Vita di città

Acquedotto, l'azienda smentisce lo smantellamento della sede di Trani

I sindacati però non ci stanno e rispondono per le rime

Lunedì mattina in provincia (ore 10) si terrà l'atteso incontro congiunto tra le autorità territoriali ed i vertici dell'Acquedotto pugliese sulle attività finalizzate alla riorganizzazione del compartimento di Trani dell'Acquedotto Pugliese. Nella sede della provincia si ritroveranno l'amministratore unico ed il direttore generale dell'Acquedotto, Ivo Monteforte e Massimiliano Bianco, il presidente della Provincia, Francesco Ventola, ed i sindaci dei Comuni capoluogo (Nicola Maffei, Nicola Giorgino e Giuseppe Tarantini).

A pochi giorni dal faccia a faccia, l'Acquedotto ha diffuso una nota smentendo tutte le notizie riportate dai media e riguardanti la riorganizzazione territoriale di Acquedotto Pugliese. «La struttura operativa provinciale di Trani di Acquedotto Pugliese - si legge nella nota - è e continuerà ad essere un punto di riferimento fondamentale per i cittadini, mantenendo inalterate le sue competenze ed assicurando gli standard di servizio offerti al cittadino. Saranno consolidate le linee di attività che attengono alla manutenzione e costruzione di nuove opere, al risanamento delle reti, alla ricerca delle perdite, alla manutenzione elettromeccanica, alla gestione dell'esercizio ed all'assistenza clienti. A Trani opererà con poteri decisionali rafforzati un responsabile delle relazioni istituzionali per il territorio, per curare e gestire i rapporti con le Amministrazioni locali e le autorità istituzionali, favorendo un dialogo costante e risposte sempre più celeri».

In redazione è giunta anche la replica dei sindacati. Ecco il testo del documento firmato da Rosa Cassatella (Filctem Cgil), Cristina Attila (Femca Cisl) e Filippo Lupelli (Uilcem Uil):

«Le segreterie regionali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil di Puglia, constatata la determinazione con cui il management di Aqp intende procedere nell'applicazione del progetto di ottimizzazione delle unità territoriali, esprimono ancora una volta il proprio totale avverso parere al disegno presentato. La nostra presa di posizione è chiara e netta e non giunge tardiva, ma costituisce l'epilogo del percorso esperito fra le parti sociali nell'esercizio di mandato di rappresentanza conferitoci dai lavoratori e dall'indispensabile consultazione di base.

Il lungo e articolato confronto di merito tenuto con l'azienda, nel rispetto della totale autonomia della azione sindacale, ci ha consentito la piena acquisizione e la conoscenza di dettaglio dei temi in discussione. Nella certezza che l'efficientamento aziendale non possa passare attraverso quel progetto di ottimizzazione che, invece, consideriamo nefasto, prioritariamente per i lavoratori, ma anche per i territori della Bat e di Brindisi e della stessa azienda Aqp confermiamo, oggi, il nostro parere di ieri.

Il progetto, già duramente contestato dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali ad aprile scorso con la proclamazione dello stato di agitazione, e successivamente riformulato a luglio dall'azienda con la diminuzione del numero di trasferimenti del personale coinvolto , tuttavia, ha rafforzato il nostro convincimento che trattasi, prioritariamente, di mera operazione di taglio di costo del lavoro senza la necessaria oggettiva dimostrazione aziendale di un effettivo efficientamento della funzionalità del servizio e della tenuta degli standard qualitatitvi e quantitativi del servizio idrico integrato. Inoltre il progetto aziendale risulta inaffidabile in termini di tenuta occupazionale che, riteniamo, sarà inevitabilmente pregiudicata nel medio periodo come già l'uscita di circa 300 unità non sostituite rispetto ai dati occupazionali indicati nel piano industriale 2007/2010 ha posto in chiaro e in evidenza.

Infine si ha il pieno convincimento che la proposta riorganizzativa aziendale si ponga in totale contrasto al decentramento territoriale sancito dal Piano d'Ambito che, invece, impone ad Aqp di dotarsi di una struttura centrale snella e agile e ribadisce, inoltre, la necessità di potenziare e non depauperare le Unità Territoriali conferendo loro forte autonomia decisionale per lo svolgimento del servizio idrico integrato che ha confermato corretto e adeguato all'erogazione del servizio l'attuale modello organizzativo definito sulle sei UT esistenti, distinte e separate (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, Trani).

Pertanto, preso atto che il disegno di riformulazione delle unità territoriali, nonostante la dichiarata volontà da parte aziendale di revisione del progetto espressa nei mesi scorsi, non ha prospettato modifiche sostanziali, le segreterie regionali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil ribadiscono la propria decisa opposizione ad un percorso di riorganizzazione il cui esito, riteniamo, possa determinare, la crescente destrutturazione del servizio sul territorio che si attua per accorpamenti di unità organizzative esistenti, decentrando progressivamente le attività svolte sul territorio a fronte di un coordinamento sempre più accentrato verso l'unità territoriale di riferimento, che non risponde ai criteri di efficienza ed economicità.

Le segreterie regionali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil, chiedono, in definitiva l'immediato ritiro del progetto di ottimizzazione delle unità territoriali che serve solo a demolire i servizi già resi all'utenza e al territorio per un fumoso e incerto futuro che riteniamo dannoso per la collettività, per i lavoratori e anche per l'azienda a fronte degli investimenti di risorse pubbliche/private che Aqp dovrà effettuare nel prossimo immediato futuro».
  • Acquedotto Pugliese
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