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«Vigilare su ideologie distruttive come quella gender»
Giornata nazionale della vita, Pichierri rimarca il concetto di famiglia affermato dalla Chiesa. «La natura relazionale dell’essere umano si esprime solo nel rapporto tra uomo e donna»
Trani - venerdì 1 febbraio 2013
9.39
Nell'imminenza della trentacinquesima giornata nazionale per la vita (in programma domenica 3 febbraio), l'Arcivescovo di Trani, Giovan Battista Pichierri, scrive una lettera pastorale alla comunità per riflettere insieme sulla sacralità e inviolabilità della vita umana dell'embrione «che ha il diritto – scrive Pichierri - ad essere procreato in un abbraccio d'amore del padre e della madre, ovvero di un uomo e di una donna, uniti dal vincolo matrimoniale, che forma la famiglia, santuario della vita e cellula fondamentale della società».
Quello dell'Arcivescovo di Trani è un documento denso di riflessioni e di citazioni tratte dal più recente magistero, in cui, tra l'altro, si afferma il tentativo in atto nella cultura contemporanea di alterare la fondamentale visione antropologica dell'uomo che da sempre ha trovato il consenso di tutte le culture. A proposito Pichierri riprende la riflessione di Benedetto XVI: «L'uomo contesta di avere una natura precostituita della sua corporeità, che caratterizza l'essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all'essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l'essere umano, così come Dio l'ha dato».
Su questa sua origine è fondata la dignità della persona umana, per cui la vita va difesa sin dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. «Essere operatori di pace – scrive Pichierri - significa difendere la dignità della persona e la vita della persona in ogni fase della sua crescita. Da questo punto di vista lodevole è l'iniziativa "Uno di noi" a favore dell'embrione umano, al fine di riconoscere la dignità sacra e inviolabile dell'essere umano dal concepimento alla morte naturale».
Quanto alla famiglia, «la natura relazionale dell'essere umano - scrive l'Arcivescovo – si esprime nel rapporto tra uomo e la donna e dà vita alla realtà familiare. Attraverso l'aiuto reciproco e complementare dell'uomo e della donna, l'uomo nasce, cresce, e si moltiplica. Quindi, la differenza sessuale originaria tra l'uomo e la donna è il principio inamovibile dell'antropologia duale». «Pertanto - prosegue Pichierri - occorre, quindi, vigilare attentamente su norme politiche e culturali che trasmettono ideologie e un laicismo aggressivo, intolleranti e distruttivi come quelle legate alla mentalità contraccettiva occidentale e al disprezzo dell'uomo e della donna creati a immagine e somiglianza di Dio ovvero l'ideologia del gender. La Chiesa è impegnata a promuovere l'uomo secondo il disegno di Dio nella sua integrale dignità e nel rispetto delle sue dimensioni verticale e orizzontale».
Quello dell'Arcivescovo di Trani è un documento denso di riflessioni e di citazioni tratte dal più recente magistero, in cui, tra l'altro, si afferma il tentativo in atto nella cultura contemporanea di alterare la fondamentale visione antropologica dell'uomo che da sempre ha trovato il consenso di tutte le culture. A proposito Pichierri riprende la riflessione di Benedetto XVI: «L'uomo contesta di avere una natura precostituita della sua corporeità, che caratterizza l'essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all'essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l'essere umano, così come Dio l'ha dato».
Su questa sua origine è fondata la dignità della persona umana, per cui la vita va difesa sin dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. «Essere operatori di pace – scrive Pichierri - significa difendere la dignità della persona e la vita della persona in ogni fase della sua crescita. Da questo punto di vista lodevole è l'iniziativa "Uno di noi" a favore dell'embrione umano, al fine di riconoscere la dignità sacra e inviolabile dell'essere umano dal concepimento alla morte naturale».
Quanto alla famiglia, «la natura relazionale dell'essere umano - scrive l'Arcivescovo – si esprime nel rapporto tra uomo e la donna e dà vita alla realtà familiare. Attraverso l'aiuto reciproco e complementare dell'uomo e della donna, l'uomo nasce, cresce, e si moltiplica. Quindi, la differenza sessuale originaria tra l'uomo e la donna è il principio inamovibile dell'antropologia duale». «Pertanto - prosegue Pichierri - occorre, quindi, vigilare attentamente su norme politiche e culturali che trasmettono ideologie e un laicismo aggressivo, intolleranti e distruttivi come quelle legate alla mentalità contraccettiva occidentale e al disprezzo dell'uomo e della donna creati a immagine e somiglianza di Dio ovvero l'ideologia del gender. La Chiesa è impegnata a promuovere l'uomo secondo il disegno di Dio nella sua integrale dignità e nel rispetto delle sue dimensioni verticale e orizzontale».