Politica

I verdi allertano: "rischio di disastro ambientale"

Interrogazione del capogruppo consiliare Di Gregorio

Interrogazione dei Verdi: "Se alcuni anni addietro era semplice individuare nell'ente locale il soggetto destinato ad assumere interamente con la propria struttura organizzativa e decisionale, la tutela, da ogni punto di vista, del proprio territorio, ora lo sforzo, che almeno alcuni stanno portando avanti è quello di far crescere una nuova cultura, incentrata nel principio di "partecipazione". In pratica tutti gli abitanti o meglio tutti coloro che vivono in un territorio o in una città devono essere responsabili dello stato del luogo in cui vivono.

Quindi la possibilità per ciascun cittadino di partecipare attivamente alle decisioni pubbliche diventa un solco entro cui deve essere incanalata l'attività amministrativa di ciascun ente locale che riguarda ad esempio l'urbanistica ( c.d.urbanistica partecipata) o la gestione dei rifiuti etc.. Questo principio di partecipazione, affermato e codificato all'interno della c.d."Agenda 21", il piano di azione per lo sviluppo sostenibile per il XXI secolo, approvato nell'ambito della Conferenza dell'O.N.U. nel giugno 1992 a Rio de Janeiro, che anche l'amministrazione della nostra città sta cercando di realizzare (anche se non si comprende come parallelamente possano essere state già adottate senza alcun tipo di partecipazione popolare, scelte rilevanti quale quella della realizzazione di un inceneritore) è fondamentale per affermare che non ogni responsabilità della cattiva gestione del territorio può essere addebitata agli amministratori dello stesso: se tutti i cittadini sporcano la spiaggia non è colpa degli assessori che la spiaggia poi è sporca.

Tuttavia, se questo principio è assolutamente condivisibile, non può in ogni caso servire per giustificare la indolenza o la inefficienza degli amministratori quando gli stessi hanno ricevuto infinite sollecitazioni da parte dei cittadini che, sensibili, puntualmente contribuiscono, per quello che possono, affinché la propria città sia gradevolmente vivibile.
Per questo motivo ci chiediamo come sia possibile tollerare, ancora, lo scempio di una particolare zona del magnifico porto di Trani, nella zona del molo di S. Lucia, a pochi metri dalla Cattedrale, diventata discarica a cielo aperto di innumerevoli bidoni di olii esausti, che accolgono con il loro magnifico olezzo i nostri cari e tanto decantati turisti.
Non solo sul molo sono stati accumulati tantissimi bidoni, ma lo stato precario degli stessi i quali sono a volte completamente bucati ha fatto defluire in mare una grande quantità di olio.

Ebbene tutto ciò avviene nonostante tantissime segnalazioni, al fine di ottenere un idoneo intervento, siano state rivolte agli amministratori che dovrebbero curare la gestione del territorio. Né sarebbe possibile in questo caso trincerarsi dietro la "scusa" che trattandosi di zona demaniale competente ad intervenire dovrebbe essere la locale sezione della Capitaneria di porto: ciò è inaccettabile. Speriamo che nessuno abbia la faccia tosta di scrollarsi di dosso la responsabilità di questa assurda vicenda, utilizzando la suddetta argomentazione, che ha regalato una bruttissima immagine ai tanti visitatori della nostra città. Al contrario ci auguriamo che coloro che hanno il compito, perché come più volte da loro stessi ricordato delegati dai cittadini, di gestire il territorio provvedano immediatamente a bonificare l'area "inquinata".

Con l'augurio che i tempi della bonifica possano essere più brevi di quelli dell'arrivo ai destinatari di questo scritto chiediamo, in ogni caso, per quale motivo sia stato possibile che per parecchie settimane, una zona di grande rilievo turistico ed ambientale sia stata lasciata nel più totale degrado, con il serio rischio di un vero e proprio disastro ambientale a causa della quantità di olio defluita in mare."Michele di Gregorio
Capogruppo consiliare del Movimento dei Verdi
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