Avviso di chiamata

Al Comune di Trani chiamate Hulk Hogan

Episodio limite a Palazzo di Città: si scatena la rissa

La situazione era già da mesi e mesi insostenibile. Decine di persone che si recano presso gli uffici per chiedere sostegno, casa, sussidi. Scene di ordinaria disperazione in anni di crisi economica. Si ripensa a chi voleva darsi fuoco, a chi voleva buttarsi dalla finestra, a chi urlava la propria rabbia. Il tutto è andato avanti per tanti, troppi mesi. Qualche consigliere di opposizione aveva segnalato e denunciato pubblicamente la situazione, penso a Santorsola. L'altro ieri un episodio limite, con una di quelle persone protagoniste di "richieste" a voce alta, (pare che fosse lì per chiedere una casa popolare più grande): il volume della voce aumenta, le parole diventano sempre più pesanti fino al termine che scatena la rissa: "Cornuto!", detta dall'uomo ad un messo. 118 in volata e rischio, si dice, di perdita d'un occhio per il malcapitato, cioè il richiedente casa.

Mesi e mesi di file di disperati, urla, minacce velate per ottenere sussidi e non succede nulla. Poi basta un "cornuto" urlato con veemenza ed in vernacolo, alla Cassano per intenderci, e l'asticella della "sicurezza" si alza improvvisamente. Da un eccesso di tolleranza, si passa alla tolleranza zero nel lasso di pochi minuti. Dalla quasi accettazione d'una situazione che era ai limiti da mesi (stazionamenti permanenti di questuanti nei corridoi), all'eccesso di "metodi correttivi", mutuando un lessico scolastico, quando qualche docente, per fermare il bullo di turno, lo prende a calci in culo o a scapaccioni. Ci viene voglia, una volta tanto, vista la situazione estrema, di dare solidarietà ad entrambi: al messo ferito nel rispetto e nell'onore ("cornuto a me?"- da buon uomo del sud), ma anche al malcapitato che ha avuto la peggio. Speriamo che il messo non si becchi il cazziatone da Giggino, in quanto quest'ultimo fa sempre dell'immagine e dello stile, tranne che con Santorsola,una sua prerogativa, ed un messo che manda all'ospedale un cittadino, per quanto questo fosse esagitato, non è bella immagine all'esterno, non è bella pubblicità. Dopo gli schiaffoni ad un consigliere comunale, dopo i cazzotti e le risse, consigliamo l'assunzione al Comune di Hulk Hogan e, a parte gli scherzi, una sicurezza all'insegna della misura. Né tolleranza mille, né gente mandata all'ospedale. Gigi da buon classicista lo sa: la virtù sta (starebbe) nel mezzo.

Muso lungo, anzi lunghissimo per il bel Nico Damascelli. Non proprio un nuovo mal pancista, ma sicuramente un consigliere di maggioranza amareggiato per l'assoluta assenza di solidarietà pubblica da parte di sindaco e di vicesindaco, all'indomani dell'incendio provocato al suo stabilimento. Un brutto episodio, quest'ultimo, di cui si occuperà la magistratura ma che aprirebbe un nuovo fronte nei rapporti tra città e politici (una nuova soglia che non si era ancora manifestata in questa seconda repubblica: il politico minacciato e danneggiato con una ritorsione); un ulteriore salto verso l'imbarbarimento.

Progetti d'ingresso in maggioranza stoppati per gli udiccini Bartolino e Pinuccio Tortosa; lo stopper si chiama Francesco Spina, nuovo commissario provinciale dell'UDC; finiti i bei tempi con Carlo Laurora, in cui ognuno faceva i ca**i suoi, compresi liberi flirt con la maggioranza. Spina lo stopper stoppa Ciccio e Franco dicendo: «Se votate a favore del previsionale dovete andarvene dall'opposizione, ergo dall'UDC». Infatti ci sembrava strano che don Spino desse il via libera per l'operazione salva Riserbato, con i due dell'UDC nel ruolo di scialuppe umane, dopo che Gigi R. era andato a Bisceglie ad omaggiare il predestinato (alla sconfitta) Casella durante la campagna elettorale. Spina se lo era legato al dito. Figuratevi se accettava che Franco e Ciccio facessero i kamikaze pro Riserbato. E un aut aut sarebbe stato posto anche a Epifanio Paolillo in caso di accostamento all' eventuale operazione salva Riserbato. Anche Trimnì ci negò al telefono che potesse essere un fantomatico neo assessore in quota UDC. "Giovanni, non lo farò mai – ci disse Mimmo- avevo solo ipotizzato l'esistenza di un'opposizione più "collaborativa" nei confronti del governo, se il sindaco avesse ammesso pubblicamente i suoi numerosi errori fin qui compiuti: magari subito dopo cominciando a svelarci i reali debiti fuori bilancio. Di qui a vedermi in una giunta Riserbato ce ne corre. Ammetto un dialogo con Spina, ma questo non significa mandarmi a fare l'assessore in quota UDC." Insomma coitus interruptus per Franco e Ciccio.

Famiglia Ferrante ormai sempre omaggiata da un avviso di chiamata. E' il mio hobby ultimamente. Mi piace. Pare che ora Fabrizio abbia deciso di non candidarsi mai più come sindaco di Trani, quindi nemmeno alle relative primarie che gli andarono bene e male al tempo stesso. Mossa per ammorbidire il PD locale e non rappresentare un problema per futuri aspiranti candidati? Leggi De Laurentis. O atteggiamento snob in vista di un'elezione ritenuta sicura in Parlamento in quota rigorosamente Renzi? Ma a questo punto, visto che sua moglie resta a Trani, ma perché non si candida lei sindaco? Ella è tanto presente sui social network in sostegno del marito, con grinta e passione veraci. Io la voterei. Faccio anche outing pro Ferrante in quota rosa! E poi i ferrantiani parlano pure male di me sui social network… Ingrati!
  • Comune di Trani
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