Scuola e Lavoro
Disabili inseriti nel mondo del lavoro, dati introvabili
Denuncia della cooperativa Promozione sociale e solidarietà. «Le vie istituzionali fino ad oggi hanno suscitato pochi risultati»
Trani - domenica 22 gennaio 2012
10.03
La cooperativa Promozione sociale e solidarietà del centro Jobel di Trani sta portando avanti da alcuni mesi, il progetto Centro A.B.I.L.I che si occupa di abbattimento delle barriere architettoniche, dell'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e della loro integrazione.Tra le azioni avviate, da 5 mesi, in collaborazione con il centro studi della cooperativa Oasi 2 di Trani, la cooperativa ha predisposto una ricerca territoriale sulle imprese locali, sulle aziende, gli enti pubblici e privati obbligati ad inserire nel loro organico personale diversamente abile ai sensi della legge del 12 marzo del 1999 (la numero 68). L'obiettivo della ricerca è teso a tracciare un quadro completo della situazione lavorativa delle persone con diversa abilità e di capire quale sia lo stato di bisogno delle aziende per poter avviare eventuali azioni di formazione, sostegno, tutoraggio e inserimento lavorativo delle persone stesse.
Nonostante i responsabili del progetto abbiano contattato ufficialmente quasi tutti gli enti istituzionalmente preposti a fornire questi dati, ad oggi pochissime e disomogenee sono le informazioni che sono state fornite. «Dati indisponibili», questa la risposta più ricorrente corredata dalle più disparate motivazioni. Per questo motivo, la cooperativa ha deciso di lanciare un appello attraverso i canali della comunicazione: «Visto che le vie istituzionali fino ad oggi hanno suscitato pochi risultati, chiediamo attraverso il web alle imprese della Provincia Bat ed a tutti gli enti pubblici e privati di comunicarci se nel loro organico hanno assunto in forma regolare, con qualsiasi tipologia contrattuale (anche attraverso stage e tirocini), lavoratori diversamente abili e se sarebbero disposti ad avviare percorsi formativi e di tutoraggio. Chiediamo inoltre di avere eventuale conoscenza di chi, pur al di fuori di ogni obbligo previsto dalla legge, abbia comunque alle dipendenze una o più persone iscritte nelle liste delle categorie protette del lavoro». La cooperativa precisa che i dati verranno utilizzati solo dal punto di vista statistico.
La fase successiva della ricerca avvierà l'istituzione del bollino ISS (Impresa solida e solidale) una sorta di marchio di qualità, di concerto con i sindacati e le associazioni di categoria, per stimolare le imprese ad ottemperare all'obbligo dell'assunzione dei cittadini diversamente abili e per dare ai consumatori contezza del fatto che le imprese sanno offrire garanzie di pari opportunità e di inclusione sociale.
Nonostante i responsabili del progetto abbiano contattato ufficialmente quasi tutti gli enti istituzionalmente preposti a fornire questi dati, ad oggi pochissime e disomogenee sono le informazioni che sono state fornite. «Dati indisponibili», questa la risposta più ricorrente corredata dalle più disparate motivazioni. Per questo motivo, la cooperativa ha deciso di lanciare un appello attraverso i canali della comunicazione: «Visto che le vie istituzionali fino ad oggi hanno suscitato pochi risultati, chiediamo attraverso il web alle imprese della Provincia Bat ed a tutti gli enti pubblici e privati di comunicarci se nel loro organico hanno assunto in forma regolare, con qualsiasi tipologia contrattuale (anche attraverso stage e tirocini), lavoratori diversamente abili e se sarebbero disposti ad avviare percorsi formativi e di tutoraggio. Chiediamo inoltre di avere eventuale conoscenza di chi, pur al di fuori di ogni obbligo previsto dalla legge, abbia comunque alle dipendenze una o più persone iscritte nelle liste delle categorie protette del lavoro». La cooperativa precisa che i dati verranno utilizzati solo dal punto di vista statistico.
La fase successiva della ricerca avvierà l'istituzione del bollino ISS (Impresa solida e solidale) una sorta di marchio di qualità, di concerto con i sindacati e le associazioni di categoria, per stimolare le imprese ad ottemperare all'obbligo dell'assunzione dei cittadini diversamente abili e per dare ai consumatori contezza del fatto che le imprese sanno offrire garanzie di pari opportunità e di inclusione sociale.