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Nuova amministrazione, ma anche nuove prospettive di sviluppo?

Lettera aperta al neo Sindaco Gigi Riserbato

Egregio sig. Sindaco, in Lei si raccolgono in questo momento tutti i problemi e tutte le aspirazioni della nostra città e le possibilità di risposta che la nuova amministrazione potrà dare. Da imprenditore mi preme sottolineare il ciclo economico non positivo che la nostra città attraverso da molto tempo, aggravato sicuramente dalla attuale situazione internazionale e dalla recessione in atto a livello nazionale, ma che ha anche specificità proprie su cui è necessario focalizzare l'attenzione. Il passato di città industriale ed agricola che è alle nostre spalle non può essere completamente abbandonato, poiché segna ancora il nostro presente e può ancora rappresentare una parte importante del nostro futuro.

Trani continua tutt'oggi ad essere considerata la città della pietra e del moscato, per ciò riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, ma la progressiva crisi del settore lapideo e dell'agricoltura, che ha caratterizzato gli ultimi decenni, non hanno trovato una adeguata capacità di risposta sia in termini di innovazione di tali settori che di diversificazione produttiva verso nuovi e più promettenti settori, quali il turismo, né da parte della classe imprenditoriale locale né tanto meno da parte della pubblica amministrazione locale. Non che non ci siano stati tentativi in tali direzioni, ma si è trattato di tentavi con il fiato corto senza una concreta e lungimirante strategia alle spalle, tant'è che non hanno prodotto risultati apprezzabili in termini economici e sociali. Così alla crisi di tali settori si sono aggiunte altre crisi come quelle nel settore tessile e calzaturiero, che pure sembrava poter dare nuovo fiato all'industria e all'artigianato locale. Basti solo considerare che a Trani è localizzato uno dei centri di ricerca più importanti d'Europa nel settore delle calzature di sicurezza sul lavoro, che fa parte di un importante gruppo multinazionale del settore, in cui sono impiegate oltre 20 unità li lavoro di alta specializzazione, ma questo sembra non interessare a nessuno.

Ricordo che dal 2007, quando ero responsabile del settore lapideo di Confindustria della provincia di Bari e Barletta-Andria-Trani, fu sottoscritto tra il Comune di Trani e la stessa Confindustria un protocollo di intesa per affrontare una serie di problematiche dell'industria tranese. Ma, ad oggi, non mi pare che possano registrarsi risultati apprezzabili, e questo non per colpa di Confindustria e parti sociali ma da amministratori incapaci di organizzarsi e sedersi intorno ad un tavolo di crisi, per ben 7 volte abbiamo incontrato 7 diversi assessori e/o dirigenti. Trani è oggi una città in cui più di altre, almeno fra quelle della nuova provincia, si sono formate sacche di povertà, un incremento a dismisura di cassintegrati e disoccupati e non emerge una qualche prospettiva seria per rassicurare il futuro economico e sociale dei cittadini tranesi.

Signor Sindaco, questa è, in estrema sintesi, la situazione economica e sociale che Lei eredita. Vi sono possibilità di invertire la tendenza in atto? Penso di si, penso che una adeguata collaborazione fra l'amministrazione locale e le associazioni di categoria e sindacali, imprenditori con capacita' di interpretare le aspettative strategiche di "cosa fare" e "come fare", possa far emergere progetti adeguati al rilancio del ruolo economico e sociale di Trani, anche cercando forme di collaborazione su scala territoriale più ampia, quale quella dei comuni della nuova provincia, ma anche forme di collaborazione con altri territori in Italia ed in Europa e nel bacino del Mediterraneo, che possano condividere progetti comuni in campo imprenditoriale, ma anche culturale. Le teorie economiche più moderne sottolineano il ruolo fondamentale che la cooperazione pubblico-privata e il ruolo di indirizzo delle istituzioni locali hanno nei processi di sviluppo. E' quindi necessario che il Comune di Trani si doti di una adeguata capacità di guida dei processi economici futuri, sia in termini politico-istituzionali che manageriali, coinvolgendo le giuste competenze professionali.

E' necessario che la città non continui ad essere preda di lobby affaristiche edilizie, interessate solo a tenere in pugno la città, ma trovi la forza di ripartire da un serio piano di riconversione produttiva in grado di puntare ad attività che siano in grado di valorizzare le potenzialità economiche locali e creare nuove opportunità occupazionali. Il 1° gennaio 2014, cioè fra un anno e mezzo, partirà la nuova programmazione europea 2014-2020 che darà un più forte peso a strategie di sviluppo locale orientate alla crescita e all'occupazione, per cui è necessario non farsi trovare impreparati. Anzi, occorrerebbe sin d'ora che il Comune e il partenariato economico e sociale locale inizino a predisporre quei progetti in linea con tale nuova programmazione, le cui linee guida sono già ben note. Signor Sindaco, mi auguro che questo mio invito venga colto con atti concreti da parte Sua, a partire dalla nomina della Giunta e del management nelle aziende pubbliche locali, puntando su professionalità riconosciute, come farebbe una azienda privata che vuol crescere e non fallire. Mi auguro che inviti come il mio, a differenza del passato, come è successo per gli inviti delle forze economiche e sociali della città, non cadano nel vuoto.

Andrea Mastrapasqua, imprenditore tranese
  • Gigi Riserbato
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