Convegni
"L'eredità di Giovanni Bovio", se ne parla in biblioteca
venerdì 30 giugno 2017
Dalle ore 28.30 Ingresso libero
Biblioteca comunale
Venerdì 30 giugno, ore 18.30, convegno su "L'eredità di Giovanni Bovio", organizzato dall'assessorato alle Culture del Comune di Trani con la collaborazione dell'associazione "Obiettivo Trani" e della sezione "Benedetto Ronchi" della società di Storia Patria per la Puglia; vedrà la partecipazione dell'assessore Felice di Lernia, della presidente dell'associazione Nicoletta Vino e di Luciano Carcereri per la società di Storia Patria. Momento principale della serata sarà la relazione di Mario Spagnoletti, che relazionerà sul tema: Giovanni Bovio tra etica, diritto e politica. Coordinerà gli interventi Daniela Pellegrino, responsabile della biblioteca.
La domanda sorge spontanea: che cosa contribuisce maggiormente alla nascita del mito che si sviluppa intorno alla figura di Bovio? Formatosi su ideali risorgimentali - Mazzini fu il suo primo riferimento -, Bovio comunica un'immagine di sé legata a solide sollecitazioni patriottiche. La sua adesione alla Massoneria, non opportunistica, ma impregnata di idealismo umanitario, lo spinse alla promozione di iniziative che miravano ad alleviare le disagiate condizioni dei ceti più poveri. Il suo impegno politico si orientò, oltreché su posizioni radicali di repubblicano mazziniano, verso il riscatto dei ceti oppressi, del quarto stato. Dimostrò notevole apertura alla ideologia del socialismo anarchico, più che di quello riformista. Dopo l'emarginazione subita nella città natale in seguito alla pubblicazione del suo primo saggio giovanile, Il Verbo novello, Bovio trovò a Napoli l'ambiente idoneo per svolgere appieno l'attività di studioso e letterato dalle molteplici sfaccettature. Deputato al Parlamento del Regno d'Italia, eletto nel collegio di Minervino, senza interruzione dal 1876 al 1900, diede prova di un elevato senso etico e morale dell'impegno politico e del servizio alla nazione. Conservò con Trani, sua città natale, un rapporto molto stretto, anche se non sempre corrisposto dai suoi concittadini, a causa delle sue posizioni politiche e ideologiche. Nell'estate del 1891 intervenne in veste di oratore ufficiale alla celebrazione della festa del lavoro tranese. Nel 1902 la città gli tributò solenni festeggiamenti e, dopo la morte, si costituì un Comitato per le onoranze che promosse l'edificazione del monumento sulla piazza Vittorio Emanuele II.
La domanda sorge spontanea: che cosa contribuisce maggiormente alla nascita del mito che si sviluppa intorno alla figura di Bovio? Formatosi su ideali risorgimentali - Mazzini fu il suo primo riferimento -, Bovio comunica un'immagine di sé legata a solide sollecitazioni patriottiche. La sua adesione alla Massoneria, non opportunistica, ma impregnata di idealismo umanitario, lo spinse alla promozione di iniziative che miravano ad alleviare le disagiate condizioni dei ceti più poveri. Il suo impegno politico si orientò, oltreché su posizioni radicali di repubblicano mazziniano, verso il riscatto dei ceti oppressi, del quarto stato. Dimostrò notevole apertura alla ideologia del socialismo anarchico, più che di quello riformista. Dopo l'emarginazione subita nella città natale in seguito alla pubblicazione del suo primo saggio giovanile, Il Verbo novello, Bovio trovò a Napoli l'ambiente idoneo per svolgere appieno l'attività di studioso e letterato dalle molteplici sfaccettature. Deputato al Parlamento del Regno d'Italia, eletto nel collegio di Minervino, senza interruzione dal 1876 al 1900, diede prova di un elevato senso etico e morale dell'impegno politico e del servizio alla nazione. Conservò con Trani, sua città natale, un rapporto molto stretto, anche se non sempre corrisposto dai suoi concittadini, a causa delle sue posizioni politiche e ideologiche. Nell'estate del 1891 intervenne in veste di oratore ufficiale alla celebrazione della festa del lavoro tranese. Nel 1902 la città gli tributò solenni festeggiamenti e, dopo la morte, si costituì un Comitato per le onoranze che promosse l'edificazione del monumento sulla piazza Vittorio Emanuele II.