Vito Branà
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Politica

Amet, Branà: «Il suo declino viene da lontano ma c'era ancora la possibilità di salvarla»

Il commento del consigliere del M5S sul declino della municipalizzata tranese

«Non pensavo da Consigliere Comunale di mettere la parola fine a questa nostra azienda, almeno per come l'abbiamo sempre conosciuta. Ho la stessa sensazione di delusione, rassegnazione, frustrazione e diciamolo di rabbia che si prova quando un malato giunge alla fine dei suoi giorni. Amet era "malata" da tempo ma negli anni scorsi c'era ancora la possibilità di salvarla. Le cure che si sono volute effettuare erano solo di facciata, cambiando tre cda solo in questa consiliatura. Il suo declino viene da "lontano" e una parte preponderante l'ha avuta la politica con la "p" minuscola, quella che ha pensato a questo "gioiello" come una merce di scambio politico/elettorale, invece di capire a come rilanciarla per creare valore non solo all'azienda stessa ma a tutta la città»: lo afferma il capogruppo consiliare del M5S Trani, Vito Branà.

«L'altra parte di responsabilità l'ha avuta chi ci ha lavorato e chi ci lavora ancora all'interno che ha pensato all'Amet come una cosa propria invece di avere a cuore le sorti dell'azienda e impegnarsi al massimo invece di mettere i bastoni tra le ruote ad ogni idea che poteva dare una svolta. Soldi spesi per consulenze che non hanno partorito nulla, anzi che in un certo senso assecondavano le "non scelte politiche" che si volevano portare avanti. Chi la voleva vendere subito, chi voleva trovare un partner strategico...ma in entrambi i casi è stata la pavidità del Sindaco e in ultima di tutta questa amministrazione, unita solo dagli incarichi concessi o che promette di concede, a portarci oggi a questo infausto epilogo».

«Dico questo perché già nella relazione della Società di Consulenza Inema, ovvero del luglio 2021 erano ancora in piedi due possibilità fattibilissime, ovvero la ricerca di un partner terzo e la vendita dei pod. Quest'ultima opzione dava un valore di vendita intorno ai 4 milioni di euro, e per la ricerca del partner terzo eravamo ancora in tempo per mettere in modo il procedimento. La cosa che mi disturba è che tra la relazione di Inema e l'invio al Sindaco da parte dell'allora A.D. Paolillo passano due mesi! Due mesi per inviare una comunicazione, quando bisognava andare velocissimi….ma le priorità erano altre per questa amministrazione, ovvero il PNRR…..l'urbanistica,quant'altro.

Dove c'è il vero business, quando invece Amet non era più un business per l'amministrazione ma un debito che bisognava chiudere a tutti i costi. Si, parlo di debito, perché nel frattempo dopo anni, nei quali non si è fatta una regolare procedura di recupero crediti la montagna dei debiti era vicina ai 15 milioni di euro, anche grazie ad errori macroscopici fatti all'interno dell'azienda, priva di un vero e proprio controllo interno, portando l'azienda vicino alla bancarotta e salvata solo grazie ad una pezza "contabile" di rivalutazione del patrimonio immobiliare.

Ma questi dipendenti/dirigenti sono ancora li perchè pensano di lavorare in una amministrazione pubblica e questo è inconcepibile, perché gli errori che sono stati commessi sono così grandi che molti oggi non lavorerebbero più gia da tempo, e parlo anche di chi avrebbe dovuto controllare...quindi i soggetti apicali dell'azienda, ovvero dirigenti e quadri. Arriviamo al famoso c.c. dell'ottobre 2021, io personalmente insieme ad altri consiglieri di opposizione e anche a qualcuno di maggioranza chiediamo con forza un piano industriale, dopo quello che vi ho raccontato prima. In questo consiglio, dove ricordo che il Sindaco non era presente, il vecchio CDA ci assicurava insieme alla attuale maggioranza di preparare in tempi strettissimi un documento sul quale potevamo prendere una decisione».

«Da allora sono passati 1 anno e mezzo, ovvero una eternità sulla problematica e la spada di Damocle è arrivata quando si giunti a conoscenza della scadenza della fine del mercato tutelato per Amet ovvero il 10 gennaio 2024.

Questo è una delle sconfitte politiche più pesanti degli ultimi anni, perché si è pensato che non decidendo qualcosa sarebbe arrivato "dall'alto"...ma dall'alto è arrivata una mannaia del valore di 990 mila euro, poca cosa rispetto alla storia e al potenziale di una azienda che poteva dare ancora tanto.

Qualcuno dirà che questi soldi serviranno per potenziare la rete, i trasporti o addirittura che salverete i parcheggi in capo all'amet, quando ancora nel piano delle opere triennali vedo ancora una finanza di progetto con privati per la gestione dello stesso. L'Amet è stata utilizzata, e mi riferisco a quello che è avvenuto in questi ultimi decenni, da "banca" sia per la politica….vedi le varie consulenze farlocche o le sponsorizzazioni per gli eventi estivi e sia per qualche "furbo" cittadino che vicino al politico di turno riusciva a farsi dilazionare il pagamento o addirittura a farlo andare in prescrizione. Bastavano appena due anni senza che non fosse partita la comunicazione di recupero credito. E mi riferisco anche alle varie aziende e piccole imprese che avevano debiti verso l'Amet anche di grande entità che non hanno mai più restituito, creando anno dopo anno un buco sempre più grande. Se Amet non ci fosse stata avrebbero chiuso molto prima, invece tutto questo alla fine è ricaduto sui cittadini che oggi vedono la fine di un gioiello che è stato buttato in una palude.

Chiudo con il mio primo ricordo che ho di Amet. Ero da poco arrivato in questa città e da poco, insieme ad alcuni amici decidemmo come azione politica (fuori dalle istituzioni) di fare luce sulla mancanza di trasparenza di questa azienda, che non pubblicava neanche i bilanci sul proprio sito istituzionale, quando invece era imposto dalla legge. Il giorno in cui incontrammo il CDA dell'epoca ebbi una strana sensazione, mista tra preoccupazione per quello che era successo e soddisfazione per aver ottenuto i bilanci. Scendendo le scale delle scale in Piazza Plebiscito un cittadino rivolgendosi a tutti noi ci disse "E' inutile che vi impegnate tanto questa azienda ormai è destinata alla chiusura, se la sono mangiata tutta". Li per li non ho dato peso a quelle parole, ma oggi che le ricordo posso dire che i cittadini avevano capito tutto, e siccome questa amministrazione rappresenta la maggioranza dei cittadini, così come le amministrazioni che vi ha preceduto, è cosi che doveva andare, perché sono i cittadini che lo hanno deciso nel momento in cui hanno dato fiducia a questa e alle passate amministrazioni. Oggi la Politica ha perso, i cittadini Tranesi hanno perso compreso me».
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