
Politica
«In Consiglio comunale i casi Ekobat e Amet-Gerseb»
I consiglieri del centrosinistra protocollano la richiesta di convocazione. «Necessario un dibattito consiliare per fare chiarezza sulla vicenda»
Trani - mercoledì 28 settembre 2011
Nell'ottica di rendere trasparenti tutte le controverse vicende amministrative che hanno caratterizzato gli ultimi anni di amministrazione Tarantini, tutti i consiglieri di minoranza del centrosinistra hanno provveduto a protocollare presso l'ufficio di presidenza del Consiglio comunale l'ennesima richiesta di convocazione di sedute monotematiche di Consiglio comunale dedicate a due recenti rilevanti argomenti che animano il dibattito dei cittadini, alla ricerca di chiarezza, negli ultimi giorni: la possibile realizzazione a Trani della discarica della Ekobat ed il contenzioso in atto tra l'Amet e la società Gerseb per l'acquisto di un suolo destinato alla costruzione della nuova sede della società comunale.
La prima richiesta riguarda l'autorizzazione pervenuta da una società di Firenze, la Ekobat srl, per realizzare a Trani, in contrada Casarossa, una discarica per rifiuti non pericolosi con annessa cella per rifiuti contenenti amianto e cella per rifiuti pericolosi stabili e non reattivi. «Si tratta – scrivono i consiglieri - dell'ennesimo impianto industriale che si vuole realizzare a Trani, completamente avulso dalla prospettiva di sviluppo economico che tutti, a parole, hanno inteso prevedere per la nostra città: turismo sostenibile e valorizzazione dell'agricoltura di qualità». Alla richiesta è stata allegata la necessaria proposta di delibera, che prevede un pronunciamento del Consiglio comunale sull'autorizzazione richiesta, come già accaduto per la discarica Ecoerre.
La seconda richiesta fa il verso a quanto scritto da più settimane nella nostra rubrica del dr. Hauze e riguarda lo stato del contenzioso tra l'Amet spa e la Gerseb srl riguardante la richiesta di risarcimento danni per la mancata conclusione della procedura (da parte di Amet) per l'acquisto di un suolo destinato alla costruzione della nuova sede della società comunale. «Anche in questo caso – dicono i consiglieri del centrosinistra – si tratta di una discussione che riguarda una barca di soldi pubblici. Considerato che la proprietà di Amet è pubblica per intero, riteniamo che sia necessario un dibattito consiliare per fare chiarezza sulla vicenda».
«Auspichiamo – concludono i firmatari - che le sedute possano essere trasmesse con i normali canali di comunicazione, ossia la radio e la tv, al fine di garantire ai cittadini un'informazione completa. Confidiamo nella correttezza del presidente del Consiglio comunale che sicuramente, conclusi gli adempimenti regolamentari, metterà a breve in calendario i due argomenti».
La prima richiesta riguarda l'autorizzazione pervenuta da una società di Firenze, la Ekobat srl, per realizzare a Trani, in contrada Casarossa, una discarica per rifiuti non pericolosi con annessa cella per rifiuti contenenti amianto e cella per rifiuti pericolosi stabili e non reattivi. «Si tratta – scrivono i consiglieri - dell'ennesimo impianto industriale che si vuole realizzare a Trani, completamente avulso dalla prospettiva di sviluppo economico che tutti, a parole, hanno inteso prevedere per la nostra città: turismo sostenibile e valorizzazione dell'agricoltura di qualità». Alla richiesta è stata allegata la necessaria proposta di delibera, che prevede un pronunciamento del Consiglio comunale sull'autorizzazione richiesta, come già accaduto per la discarica Ecoerre.
La seconda richiesta fa il verso a quanto scritto da più settimane nella nostra rubrica del dr. Hauze e riguarda lo stato del contenzioso tra l'Amet spa e la Gerseb srl riguardante la richiesta di risarcimento danni per la mancata conclusione della procedura (da parte di Amet) per l'acquisto di un suolo destinato alla costruzione della nuova sede della società comunale. «Anche in questo caso – dicono i consiglieri del centrosinistra – si tratta di una discussione che riguarda una barca di soldi pubblici. Considerato che la proprietà di Amet è pubblica per intero, riteniamo che sia necessario un dibattito consiliare per fare chiarezza sulla vicenda».
«Auspichiamo – concludono i firmatari - che le sedute possano essere trasmesse con i normali canali di comunicazione, ossia la radio e la tv, al fine di garantire ai cittadini un'informazione completa. Confidiamo nella correttezza del presidente del Consiglio comunale che sicuramente, conclusi gli adempimenti regolamentari, metterà a breve in calendario i due argomenti».
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