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Una comunità terapeutica con vista sul mare di Trani

Nel capannone che fu di Annacondia

Il Comune di Trani ha presentato in Regione il progetto preliminare per accedere al contributo previsto dal bando Libera il bene che finanzia gli interventi di ristrutturazione degli immobili confiscati ai boss mafiosi. La Regione ha stanziato quasi 7 milioni di euro da ripartire fra i Comuni che entro il 30 marzo presenteranno domanda di partecipazione al bando a sportello, la cui scadenza coincide con l'esuarimento delle risorse messe a disposizione. Gli uffici comunali hanno giocato d'anticipo, presentando la documentazione per tempo, dopo aver esaminato le proposte giunte a Palazzo di Città attraverso il concorso di idee indetto dal Comune nel 2009. Il progetto sposato dal Comune di Trani è quello della comunità Oasi 2, mirato alla ristrutturazione del capannone situato in contrada del Curatoio, sulla statale che collega Trani a Barletta. Lì, a pochi metri dal mare, c'è uno degli immobili sequestrati al boss tranese Salvatore Annacondia, una struttura coperta insistente su un'area di 5mila metri quadrati.

Il progetto dell'Oasi 2 (fatto proprio dal Comune) prevede la costruzione di una comunità terapeutica che avrà la capacità di accogliere 30 persone, circa il doppio di quelle ospitate nel centro di Corato. Per la realizzazione (a cui contribuiranno anche i residenti della comunità) la spesa prevista è di 900mila euro. Se l'istanza del Comune dovesse essere accolta dalla Regione, l'Ente concederebbe al progetto un contributo di 750mila euro, mentre il Comune si farebbe carico della restante parte. La comunità terapeutica sorgerebbe sulle ceneri del capannone attualmente abbandonato: 700 metri quadrati su cui ricavare stanze e piccoli laboratori destinati ad essere utilizzati dai residenti del centro per attività manuali di riabilitazione e di studio.

A dire il vero, il progetto presentato dall'Oasi è ben più corposo e prevede, oltre alla realizzazione del centro, anche un cantiere navale per il rimessaggio delle barche ed un anfiteatro per attività artistiche. Complessivamente, l'investimento ha un costo complessivo di 4 milioni di euro, da qui la decisione di suddividerlo in due lotti: il primo, teoricamente subito finanziabile, per la costruzione della comunità, il secondo (più impegnativo dal punto di vista economico) da finanziare con i prossimi bandi regionali o mediante il programma operativo nazionale per la sicurezza e per lo sviluppo del Ministero dell'Interno.
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