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Vita di città

Caldaie e raccomandate, tranesi imbestialiti

Valanga di lettere di protesta in redazione. Fino a 80 euro di costi. «Vogliono far cassa su di noi»

Una valanga di lettere di protesta stanno pervenendo in redazione per contestare le raccomandate emesse dal settore impianti termici della Provincia di Barletta Andria Trani, relative ad un avviso di ispezione per impianti termici domestici non dichiarati. Oltre all'ispezione, i tranesi stanno scoprendo sulla loro pelle i costi di questa operazione che possono arrivare fino a 80 euro.

Fra le tante lettere, riportiamo lo sfogo di Franco Di Pinto, giornalista pubblicista in pensione, che ben sintetizza un pensare comune. «Questa, il presidente Francesco Ventola non ce l'ha mai raccontata né spiegata, malgrado si affanni a fare comunicati in difesa della sua poltrona e del suo Ente, malgrado ora si stia precipitando nelle nostre piazze non sappiamo se per essere preso a pomodori (visto che siamo in tempi di raccolta) o per sentirsi un bel po' di improperi tipo quelli che ho ascoltato in questi giorni davanti all'ufficio della Provincia di via Tasselgardo 3 a Trani oppure nelle sedi degli uffici postali tranesi o nelle piazze e per le strade parlando con tutti coloro che proprio in pieno Ferragosto hanno ricevuto una maledetta raccomandata che gli ha stroncato le ferie e qualsiasi velleità feriale. Abbiamo scoperto una perfetta accoppiata vincente: Provincia Bat e società Asax pronta a fare cassa da subito svuotando di altri 56,20 euro (55 + tassa postale) le già vuote tasche di pensionati, operai ed impiegati, come se non bastassero le tasse del governo Monti, l'Imu, le varie Irpef regionale e comunale e così via».

Il mormorio più benevolo sussurrato di bocca in bocca, di ufficio in ufficio, di piazza in piazza dai tranesi è: «Vogliono solo fare cassa». Di Pinto conferma: «Non sono riferibili le mille bestemmie volate, anche se poi puntualmente ho scoperto che molti, dopo aver bestemmiato, hanno già fatto la coda pagando quella bolletta. Fa piacere che la Provincia si sia ricordata di noi mortali che col nostro voto abbiamo contribuito ad animare, per nuove prebende, sempre pagate da noi utenti».

La famigerata raccomandata è, come ben noto, un avviso di ispezione su impianto termico non dichiarato. «Come fate a sapere che il mio impianto termico non sia dichiarato? Chi ve lo ha detto e dove sta scritto? » si chiede Di Pinto. «Se non è dichiarato, come mai risulta molto bene all'azienda che ogni bimestre mi manda puntualmente la bolletta del gas da pagare, pretendendo talvolta anche più del dovuto?». Subito dopo, nella raccomandata, viene comunicato che in un dato giorno un operatore della ditta Asax provvederà ad effettuare i prescritti controlli e documentarli. Di Pinto si chiede: «Siete proprio sicuri che tutti i tranesi apriranno la loro porta a questi sconosciuti operatori? E' più facile accogliere il tecnico di fiducia che ha già ispezionato la caldaia e documentato tutto, anzichè far entrare estranei in casa». A proposito degli operatori, Di Pinto contesta a Ventola la scelta della società Asax: «La nostra Provincia si è affidata ad una società consortile con sede con sede legale a Lecce e sede operativa a Modugno. Ma è possibile che nei tre capoluoghi della Bat non ci fosse una ditta all'altezza di questa situazione? Misteri degli appalti».

Un altro aspetto che ha fatto imbestialire i contribuenti è la richiesta di versamento da effettuare entro la data di ispezione: 55 euro di cui 40 di sanzione e 15 per il bollino. «Il fatto è – spiega Di Pinto - che nella lettera la sanzione viene data per scontata. Se sei in regola non devi pagare, ma nella raccomandata non è scritto da nessuna parte, c'è anzi l'aggiunta di possibile riscossione coattiva con addebito di spese ed interessi legali. Ma non è finita qui: non ti fai trovare nel giorno dell'ispezione? Un'altra bella mazzata di 24,20 euro da pagare entro 10 giorni. Il tutto su di un conto corrente intestato alla tesoreria della Provincia Bat. Dopo aver letto questa raccomandata, avrete finalmente capito che la nuova provincia Bat servirà soltanto a complicare la nostra già difficile vita aggiungendo ulteriori vessazioni e tasse».

Di Pinto rincara la dose nel finale: «Il presidente Ventola è stato informato che, ad esempio, nel 2009 nemmeno le ditte specializzate sapevano del famigerato bollino verde e che molti cittadini all'epoca non l'avevano perchè non potevano averlo? A quale ufficio comunale o provinciale in passato avrebbero potuto o dovuto rivolgersi se quegli uffici non esistevano? Il presidente Ventola, che soltanto ora dice di voler dialogare coi cittadini, ha perso una buona occasione per educare la gente senza tormentarla, inviando prima a tutte le famiglie una lettera nella quale si spiegavano le normative a cui doversi attenere, invitando tutti a mettersi in regola entro un certo termine dopo il quale sarebbero scattate le raccomandate, con avvisi e sanzioni. Ciò che qui si mette in discussione non è il fatto che i cittadini debbano essere in regola per le caldaie a gas ( necessità sacrosanta ed indiscutibile per la sicurezza di tutti), ma il modo ed il metodo seguiti dalla nuova Provincia Bat nei confronti dei cittadini tranesi. Modi e metodi, a mio avviso, certissimamente poco corretti e rispettosi, oltre che poco democratici».
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