Politica

Enti pubblici cattivi pagatori, la Mastromauro (Pd) presenta una legge

«Debiti per 200 miliardi. I fornitori costretti ad attendere anche 200 giorni»

«Da una stima Abi-Confindustria risulta che la pubblica amministrazione è debitrice nei confronti delle imprese per circa 60 miliardi di euro e secondo la stima Confcooperative, che allarga il calcolo a tutti i tipi di forniture e a tutte le amministrazioni pubbliche, compresi Comuni e Province, il credito delle imprese arriva a circa 200 miliardi. Tutto ciò è intollerabile». Il deputato del Partito Democratico Margherita Mastromauro, componente della commissione attività produttive della Camera, ha presentato una proposta di legge per meglio regolare le transazione commerciali con la pubblica aministrazione.

«I ritardi medi nei pagamenti - spiega ancora la deputata del Pd - superano i 200 giorni, in netta crescita rispetto ai 150 giorni di attesa, in media, stimati alla fine del 2007». Cifre lontane rispetto alla media europea. La pubblica amministrazione italiana, infatti, è stata scavalcata quest'anno anche da Spagna (153 giorni), Grecia (155 giorni) e Portogallo (141 giorni) e si attesta a fanalino di coda della comunità europea quanto a puntualità dei pagamenti. Un triste primato e un severo confronto in rapporto alla realtà dei pagamenti effettuati dalle pubbliche amministrazioni di Francia, Regno Unito e Germania, che impiegano rispettivamente 65, 48 e 36 giorni lavorativi in media ad effettuare il pagamento ai propri fornitori. «E pensare - spiega la Mastromauro - che la Commissione europea, nel piano di ripresa economica, fra le dieci azioni prioritarie per contrastare la crisi ha previsto, tra l'altro, l'accelerazione del rimborso dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi nei confronti delle amministrazioni pubbliche; il pagamento delle fatture alle piccole e medie imprese per le forniture e i servizi entro un mese; l'adozione di interventi per il rimborso dei crediti arretrati dovuti da enti pubblici, in particolare verso le piccole e medie imprese, entro il 31 dicembre 2011».

In Italia, di tutto ciò, neanche l'ombra. E così la deputata del Pd ha presentato una proposta di legge che punta a invertire la rotta in tre mosse. Il primo articolo prevede la possibilità di compensare crediti e debiti nei confronti del medesimo soggetto pubblico. «Per fare un esempio, pago l'Irap con i soldi che la Regione mi deve». Il secondo articolo fissa il divieto di rinuncia agli interessi di mora nelle transazioni commerciali con la pubblica amministrazione: ripristinando gli interessi, la pubblica amministrazione avrà certamente più interesse a regolarizzare i pagamenti per evitare un ulteriore aggravio di costi. Il terzo articolo prevede, infine, il divieto di riduzione dell'ammontare del credito vantato nei confronti della pubblica amministrazione, al fine di ricevere un privilegio in termini di priorità nei tempi di rimborso: non si tratta, la pubblica amministrazione deve pagare quanto dovuto e nei tempi previsti.

«I ritardi di pagamento - conclude la Mastromauro - incidono negativamente sulla liquidità delle imprese, costringendole a fare ricorso a finanziamenti esterni e riducendone le possibilità di investimento con ripercussioni negative sulla loro competitività. Tali conseguenze possono essere anche più gravi in periodi di recessione economica in quanto si aggiungono alle difficoltà di accesso al finanziamento e sono suscettibili di provocare fallimenti di aziende con un effetto domino lungo la catena di fornitura».
  • Margherita Mastromauro
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