevro da qualsiasi condizionamento da poltrona, pensando a suo piacimento di essere talune volte maggioranza e altre opposizione. Non occupa l'U.D.C. due autorevoli posizioni nella Giunta Tarantini, compreso l'incarico di vice-sindaco? Tre opere omnia hanno caratterizzato questa scorsa torrida estate tranese: la nomina del Direttore Generale, antagonista del Sindaco sulla pista di chi comanda di più a Trani, dedito più a perseguire la vendetta personale nei confronti di ex assessore oggi impiegato comunale che a proporre un piano organico di gestione dell'Ente; pista ciclabile di cui non sappiamo come è stata finanziata, motivo di notevoli difficoltà per la viabilità e probabile nuovo debito fuori bilancio; e in ultimo l'allargamento della sala consiliare a quaranta posti a sedere, esempio di notevole ed encomiabile sforzo giuridico amministrativo . Bando alle ciancie! L'elettorato vi ha eletto per governare non per tergiversare. Nessuno si sogni di stendere un paravento sulle proprie ipocrisie invocando puntualmente l'amore per la città. I cittadini sono stanchi, hanno bisogno di risposte chiare, immediate e concrete.»

Domenico Triminì
Capogruppo Consiliare D.C.