Vita di città

Giovedì 6 ottobre presidio a Trani della CGIL funzione pubblica

Dalle 10.00 alle 12.00 saranno raccolte le firme su "cartoline - denuncia"

Anche a Trani la CGIL funzione pubblica ha organizzato un presidio con raccolta firme a promozione una campagna di denuncia su alcuni problemi legati alla Giustizia italiana. L'appuntamento è per giovedì 6 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 davanti al tribunale di Trani, in piazza Duomo.

Motivazioni e dettagli nel comunicato della stessa confederazione: « Ancora una volta la C.G.I.L. si schiera affianco ai cittadini per rivendicare l'esercizio dei loro diritti. E, fra questi, il fondamentale diritto alla Giustizia, ad una giustizia rapida, efficiente ed efficace. Facendo seguito a quanto già comunicato al Prefetto di Bari, con nota n. 694/05 del 13.6.05, questa O.S. intende attivare una serie di iniziative, finalizzate a porre l'attenzione sui "mali della Giustizia", evidenziarne i danni, le contraddizioni e le carenze che penalizzano l'efficienza del settore. Riprendendo le fila di un discorso già avviato col Convegno di Trani del 1° giugno c.a., organizzato dalla C.G.I.L., questa O.S. si ripropone, attraverso una raccolta di firme di lavoratori e cittadini, di promuovere una campagna di denuncia su alcuni problemi della Giustizia che comportano difficoltà ad operare per i lavoratori del settore e disfunzioni (come la lunghezza dei processi) per gli utenti. La C.G.I.L. pone, dunque, l'accento su:
  • I tagli alle risorse economiche del Ministero della Giustizia, che si riversano in tutti i settori, hanno condotto l'Amministrazione sull'orlo del collasso e hanno penalizzato anche i contratti per la fornitura dei servizi come quello della stenotipia, esponendo il personale di assistenza alle udienze a prestazioni gravose nella durata e nelle modalità. Quest'anno per il distretto di Corte d'Appello gli stanziamenti per le spese d'ufficio hanno già subito una riduzione del 40% e dal 2000 ad oggi il Tribunale di Trani ha visto calare il proprio budget per queste spese del 65%. Analoga sorte seguono le spese finalizzate al settore informatico.
  • La carenza degli organici, sia dei magistrati che del personale amministrativo, comporta aggravamenti insostenibili dei carichi di lavoro individuali. Inoltre, frequentemente, le piante organiche previste non risultano proporzionate alle necessità degli Uffici e andrebbero rivisitate modificando i criteri in relazione alle nuove competenze giurisdizionali (una per tutte la riforma del giudice unico). La diretta conseguenza è il decadimento della qualità dei servizi offerti all'utenza.
  • Nei disinvestimenti sui trattamenti dei minori i numeri parlano da soli: in soli 4 anni il Dipartimento G.M. ha ridotto del 32% le risorse da destinare agli interventi a favore dei minori affidati; si è passati dai circa € 16,5 milioni del 2001 ad appena 12 del 2004, mentre le spese per il funzionamento e per la gestione dei servizi minorili e degli Uffici giudiziari minorili passano dai circa 11 milioni del 2001 ai poco più dei 4 del 2004, con un taglio che supera il 40%.
  • Il sovraffollamento nelle carceri vede una situazione drammatica, circa 60.000 detenuti che generano un sovraffollamento record delle strutture penitenziarie in grado di ospitarne in condizioni già critiche poco più di 40.000, con effetti dirompenti sulle condizioni di vita dei reclusi e, soprattutto, sulla sicurezza sia dei singoli che delle strutture. Per la propria peculiare situazione la Polizia Penitenziaria sciopererà il prossimo 28 settembre.
  • Precarietà e inadeguatezza di molte sedi degli Uffici Giudiziari sotto il profilo dell'igiene, salubrità e sicurezza del lavoro (presenza di barriere architettoniche, archivi fatiscenti sovraccarichi di fascicoli, assenza di climatizzazione...)
Pur accogliendo positivamente un confronto sulla "cittadella della giustizia" che darebbe un assetto organizzativo strutturale più idoneo ai servizi della Giustizia, a Bari, la C.G.I.L. non ritiene che tanto sia esaustivo del dibattito sui problemi che affliggono l'Amministrazione della Giustizia in Italia. Il Ministero necessita di strategie a lungo termine di ben più vasto respiro in tutti i settori, dal giudiziario all'amministrativo, dal penitenziario al minorile, fino all'edilizia giudiziaria.»
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