Casa di riposo
Casa di riposo
Vita di città

A dieci anni dalla chiusura della casa di riposo Vittorio Emanuele II il comitato costituitosi per la sua riapertura chiede risposte all’Amministrazione

La casa di riposo fu chiusa il 15 dicembre 2014 per dei lavori di ristrutturazione e furono trasferiti presso la casa di riposo “Villa Alberta”.

La casa di riposo "Vittorio Emanuele II" era una delle poche strutture, se non l'unica, presenti nella città di Trani che garantiva un servizio agli anziani bisognosi. Questo plesso è dotato anche di un agrumeto. Ormai dieci anni fa gli ospiti della struttura furono trasferiti presso Villa Alberta per delle urgenti opere di ristrutturazione del plesso della casa di riposo. La struttura, infatti, versava – e versa tutt'ora – in condizioni fatiscenti; basti fare due esempi: una delle finestre della struttura è rotta e il tetto è in parte crollato. Da quel momento, tuttavia, è cominciata per la casa di riposo un'odissea che sembra non avere fine. Infatti, da quel momento la struttura della casa di riposo è stata lasciata in completo stato di abbandono e l'interlocuzione con le istituzioni è stata davvero difficile, con dei continui scarichi di responsabilità da un ente all'altro.
Per questo motivo, nel 2015 si è costituito spontaneamente un comitato in favore della casa di riposo: questo comitato, assolutamente apartitico e apolitico, ha come unico scopo quello di avere delle risposte per una struttura che rappresenterebbe non solo un importante centro di aggregazione e di accoglienza per anziani bisognosi e che non potrebbero permettersi di pagare le spese di una struttura privata, ma anche un'occasione di lavoro per le tante figure professionali che servono all'interno di una casa di riposo.
A fare le veci del comitato sono Maria Grazia Lestingi, Nicola Tarantini, Maria Grazia Cinquepalmi e Angelo Nigretti che, in qualità di cittadini consapevoli hanno posto degli interrogativi sul futuro della casa di riposo "Vittorio Emanuele II", chiedendo a gran voce perché non si abbia alcuna notizia in merito ai restauri. Come ha affermato Maria Grazia Lestingi, non risulta, ad oggi, esserci una volontà o un progetto di ristrutturazione nonché di riapertura; risulta, peraltro, che vi si un patrimonio acquisito negli anni grazie alle ingenti donazioni fatte in favore della casa di riposo da dei benefattori. È risaputo, oltretutto, che sia iniziata anche la vendita dei beni della casa di riposo. Ci si interroga sul motivo della vendita: a cosa serve? I ricavi verranno utilizzati per il miglioramento della casa di riposo? Saranno rispettate le volontà dei donanti, molti dei quali non più in vita?
Proprio a proposito delle vendite, l'avv. Maria Grazia Cinquepalmi pone l'accento su una questione tecnica di non poco conto: la gestione del patrimonio immobiliare della casa di riposo, che vale almeno 7 milioni di euro, viene gestito in modo poco trasparente, come fossero beni personali, senza che si seguano le procedure previste dalla legge, tant'è vero che qualche mese fa era stata pubblicata una delibera per la vendita di un palazzo in via accetta e di un altro immobile fuori Trani, ma di fatto le vendite non si sono tenute perché i procedimenti seguiti sono risultati illegittimi. Ultimamente è stato pubblicato il verbale di vendita all'asta pubblica (ma che di pubblico ha avuto ben poco) di un immobile situato a Barletta: un terreno di 55mila metri quadrati per circa 77 mila euro. Anche in questo caso la procedura e il verbale di aggiudicazione non contengono i requisiti propri previsti dalla legge, tanto che è stata fatta una segnalazione alla Regione e al Segretario Generale del Comune di Trani. Il comitato, infatti, non è contro la vendita dei beni, ma pretende che le vendite siano fatte nel rispetto della legge e, in questo caso, non sembra che lo sia stata. Riferisce ancora Cinquepalmi che il comitato si augura che la Regione Puglia intervenga, visto che l'ASP (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, un ente gestito dalla Regione Puglia ndr.) dipende dalla regione e che gli incarichi vengano affidati in modo corretto e si seguano le procedure, e che i professionisti competenti diano seguito alle attività.
Anche l'avv. Nigretti si è interessato alla vicenda, aderendo al comitato, colpito dal totale disinteresse delle autorità rispetto alla casa di riposo. Infatti, come afferma lui stesso, sebbene la gestione della casa di riposo sia stata demandata alla Regione, tuttavia, nel sito istituzionale in prima pagina c'è lo stemma della città di Trani. Per questo motivo, secondo l'avvocato, è necessario che l'amministrazione debba in ogni caso intervenire per supportare le iniziative in favore della casa di riposo, come quella della vendita oculata di solo alcuni beni immobili in dotazione della ASP, per avere la possibilità di sanare le debitorie e permettere la riapertura di un servizio che oggi manca a Trani. È fondamentale uscire dall'indifferenza – afferma Nigretti – e pensare di più al diritto alla salute del cittadino ma, soprattutto, alla dignità degli anziani.
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