Fabrizio Ferrante V.Sindaco Città di Trani. <span>Foto Credits</span>
Fabrizio Ferrante V.Sindaco Città di Trani. Foto Credits
Attualità

Assistenza Specialistica Scolastica: tra giustizia sociale annunciata e paletti finanziari nascosti

Il Vice Sindaco Ferrante insiste sulla qualità, ma i documenti ufficiali tradiscono la "tenuta finanziaria" e dal 2026 il Regolamento introduce la compartecipazione ISEE

Dal 09 ottobre parte nelle scuole l'Assistenza Specialistica , lo ha annunciato sulla sua pagina social il vice Sindaco di Trani Fabrizio Ferrante anche nella sua qualità di Assessore alle Politiche attive per la diversabilità della Città di Trani: "Il servizio di assistenza specialistica partirà giovedì 9 ottobre (..prima degli altri anni) - scrive Ferrante - Tutti gli alunni con diversa abilità saranno beneficiari del servizio fino ad un massimo di 7 ore (gli altri anni erano 3 per tutti) . Al netto delle chiacchere e delle strumentalizzazioni politiche...abbiamo migliorato, in collaborazione con l'equipe d' ambito e della Asl BT, la qualità degli interventi dando ad ognuno degli alunni diversamente abili un'assistenza funzionale ad una reale inclusione scolastica ed in linea con le differenti e documentate necessità".

In precedenza, lo scorso 29 settembre, nel corso del Consiglio Comunale straordinario della Città di Trani, lo stesso Fabrizio Ferrante era intervenuto sul tema dell' Assistenza Specialistica Scolastica, inaspettatamente atteso che l'argomento non era inserito nell'ordine del giorno. L'intervento di Ferrante, disponibile per trasparenza amministrativa sui canali del Comune di Trani, è stato centrato sul nuovo Regolamento di accesso al Servizio di Assistenza Specialistica Scolastica (SAS) per l'Ambito Trani-Bisceglie, il vice Sindaco ha tentato di difendere il provvedimento come un atto di "giustizia sociale" e un miglioramento qualitativo del servizio.

Tuttavia, un'analisi approfondita delle dichiarazioni del vice Sindaco messe a confronto con gli atti formali (Proposta di Consiglio N. 27/2025 e il Regolamento stesso) rivela significative incongruenze, soprattutto sul fronte della motivazione finanziaria e dell'accesso al diritto. Procediamo con ordine.

1) Primo punto, la contraddizione sui "soldi": la tenuta finanziaria messa a nudo, il vice sindaco Ferrante ha negato con forza, nel suo intervento, che la riorganizzazione del servizio sia una "questione di soldi". Per rafforzare questa tesi, ha citato l'incremento "esponenziale" della spesa, passata da 210.000 Euro nel 2016 a 970.000 Euro nell'ultimo anno scolastico, e l'aggiunta di 150.000 Euro a testa da parte dei Comuni di Trani e Bisceglie in una recente variazione di bilancio.
  • L'incongruenza. Nonostante il diniego di Ferrante, la Proposta di Consiglio N. 27 del 09/04/2025, che ha dato il via all'approvazione del Regolamento, pone inequivocabilmente l'esigenza di definire la platea dei destinatari anche "in subordine in ragione della programmazione finanziaria dell'Ambito". I lavori del gruppo tecnico, composti dai referenti comunali e ASL, hanno evidenziato e preso atto delle "criticità relative alla tenuta finanziaria del servizio". Dunque, sebbene i Comuni abbiano aumentato le risorse, è chiaro come l'urgenza di definire e restringere i requisiti di accesso è stata dettata da una riconosciuta fragilità economica strutturale dell'erogazione. Questa discrepanza pone un interrogativo sulla trasparenza: se il servizio è finanziariamente solido, perché la necessità di definire rigidamente i destinatari è stata formalmente legata alla "programmazione finanziaria"?
2) Secondo punto, la restrizione dell'accesso: Il sacrificio dell'inclusione "non grave", il nuovo Regolamento stabilisce che i destinatari del servizio sono esclusivamente gli alunni in possesso della certificazione L. 104/92 – Art. 3 comma 3 (grave disabilità). il vice Sindaco Ferrante giustifica questa drastica limitazione criticando il sistema precedente, che forniva tre ore "a tutti", definendo tale assegnazione "poco funzionale" e persino data a "ragazzi che in situazioni di disabilità non sono". Il nuovo sistema - afferma - garantisce ai casi di "grave gravità" fino a sette ore di assistenza, considerate una "manna dal cielo" per chi ne ha realmente bisogno.
  • L'incongruenza. Se da un lato l'incremento a sette ore per la grave disabilità è visto come un atto di "giustizia sociale", dall'altro, la norma esclude automaticamente tutte le altre forme di disabilità (ad esempio, quelle in Art. 3, co. 1), che fino ad oggi ricevevano almeno un supporto minimo. Il Regolamento, pur dichiarando l'obiettivo di promuovere "l'integrazione dell'alunno disabile nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado nella sua interezza", comunque stabilisce un criterio di ammissione talmente rigido da vanificare il sostegno per i bisogni meno gravi, rendendo l'assistenza specialistica un diritto esclusivo anziché un supporto differenziato.
3) Terzo punto, l'Illusione della "deroga" e la discrezionalità vincolata, il Vice Sindaco ha fatto ampio ricorso, citandolo più volte, all'articolo 10 (Deroghe) del Regolamento come strumento per dimostrare l'ampliamento del "panorama dell'inclusione". Ferrante ha citato la possibilità di assegnare ore a chi non ha il requisito di gravità (Art. 3, co. 3), come nei casi di "disabilità media" (Art. 3, co. 1) o per l'iperattività.
  • L'incongruenza. Sebbene l'articolo 10 esista, esso non garantisce un accesso generalizzato. Il Regolamento stabilisce che l'Ambito si riserva di attivare o potenziare il servizio in deroga solo "in presenza di comprovate e motivate condizioni/bisogni," e crucialmente, "nel limite delle risorse disponibili e dando priorità ai casi di particolare gravità". L'istituto della deroga, pertanto, non rappresenta una via d'accesso garantita per le disabilità non gravi, ma uno strumento discrezionale e finanziariamente vincolato. L'utilizzo politico di tale clausola, presentato come un "salvagente" per i casi esclusi, maschera la rigidità del criterio primario (Art. 4) e mantiene l'accesso per la disabilità meno grave subordinato alla discrezione dell'Equipe d'Ambito e alla mera disponibilità economica.
4) Quarto punto, l'ombra della compartecipazione ISEE, un ulteriore elemento che smentisce la natura puramente qualitativa della riforma riguarda l'introduzione della compartecipazione alle spese. Il Regolamento (Art. 12) e la Proposta di Consiglio prevedono che, a decorrere dall'anno scolastico 2026/2027, sarà introdotta una quota di compartecipazione al servizio da parte delle famiglie, calcolata sulla base della capacità reddituale (ISEE).
  • L'incongruenza. L'introduzione di un onere economico per le famiglie, seppur basato sull'ISEE e da definire in futuro, conferma che l'equilibrio finanziario è un fattore determinante nella gestione del servizio, minando ulteriormente la tesi che l'intera operazione sia slegata da ragioni economiche.
In conclusione, il nuovo Regolamento se pur mira indubbiamente a elevare la qualità delle prestazioni per gli alunni in situazione di grave disabilità, un atto definito da Ferrante come "qualitativamente migliorato nell'assistenza... a chi realmente serve" e presenta oggettivi punti di forza come il focus sulla grave gravità, l'incremento significativo delle ore per questa platea prioritaria e la volontà di definire una inclusione riqualificata favorendo la compresenza di insegnante di sostegno, educatore e insegnante curriculare, tuttavia, anche questo è un dato oggettivo, registra come l'Ambito abbia approvato una disciplina che, da un lato, impone un requisito di gravità molto restrittivo (Art. 3 comma 3), e dall'altro, formalizza la propria preoccupazione per la "tenuta finanziaria", lasciando le famiglie con disabilità meno gravi in una situazione di incertezza, affidate a un meccanismo di deroga limitato dalle risorse disponibili.

Quest'ultimo aspetto non è di poco conto, atteso che al momento ci sono 80 bambini (stima implicita, precedentemente beneficiari delle tre ore, ma senza Art. 3, comma 3) che domani, ad inizio servizio, non si vedranno affiancati dagli educatori, in attesa che si svolga l'iter anticipato dal V.Sindaco Ferrante nel suo intervento del 29 settembre. Per questa platea e per altri casi di DSA/BES con bisogni complessi, la possibilità di accesso è demandata di fatto all'istituto della deroga, prevedendo questa successione:
  1. I Dirigenti Scolastici invieranno l'elenco dei ragazzi che beneficeranno automaticamente del SAS.
  2. Essi potranno poi segnalare all'Ambito i casi che, pur non avendo il requisito Art. 3, comma 3, necessitano di un intervento specialistico.
  3. L'Équipe d'Ambito, formata dai servizi sociali con la supervisione dell'ASL, valuterà individualmente queste segnalazioni, attivando o potenziando il servizio in base alle risorse finanziarie disponibili.
Un iter che richiederà tempo, un tempo che i bambini e le famiglie potranno aspettare? Ferrante nel suo intervento ha riconosciuto che, trattandosi di un regolamento di "prima applicazione", sicuramente avrà delle criticità, le quali saranno portate all'attenzione del coordinamento istituzionale Trani-Bisceglie. Tuttavia, ha criticato come "ingeneroso" e "qualunquista" il tentativo di modificare il disciplinare tramite mozioni o raccolte firme, poiché le modifiche dovevano passare prima per il Coordinamento Istituzionale e l'approvazione di entrambi i consigli comunali, un attacco politico diretto ai sette consiglieri di opposizione firmatari proprio di quella mozione di variazione del Regolamento che sarebbe stata discussa il giorno dopo, il 30/09 in Consiglio Comunale, ma che il vice Sindaco Fabrizio Ferrante sapeva il giorno prima, la data del suo intervento è del 29 settembre, sarebbe stato ritirato, dagli stessi richiedenti. dalla discussione in aula: preveggenza? Sono molti a ritenere che la questione dell' Assistenza Specialistica Scolastica, almeno a Trani, non sia arrivata al capolinea.
  • Assistenza Specialistica Scolastica
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