Vita di città
"Chiavi della città", la Procura dichiara conclusa l'inchiesta: 10 indagati
Contestati i reati di riciclaggio, delinquere, falso ed abuso d'ufficio, peculato e bancarotta
Trani - giovedì 12 dicembre 2019
16.50
La Procura della Repubblica di Trani ha dichiarato chiusa l'inchiesta "Chiavi della città", che lo scorso mese di maggio aveva scosso la città: appalti pubblici in cambio di una sponsorizzazione strumentale e occulta della Vigor Trani. Sono dieci in tutto i destinatati dell'avviso di conclusione delle indagini tra cui Cosmo Giancaspro, ex presidente del Bari, e il sindaco di Trani, Antonio Bottaro.
Per la Procura, l'ex patron del Bari Calcio, avrebbe agito da finanziatore occulto della Vigor Trani e in cambio sarebbe stato appoggiato in alcuni appalti emanati dalla Città di Trani. Con lui e il primo cittadino di Trani erano stati accusati a vario titolo anche l'ex presidente della Vigor Trani, Michele Amato, l'ex vicepresidente della Vigor Alberto Altieri, il tesoriere Michele Bellomo e l'imprenditore Maurizio Mosconi.
E ancora, protagonisti dell'inchiesta sono altri quattro indagati legati all'Amministrazione comunale: Carlo Casalino, l'ex segretario generale del Comune, Pasquale Ferrante, funzionario comunale, il consigliere Diego di Tondo e, infine, il dirigente Leonardo Cuocci Martorano.
La Procura contesta, a vario titolo, i reati di associazione per riciclaggio e autoriciclaggio, delinquere, peculato, bancarotta, falso ed abuso d'ufficio. Tutti gli indagati possono ancora scongiurare la richiesta di rinvio a giudizio ed hanno a disposizione 20 giorni per poterlo farlo.
Per la Procura, l'ex patron del Bari Calcio, avrebbe agito da finanziatore occulto della Vigor Trani e in cambio sarebbe stato appoggiato in alcuni appalti emanati dalla Città di Trani. Con lui e il primo cittadino di Trani erano stati accusati a vario titolo anche l'ex presidente della Vigor Trani, Michele Amato, l'ex vicepresidente della Vigor Alberto Altieri, il tesoriere Michele Bellomo e l'imprenditore Maurizio Mosconi.
E ancora, protagonisti dell'inchiesta sono altri quattro indagati legati all'Amministrazione comunale: Carlo Casalino, l'ex segretario generale del Comune, Pasquale Ferrante, funzionario comunale, il consigliere Diego di Tondo e, infine, il dirigente Leonardo Cuocci Martorano.
La Procura contesta, a vario titolo, i reati di associazione per riciclaggio e autoriciclaggio, delinquere, peculato, bancarotta, falso ed abuso d'ufficio. Tutti gli indagati possono ancora scongiurare la richiesta di rinvio a giudizio ed hanno a disposizione 20 giorni per poterlo farlo.