Nicola Cuccovillo
Nicola Cuccovillo
Politica

«In politica, l'età non è una linea di demarcazione»

Avviso di chiamata, Nicola Cuccovillo scrive a Giovanni Ronco. «Il mio invito è a non fare di tutta l'erba un fascio»

Egregio professor Giovanni Ronco, innanzitutto in qualità di cittadino ti ringrazio per aver voluto aprire un discorso sul rapporto della città con se stessa e con il suo passato non troppo remoto. Ritengo infatti che questa città debba interrogarsi sul suo parlarsi addosso e sul finire per costruire poco. Seppure la classe politica della città non sia eccelsa (e mi ci metto anch'io) e si sia dimostrata spesso incapace di andare a bussare alle istituzioni da cui sarebbe stato possibile attingere preziosi finanziamenti, bisogna forse ammettere che anche i cittadini non hanno saputo dimostrare di voler selezionare la propria classe dirigente in base alle capacità manageriali dei politici anziché in base al rapporto fiduciario se non addirittura di parentela.

Per un politico ovviamente non è solo l'esperienza che conta, ma anche la sua visione, la sua capacità organizzativa, il suo rispetto etico. Proprio quest'ultimo, il rispetto etico, è una delle cose che maggiormente viene rimproverata alla classe politica di cui faccio parte, ovvero quella della Prima Repubblica, che è diventata nell'immaginario collettivo una classe corrotta perché investita dalle indagini di Tangentopoli. L'inchiesta colpì all'epoca anche Trani e la sua classe dirigente, con diversi politici e funzionari indagati: alcuni vennero assolti per mancanza di prove, altri per prescrizione, altri ancora perché il fatto non sussisteva. Ci fu anche qualcuno che da quell'inchiesta non fu neanche toccato, ovvero non venne neanche indagato, nonostante fosse stato l'unico assessore di due giunte comunali consecutivamente. Quell'uno ha un nome (Nicola) ed un cognome (Cuccovillo). Questo è qualcosa che ho il diritto di rivendicare con grande orgoglio.

Questo distinguermi dalla massa avvenne nuovamente proprio in quelli anni, quando, nel 1993, mi dimisi spontaneamente da assessore al turismo poiché fortemente contrario al progetto a cura dell'amministrazione di cui facevo parte di trasformare il lungomare di Trani con enormi colate di cemento e rimanendo fuori dalla politica per 6 anni, resistendo peraltro alle lusinghe del centrodestra che in quegli anni era assai potente.

A tal proposito, oltre che come riprova della coerenza delle mie azioni alle mie idee, mi piacerebbe rivendicare il fatto di aver sempre militato nella coalizione di centrosinistra. Al contrario di tanti politici che hanno danzato con disinvoltura tra partiti di sinistra, destra e centro e ai tanti socialisti e comunisti che dopo Tangentopoli sposarono il progetto di Berlusconi, la mia casa è sempre stata li: a sinistra. Ed è proprio da sinistra che all'interno del partito Socialista criticavo ufficialmente Bettino Craxi (sia quando era molto difficile per la sua popolarità sia quando era molto più facile perché caduto in disgrazia) e sposavo la posizione di Riccardo Lombardi e Sandro Pertini. A livello locale invece i miei riferimenti erano gli avvocati Vincenzo Bisceglia e Vincenzo Caruso.

Arrivando all'attualità politica, nell'ultimo numero di Avviso di chiamata hai scritto che «Nonno Ugo che si porta dietro Cuccovillo». Sebbene io sappia che tu parli spesso per iperbole, ritengo che offendi sia l'avvocato Operamolla che il sottoscritto. L'avvocato Operamolla infatti non ha sicuramente bisogno di alcun accompagnatore, forte di una sua straripante personalità e grande competenza. Per quanto riguarda me, invece, io non mi farei portare appresso da nessuno proprio per i principi di libertà, indipendenza e coerenza di cui ho poco fa argomentato. Siamo due anime libere che però si parlano con chiarezza e tanto rispetto ma senza sudditanza psicologica . E tu ne sei a conoscenza anche perché - tra l'altro - sai perfettamente che ho pagato a caro prezzo la mia libertà, indipendenza e coerenza in diversi momenti della mia carriera politica, rinunciando a seguire il percorso standard di quelli che vogliono arrivare a qualsiasi prezzo. Ad esempio quando il consiglio comunale di centro-destra deliberò per l'incompatibilità fra la carica di consigliere comunale e amministratore delegato della Stp, decisi di dimettermi da quest'ultima carica anziché di dimettermi da consigliere comunale (scegliendo quindi l'incarico meno remunerativo tra i due) nonostante ritenessi che quella incompatibilità fosse assolutamente inesistente, confortato da pareri pro veritate di illustri giuristi.

Ed è probabilmente grazie alla mia esperienza, che tu stesso hai riconosciuto paragonandomi addirittura al regista Giuseppe Tornatore, che abbiamo saputo individuare l'obiettivo di riunire una vasta coalizione che va da Sinistra e Libertà all'Udc per sostenere un progetto di rilancio della città di Trani. Ma l'avvocato Operamolla no, non lo abbiamo convinto noi, bensì è stato convinto dal cittadino Operamolla desideroso di una svolta per la città.

Mi avvio alle conclusioni: so con certezza che ogni volta che mi ricandido i miei voti di preferenza si distribuiscono sempre in modo diverso sul territorio cittadino suggerendo quindi l'esistenza di un voto di opinione nei miei confronti. Non serve quindi alcun esorcista. Sulla resistenza dei vecchi politici più in generale, invece, lancio una riflessione. I politici tranesi della Prima Repubblica dovrebbero essere sostituiti da quelli della Seconda Repubblica in quanto questi ultimi hanno dimostrato di aver saputo fare più cose positive per la città? C'è qualche differenza fra l'aver realizzato al porto i pontili, attraendo barche provenienti da tutta Italia e trasformando il porto di Trani in un porto turistico con grande beneficio per l'economia cittadina e l'ultima opera tarantiniana di piazza Longobardi? In questi anni Trani, che vantava una posizione di superiorità, è stata superata dalle città viciniore o no?

Il mio invito è a non fare di tutta l'erba un fascio, politici inconcludenti c'erano prima e ci sono oggi: non può essere l'età la linea di demarcazione. Sarebbe il caso di scegliere i politici per la loro visione, capacità organizzativa e senso etico. Cordialmente.

Nicola Cuccovillo

P.S. Ma tu, cittadino Ronco, cosa ne pensi? Non ti manca certo il coraggio per esprimerti in modo netto come la tua storia di giornalista dimostra.
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