Enti locali
Comune di Trani, prime vittime dell’ordinanza sul bon ton
Accesso negato ad una donna ritenuta vestita in modo inappropriato. Il marito su Facebook: «Questo episodio è di una gravità assurda»
Trani - lunedì 18 giugno 2012
13.04
Prime vittime dell'ordinanza sindacale firmata alcuni giorni fa dal neo eletto sindaco Riserbato con cui si regola l'uso dell'abbigliamento all'interno degli edifici pubblici, vietando l'accesso al Comune in pantaloncini corti, bermuda ed abiti succinti nonchè calzando ciabatte da mare.
Questa mattina una praticante di uno studio legale è stata fermata all'ingresso in quanto «vestita in maniera non confacente alle prescrizioni dell'ordinanza sindacale». La denuncia del fatto è stata fatta dal marito della donna che ha postato un commento sul gruppo facebook TraniSpia. «Questo episodio – scrive il marito - è di una gravità assurda. Hanno impedito ad una pesona di entrare in un luogo pubblico e perdipiù offendeno la sua dignità di donna. Mia moglie lavora in uno studio legale e frequenta normalmente il tribunale di Trani. Aveva un banale vestito a bretelle e non da mare che scendeva fino alle ginocchia. Questa è follia pura».
Nel mirino degli addetti all'accesso del palazzo comunale è incappata anche un'altra ragazza che, sempre su TraniSpia, racconta di aver urlato con il vigilante del Comune perchè le aveva detto che aveva «il seno di fuori». «Avevo un pantalone lunghissimo con una canotta copertissima – racconta la ragazza – ma evidentemente gli omeri sono provocanti. Il sindaco dovrebbe pensare alle cose serie e non a regole inutili specie se poi vedo uscire le dipendenti con vestiti slim ultracorti».
Questa mattina una praticante di uno studio legale è stata fermata all'ingresso in quanto «vestita in maniera non confacente alle prescrizioni dell'ordinanza sindacale». La denuncia del fatto è stata fatta dal marito della donna che ha postato un commento sul gruppo facebook TraniSpia. «Questo episodio – scrive il marito - è di una gravità assurda. Hanno impedito ad una pesona di entrare in un luogo pubblico e perdipiù offendeno la sua dignità di donna. Mia moglie lavora in uno studio legale e frequenta normalmente il tribunale di Trani. Aveva un banale vestito a bretelle e non da mare che scendeva fino alle ginocchia. Questa è follia pura».
Nel mirino degli addetti all'accesso del palazzo comunale è incappata anche un'altra ragazza che, sempre su TraniSpia, racconta di aver urlato con il vigilante del Comune perchè le aveva detto che aveva «il seno di fuori». «Avevo un pantalone lunghissimo con una canotta copertissima – racconta la ragazza – ma evidentemente gli omeri sono provocanti. Il sindaco dovrebbe pensare alle cose serie e non a regole inutili specie se poi vedo uscire le dipendenti con vestiti slim ultracorti».