Politica

Fine del termovalorizzatore?

Una (lunga) nota dei Socialisti Autonomisti

Pubblichiamo una nota a firma del consigliere comunale Nicola Cuccovillo e del segretario dei Socialisti Autonomisti Riccardo Gagliardi sulla vicenda termovalorizzatore:

«Dopo essersi affannata in operazione mediatiche con comunicati stampa a getto continuo che riportavano posizioni di gruppetti, partiti ed affini di altre città a favore del termovalorizzatore ma trascurando posizioni molto più pregnanti socialmente come quello dello sciopero della fame - inteso non come esercizio spirituale - dedicato ad impedire la costruzione di detto impianto da parte di preti e suore della provincia di Trento, ecco che si è pervenuti al penultimo atto del sindaco di centrodestra, dott.Tarantini e cioè quello di sospendere i lavori della commissione comunale sull'inceneritore… "in attesa che la Regione prenda una decisione".

Al di là che ci risulta che detta commissione fra assenze e spostamenti di date, poco o nulla aveva prodotto ( a quanto la messa a disposizione della relativa documentazione?), era quasi evidente che ci si stava avviando – per fortuna- a mettere la parola FINE a questa BRUTTA pagina di poca democrazia nei confronti dei cittadini che potevano subire effetti dannosi dall'attivazione di questo impianto. E tale previsione veniva formulato dal nostro rappresentante nel consiglio comunale del 29.9.05 con l'amministrazione ( e non solo lei ) che faceva finta di non capire e non sentire. Ma che questa fosse ormai la strada lo si poteva dedurre da alcuni accadimenti avvenuti negli ultimi mesi che erano stati sottovalutati o passati sotto silenzio dal centrodestra perché TROPPO impegnata nell'approntamento e svolgimento della megaestate tranese da due miliardi di cui probabilmente sentiremo parlare anche in futuro per i risvolti "strani".

Il primo evento è il decreto legislativo n.133 che viene emanato in attuazione della direttiva 2000/76/della Comunità Europea in materia di incenerimento dei rifiuti. Composto da 22 articoli fissava - tra l'altro- norme rigorose che regolano il procedimento per la costruzione di nuovi impianti prevedendo un AMPIO COINVOLGIMENTO di cittadini: come invece sappiamo questo non è avvenuto perché al momento dell'approvazione in consiglio comunale, la maggioranza di centrodestra non aveva organizzato NESSUN convegno, forum ecc. e l'unico pubblico dibattito si era avuto SOLO da parte del circolo culturale " il Presidente Sandro Pertini" a gennaio.

Successivamente a fine luglio viene pubblicata la sentenza del TAR Puglia, sez .I sui due ricorsi presentati dal raggruppamento di imprese ATI Noyvallesina ( comprendente la nostra Amet) e dall'A.T.I. CO.GE.AM che era stata esclusa dalla commissione nominata da Fitto per una "divergenza di opinioni in ordine alla interpretazione da dare alle prescrizioni del bando di gara". MAI sentenza fu così esplicita tanto da far divenire assurdi i successivi comportamenti della amministrazione Tarantini che cerca di minimizzare il tutto non emettendo nessun comunicato.
Purtroppo leggendo la sentenza si rileva che la commissione tecnica nominata da Fitto impiega, secondo il Tar, un rigore " ILLEGITTIMO nell'esclusione dei concorrenti" permettendo in tal modo la vincita all'Amet e quindi la possibilità di costruire l'inceneritore in Trani. Ma il collegio giudicante ANNULLA le decisioni della Commissione esaminatrice regionale e di conseguenza dispone che si debba procedere ad esaminare anche l'offerta dell'altra ditta.

A questo punto le buone regole sulla concorrenza avrebbero voluto che si attendesse l'esito della riapertura della gara ed invece si procede a spendere altri soldi pubblici ( a quanto siamo arrivati di spese legali che naturalmente vengono sottratti in investimenti utili per la città?) inoltrando ricorso al Consiglio di Stato contro detta sentenza chiedendone anche la sospensiva affinchè la commissione regionale non potesse dare seguito alla sentenza TAR e quindi non potesse esaminare la proposta della ditta riammessa.

Questa mossa però ha voluto significare solo una cosa e cioè che l'Amministrazione di centro destra è certa che nel momento che si saprà l'offerta dell'altra ditta esclusa, questa sarà di importo inferiore a quella dell'Amet anche perchè il peso degli investimenti da realizzare è sicuramente inferiore. Ma questa molto presumibile offerta più bassa produce una conseguenza ancora più netta che è quella da noi DICHIARATA TRE MESI FA IN CONSIGLIO COMUNALE E PRECISAMENTE CHE L'IMPIANTO NON SI COSTRUIRA ‘PIU' A TRANI per il semplice motivo che la ditta concorrente esclusa e poi riammessa ha messo nero su bianco che l'edificazione avverrà in Molfetta e non a Trani.

Il sindaco Tarantini e company sfidano però il buon senso (tanto paga Pantalone cioè coi soldi dei cittadini) e si affidano alle aule giudiziarie di Roma adducendo… le stesse argomentazioni che erano state stracciate dal TAR e pur sapendo che il documento essenziale per vincere o perdere la causa consiste in una fotogrammetria aerea della localizzazione che la ditta concorrente aveva già presentata aggiornata. Non solo. L'aggravante è che si fa finta di ignorare che la nuova delibera del consiglio comunale di Trani è stata approvata con un emendamento e questo significa che è da ritenersi come ex nova e quindi successiva alla scadenza dei termini del bando .
Non c'era bisogno di essere principe del foro o avere capacità divinatorie quando abbiamo fatto quella dichiarazione di REQUEM per il termovalorizzatore ed ecco che proprio in questi giorni il Consiglio di Stato, con una recente ordinanza, ha respinto all'ATI Noyvallesina la richiesta di sospensione dell'apertura della busta con relativa offerta della ditta concorrente, dando quindi ragione all'operato del TAR e rimandando a metà marzo le decisioni sull'annullamento della precedente sentenza (allo stato attuale, appare improbabile un accoglimento nel merito visto che lo stesso organo deliberante ha rigettato la richiesta di sospensiva).

Non è giunta ormai l'ora che il Sindaco cali la saracinesca su questa operazione compiendo l'ULTIMO ATTO su questo progetto recitando il DE PROFUNDIS finale senza compiere "accanimenti terapeutici" ?

Anche perché i prossimi scenari vedono la Provincia contraria all'installazione di inceneritori e la Regione ritenere il vecchio piano energetico di Fitto SOVRADIMENSIONATO e quindi le gare bandite, FIGLIE di questa sovrabbondanza con la conseguenza che le stesse dovranno automaticamente ridursi tramite rimodulazione del vecchio piano rifiuti. Toccherà a Trani l'annullamento? Poco importa perchè in ogni caso l'INCENERITORE di TRANI SI ANNULLA perché –come detto - l'offerta dell'altra ditta ha un costo inferiore essendo di produzione c.d.r

A questo punto attendiamo impotenti le decisioni romane di marzo? Attendiamo che il neopresidente Vendola nomini una nuova commissione giudicante o che confermi la vecchia? E nel frattempo gent.mi sigg. Sindaco, Presidente Amet, consiglieri comunali, partiti, organizzazioni sindacali, teniamo INGESSATO quello che era ritenuto uno dei gioielli tranesi (l'Amet) lasciandolo senza nuove strategie aziendali e facendolo dissanguare economicamente?

Oppure non sarebbe più opportuno, confacente, conveniente, adatto, appropriato, opportuno ed utile per la città se ad esempio si PROGETTASSE TUTTE INSIEME una proposta differente come ad esempio potrebbe essere la promozione di pannelli fotovoltaici che non sono inquinanti e di cui è possibile accedere a consistenti finanziamenti europei? Alla dirigenza politica non è concesso restare fermi ed ASSISTERE ALLA DERIVA delle aziende comunali e per questo occorre anche fare un ragionamento sulla concessione scaduta del metano!

La cittadinanza ha il diritto di sapere sia chi sono i bastian contrari sia chi sbaglia con le strategie o con l'immobilismo: i SOCIALISTI AUTONOMISTI FANNO APPELLO affinché si comprenda che per alcune scelte strategiche non è possibile pervenire a decisioni precostituite ma occorre mettersi tutti insieme a studiare il modo di far decollare la città. QUESTA E' UNA SFIDA IN POSITIVO: SI VORRA' RACCOGLIERLA ?»
  • Termovalorizzatore
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