Politica
Contratto di quartiere, il Sunia lancia l’allarme
«Che fine hanno fatto gli appartamenti a fitto concordato?». Il sindacato degli inquilini amplifica i nostri dubbi
Trani - sabato 16 marzo 2013
12.39
Ne avevamo parlato in un articolo dei giorni scorsi, adesso torna alla carica il Sunia, il sindacato degli inquilini. Parliamo del Contratto di quartiere su cui è calato un preoccupante silenzio. Il Sunia, attraverso il segretario cittadino, Luigi Magnifico, punta l'indice: «Che fine ha fatto – dice Magnifico - la quota che il Comune deve disporre per le locazioni a fitto concordato? E' utile evidenziare che, per gli alloggi da mettere in locazione, la legge ne disciplina le modalità attraverso domanda individuale e la formazione di una graduatoria pubblica per l'accesso alla locazione concordata. Inoltre non si sa nulla delle opere di urbanizzazione secondaria poiché, a fronte dei 5 milioni avuti dal Comuni, di concerto con soggetti privati, andavano realizzate nella zona una serie di servizi».
Contratto di quartiere a parte, Magnifico sottolinea «la sensibilità dimostrata dall'amministrazione comunale» sul tema della casa. «Dopo anni di pressione del sindacato senza avere mai avuto riscontro, finalmente si sono messi in atto gli strumenti necessari per raggiungere obiettivi significativi che vanno in una direzione seria per la gestione della politica abitativa. E' il caso di ricordare che, dopo oltre 20 anni di oblio, si è arrivati a pubblicare un bando per la formazione di una graduatoria per le abitazioni ad edilizia residenziale pubblica. All'amministrazione rivolgiamo l'accorato invito a concludere in tempi brevi il lavoro in corso, per individuare le aree necessarie da cedere allo Iacp per la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Di questi tempi sarebbe una manna dal cielo».
Contratto di quartiere a parte, Magnifico sottolinea «la sensibilità dimostrata dall'amministrazione comunale» sul tema della casa. «Dopo anni di pressione del sindacato senza avere mai avuto riscontro, finalmente si sono messi in atto gli strumenti necessari per raggiungere obiettivi significativi che vanno in una direzione seria per la gestione della politica abitativa. E' il caso di ricordare che, dopo oltre 20 anni di oblio, si è arrivati a pubblicare un bando per la formazione di una graduatoria per le abitazioni ad edilizia residenziale pubblica. All'amministrazione rivolgiamo l'accorato invito a concludere in tempi brevi il lavoro in corso, per individuare le aree necessarie da cedere allo Iacp per la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Di questi tempi sarebbe una manna dal cielo».