
Enti locali
Anche l’Avis chiede una sede al comune
Sulla base di quanto deliberato per l’Atis Pineto-Armonia. Ferrante: «Non esistono associazioni di serie A ed associazioni di serie B»
Trani - mercoledì 26 gennaio 2011
Fa scuola la delibera di Consiglio comunale con cui si è concesso in uso gratuito il terreno di pertinenza di villa Segettaro all'associazione temporanea di scopo composta dall'associazione Il Pineto e dalla cooperativa sociale Armonia. A distanza di qualche mese un'altra associazione che opera a Trani da 20 anni nel campo socio sanitario chiede (legittimamente) all'amministrazione comunale una sede associativa: si tratta dell'Avis comunale.
Attraverso una lettera indirizzata al primo cittadino ed a firma del presidente, Maria Strippoli, l'associazione invoca l'attenzione delle istituzioni per ottenere una sede operativa confacente alle necessità (nella richiesta si fa riferimento ad un locale con almeno quattro stanze). Il sottano utilizzato al momento (in via De Brado) è di appena 60 metri quadrati e grava sul bilancio dell'associazione con un fitto annuo di 3mila euro a cui vanno aggiunte le spese per l'elettricità, l'acqua ed il telefono. Quest'ultimo rappresenta la voce di maggiore spesa corrente in quanto per ogni attività dell'Avis partono mediamente mille messaggi di comunicazione ai soci più le telefonate. Soldi ben spesi a fronte delle 2156 donazioni raccolte nel 2010, ma soldi di difficile reperibilità per chi opera con semplici volontari a cui sono affidati i più disparati compiti: dall'organizzazione delle raccolte di sangue alle chiamate ai donatori il cui gruppo sanguigno è di vitale importanza per un'emergenza.
«Il Comune di Trani – scrive Maria Strippoli – è nella condizione di concedere in comodato d'uso gratuito una sede prestigiosa e consona all'utilissimo lavoro svolto sul territorio dall'Avis. Pertanto si chiede di porre attenzione alla nostra richiesta». Ad invocare adesso lo stesso trattamento riservato a Pineto ed Armonia è il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante: «In Consiglio comunale, quando fu approvata quella delibera, ci fu un vespaio di polemiche. Adesso l'amministrazione ha l'occasione per dimostrare che non esistono associazioni di serie A ed associazioni di serie B. Sposo in toto la nobile causa dell'Avis e chiedo, alla luce del precedente creato, che la proposta del presidente Strippoli venga accolta».
Attraverso una lettera indirizzata al primo cittadino ed a firma del presidente, Maria Strippoli, l'associazione invoca l'attenzione delle istituzioni per ottenere una sede operativa confacente alle necessità (nella richiesta si fa riferimento ad un locale con almeno quattro stanze). Il sottano utilizzato al momento (in via De Brado) è di appena 60 metri quadrati e grava sul bilancio dell'associazione con un fitto annuo di 3mila euro a cui vanno aggiunte le spese per l'elettricità, l'acqua ed il telefono. Quest'ultimo rappresenta la voce di maggiore spesa corrente in quanto per ogni attività dell'Avis partono mediamente mille messaggi di comunicazione ai soci più le telefonate. Soldi ben spesi a fronte delle 2156 donazioni raccolte nel 2010, ma soldi di difficile reperibilità per chi opera con semplici volontari a cui sono affidati i più disparati compiti: dall'organizzazione delle raccolte di sangue alle chiamate ai donatori il cui gruppo sanguigno è di vitale importanza per un'emergenza.
«Il Comune di Trani – scrive Maria Strippoli – è nella condizione di concedere in comodato d'uso gratuito una sede prestigiosa e consona all'utilissimo lavoro svolto sul territorio dall'Avis. Pertanto si chiede di porre attenzione alla nostra richiesta». Ad invocare adesso lo stesso trattamento riservato a Pineto ed Armonia è il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante: «In Consiglio comunale, quando fu approvata quella delibera, ci fu un vespaio di polemiche. Adesso l'amministrazione ha l'occasione per dimostrare che non esistono associazioni di serie A ed associazioni di serie B. Sposo in toto la nobile causa dell'Avis e chiedo, alla luce del precedente creato, che la proposta del presidente Strippoli venga accolta».
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