
Cronaca
Terreno ex Amet: a processo Affatato e Mangione
Inizierà a luglio. Le accuse: abuso d'ufficio e turbativa d'asta. Dovranno rispondere davanti al giudice anche altri due funzionari dell'azienda
Trani - martedì 10 maggio 2011
Comincerà il prossimo 7 luglio, presso il Tribunale collegiale di Trani, il processo per la compravendita del terreno ex Amet di corso Imbriani al gruppo edile Graziano. Ieri il gup, Maria Grazia Caserta, ha disposto il rinvio a giudizio per quattro persone: l'allora presidente dell'Amet, Alfonso Mangione, e i tre membri della commissione di gara, cioè il capo dell'ufficio tecnico comunale, Giuseppe Affatato, più i due funzionari Amet, Vincenzo Piizzi e Salvatore Leggieri (un altro funzionario nel frattempo è deceduto); mentre per i due imprenditori Gerardo e Nicola Graziano, che acquistarono il terreno, e per un ingegnere dell'Amet, Mario Albanese, è stata dichiarata la nullità della richiesta di rinvio a giudizio e disposto il rinvio degli atti alla procura perché specifichi meglio il capo di imputazione.
Rispondono tutti di abuso d'ufficio (tranne i due imprenditori) e turbativa d'asta, perché la compravendita del terreno di 1.200 metri quadri, avvenuta nell'ottobre 2006, sarebbe stata solo all'apparenza una gara pubblica. E anche il prezzo pagato dai Graziano all'Amet sarebbe stato «al di sotto del valore di mercato». Si sarebbe trattato a tutti gli effetti, secondo il pm Antonio Savasta, di una trattativa privata, alla quale parteciparono due imprese edili (Fermar srl e Graziano 2 srl) entrambe riferibili al gruppo Graziano. Il terreno venne anche sequestrato nell'ottobre 2007, per essere poi dissequestrato dal Riesame. Oggi, vi sorge un grande edificio, ma per la procura gli illeciti penali commessi nella vendita non sarebbero venuti meno. (CC)
Rispondono tutti di abuso d'ufficio (tranne i due imprenditori) e turbativa d'asta, perché la compravendita del terreno di 1.200 metri quadri, avvenuta nell'ottobre 2006, sarebbe stata solo all'apparenza una gara pubblica. E anche il prezzo pagato dai Graziano all'Amet sarebbe stato «al di sotto del valore di mercato». Si sarebbe trattato a tutti gli effetti, secondo il pm Antonio Savasta, di una trattativa privata, alla quale parteciparono due imprese edili (Fermar srl e Graziano 2 srl) entrambe riferibili al gruppo Graziano. Il terreno venne anche sequestrato nell'ottobre 2007, per essere poi dissequestrato dal Riesame. Oggi, vi sorge un grande edificio, ma per la procura gli illeciti penali commessi nella vendita non sarebbero venuti meno. (CC)
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