My Two Cents
Non si può indossare il vestito buono
...senza essersi lavati
venerdì 3 febbraio 2012
In una fase politica generale che fa acqua da sinistra a destra, ci mancava pure la voce del belloccio regionale Fratoianni a difesa dell’indifendibile Vendola. Questione ospedale: ognuno qui frigge e rifrigge una frittata brutta e sciapa. Ma le carte cantano, tuona il sindaco Tarantini, e in verità come si può dargli torto? Se per un verso la dedizione al lavoro lo ha tenuto lontano dallo scranno sindacale, mai (e dico mai) ha fatto mancare la sua presenza e la sua netta posizione, a tutte le riunioni ufficiali ed ufficiose che riguardavano la questione ospedale di Trani, non fosse altro che per la coincidenza che lì, proprio lì, svolge la sua professione. Quindi gentile assessore Fratoianni, pisano d’annata e scamarciano nello stile (ma Scamarcio almeno è pugliese doc), ribollire la ribollita questione ospedale con accuse sul passato (ohè, che frattanto son passati anche 10 anni dal riordino ospedaliero di Fitto) non assolve il governatore regionale.
Se tra una rappresentazione teatrale e un comparsata in qualche film avesse avuto anche tempo per un accenno di interesse sulla questione ospedale Trani sarebbe stato gradito alle masse (per dirla in maniera "sinistra"). L’ingombrante assenza e l’assordante silenzio del governatore Vendola mentre massa e istituzioni chiedono chiarezza sul futuro di un ospedale, fa a pugni con la sua funambolica loquacità e la sua mediatica presenza. E ci saremmo pure accontentati di una telefonata della segretaria del segretario particolare della sua segreteria. Perché la gente provata, umiliata, speranzosa, ripiegata, s’accontenta anche di sublimi paroloni per non dir nulla. Infondo gli si chiedeva di fare ciò che solitamente fa!
Altro argomento di grande interesse è quello delle primarie. A casa mi hanno sempre insegnato che non basta mettere il vestito buono per sentirti pulita. Bisogna lavarsi a fondo. E la politica dovrebbe fare numerosi lavaggi. E basterebbe guardarsi intorno! La crisi economica (non so quanto non voluta da chi oggi ci governa lassù a Roma), l’assenza di danaro nei portafogli, la necessità di garantirsi almeno il minimo per andare avanti, per pagare il mutuo, il prestito, le spese scolastiche sono i primi pensieri di ogni risveglio e gli ultimi pensieri prima del sonno di ogni cittadino. Le giornate si consumano a tamponare, a fingere di non aver sentito lo squillo imperioso della banca che ti chiama per coprire l’assegno emesso, della agenzia di prestito che ti ricorda che la rata è scaduta da due mesi, della società di recupero crediti che ti minaccia di mali inenarrabili se non paghi! Questa è la vita di ogni cittadino, in una ansia che costringe il petto e non consente respiro.
E mentre la città di gonfia di scontento, sinistra e destra arraccattano vestiti buoni e partono festosi verso le primarie! Già perché a sinistra qualcuno inneggia anche alle primarie primarissime dopo le già espletate primarie. A destra invece s’impone con autorità da bravo manzoniano che «a Trani queste primarie s’han da fare». Che si faccian pure le primarie, ma che si racconterà alla gente? A tutta quella gente che oggi, ripiegata su se stessa guarda ai politicanti come alla causa di tutti i mali? Che il candidato sponsorizzato risolverà tutti i problemi? Pure quelli del prestito bancario? Che il candidato prescelto è più bravo, serio e affidabile dell’altro? E se poi perde e dovremo fare la vera campagna elettorale per l’altro, diremo che ci eravamo sbagliati? Che lui è meglio? E se poi governando non dovesse risolvere alcun problema diremo ai cittadini che infondo lo hanno scelto loro e che chi è causa del suo mal pianga se stesso?
Non si può indossare il vestito buono senza essersi lavati. E’ un fatto vero. Bisogna cambiare dentro, cambiare radicalmente e con pulizia dell’anima aprirsi al confronto di una città che soffre e che, credo, delle primarie proprio non ha il tempo di interessarsi.
Se tra una rappresentazione teatrale e un comparsata in qualche film avesse avuto anche tempo per un accenno di interesse sulla questione ospedale Trani sarebbe stato gradito alle masse (per dirla in maniera "sinistra"). L’ingombrante assenza e l’assordante silenzio del governatore Vendola mentre massa e istituzioni chiedono chiarezza sul futuro di un ospedale, fa a pugni con la sua funambolica loquacità e la sua mediatica presenza. E ci saremmo pure accontentati di una telefonata della segretaria del segretario particolare della sua segreteria. Perché la gente provata, umiliata, speranzosa, ripiegata, s’accontenta anche di sublimi paroloni per non dir nulla. Infondo gli si chiedeva di fare ciò che solitamente fa!
Altro argomento di grande interesse è quello delle primarie. A casa mi hanno sempre insegnato che non basta mettere il vestito buono per sentirti pulita. Bisogna lavarsi a fondo. E la politica dovrebbe fare numerosi lavaggi. E basterebbe guardarsi intorno! La crisi economica (non so quanto non voluta da chi oggi ci governa lassù a Roma), l’assenza di danaro nei portafogli, la necessità di garantirsi almeno il minimo per andare avanti, per pagare il mutuo, il prestito, le spese scolastiche sono i primi pensieri di ogni risveglio e gli ultimi pensieri prima del sonno di ogni cittadino. Le giornate si consumano a tamponare, a fingere di non aver sentito lo squillo imperioso della banca che ti chiama per coprire l’assegno emesso, della agenzia di prestito che ti ricorda che la rata è scaduta da due mesi, della società di recupero crediti che ti minaccia di mali inenarrabili se non paghi! Questa è la vita di ogni cittadino, in una ansia che costringe il petto e non consente respiro.
E mentre la città di gonfia di scontento, sinistra e destra arraccattano vestiti buoni e partono festosi verso le primarie! Già perché a sinistra qualcuno inneggia anche alle primarie primarissime dopo le già espletate primarie. A destra invece s’impone con autorità da bravo manzoniano che «a Trani queste primarie s’han da fare». Che si faccian pure le primarie, ma che si racconterà alla gente? A tutta quella gente che oggi, ripiegata su se stessa guarda ai politicanti come alla causa di tutti i mali? Che il candidato sponsorizzato risolverà tutti i problemi? Pure quelli del prestito bancario? Che il candidato prescelto è più bravo, serio e affidabile dell’altro? E se poi perde e dovremo fare la vera campagna elettorale per l’altro, diremo che ci eravamo sbagliati? Che lui è meglio? E se poi governando non dovesse risolvere alcun problema diremo ai cittadini che infondo lo hanno scelto loro e che chi è causa del suo mal pianga se stesso?
Non si può indossare il vestito buono senza essersi lavati. E’ un fatto vero. Bisogna cambiare dentro, cambiare radicalmente e con pulizia dell’anima aprirsi al confronto di una città che soffre e che, credo, delle primarie proprio non ha il tempo di interessarsi.
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