Vita di città
Vandali in azione, imbrattati Palazzo Quercia e monumento degli Statuti Marittimi
Pezzi della storia di Trani in balia dell'inciviltà
Trani - mercoledì 18 maggio 2016
9.28
"Altro che buche!" verrebbe da dire osservando il "ricordo" lasciato dai vandali sul muro di Palazzo Quercia, vicino alla porta di ingresso della chiesetta dell'Assunta, e sul retro del bassorilievo dedicato agli Statuti Marittimi. Non è la prima volta che quest'ultimo viene preso di mira dall'azione dei vandali: due anni fa apparvero scritte colorate sul basamento dopo che nel 2013 l'opera era smontata, portata a Roma e sottoposta ad un trattamento particolare per eliminare le ossidazioni. Ancora una volta, amaramente, testimoniamo la presenza di queste scritte incomprensibili, che imbrattano gratuitamente uno dei simboli della storia tranese. Quasi come se si volesse completare l'opera, i vandali hanno pensato bene di utilizzare ancora il colore rimasto imbrattando parte del muro di Palazzo Quercia, lasciando il loro segno all'ingresso della chiesetta che viene aperta ogni anno il 15 agosto.
In questi due casi la soluzione più facile non vale: dare la colpa all'amministrazione che, anzi, dovrà sobbarcarsi la spesa economica di ripulire il bassorilievo (e si spera al più presto). Questa volta la colpa è di chi non insegna il valore della cultura della bellezza e il rispetto delle cose che ci circondano. Questa volta la colpa è di chi ha pensato di divertirsi non con gli amici, ma con un pennarello e scarabocchiare qualcosa senza la minima percezione di ciò che stava facendo. Questa volta la colpa è di chi agisce senza pensare, come se tutto ciò lo circonda fosse di sua proprietà e avesse il diritto di agire come l'impulso comanda.
Le buche possono essere riparate, i problemi economici possono essere risolti, ma di fronte all'ignoranza e all'inciviltà c'è poco da fare soprattutto in una città che ha perso il contatto con la propria storia.
In questi due casi la soluzione più facile non vale: dare la colpa all'amministrazione che, anzi, dovrà sobbarcarsi la spesa economica di ripulire il bassorilievo (e si spera al più presto). Questa volta la colpa è di chi non insegna il valore della cultura della bellezza e il rispetto delle cose che ci circondano. Questa volta la colpa è di chi ha pensato di divertirsi non con gli amici, ma con un pennarello e scarabocchiare qualcosa senza la minima percezione di ciò che stava facendo. Questa volta la colpa è di chi agisce senza pensare, come se tutto ciò lo circonda fosse di sua proprietà e avesse il diritto di agire come l'impulso comanda.
Le buche possono essere riparate, i problemi economici possono essere risolti, ma di fronte all'ignoranza e all'inciviltà c'è poco da fare soprattutto in una città che ha perso il contatto con la propria storia.