Politica

Incarichi legali al Comune di Trani, la replica di De Noia

Il consigliere di Forza Trani risponde all'associazione Trani Centro

«Mostrando scarsa conoscenza sulla separazione delle funzioni tra organo di indirizzo politico amministrativo e dirigenza, ed evidentemente incoraggiata dalla prossima campagna elettorale per le provinciali, pavoneggia sulla stampa locale, la solita associazione che invece di proporre alternativa valide, secondo il principio della sussidiarietà orizzontale, non sa fare altro che denigrare l'attività degli organi di livello locale, quasi fosse mossa da qualche politico nostalgico. Ma del resto si sa: "La volpe che non arriva all'uva dice che è amara". In effetti, tale associazione non si è mai preoccupata di criticare quei politici o pseudo tali che una volta eletti in importanti ed autorevoli consessi, non hanno portato nessun beneficio alla città di Trani ed ai suoi cittadini, e solo adesso, a pochi mesi dalla campagna elettorale per l'elezione del Consiglio provinciale, spronato dagli interventi di amministratori locali, riprende questioni di grande importanza per la città, che in passato non si è mai preoccupato di seguire, disseminando tra l'elettorato le solite megalomani promesse che non verranno mai mantenute. Innanzitutto, atteso la scarsa conoscenza sulla separazione delle funzioni tra consiglieri comunali e dirigenti, mi sono preoccupato di mettere a disposizione dell'associazione, presso Palazzo di Città, il Testo Unico degli Enti Locali, annotato con la più autorevole dottrina e con la più recente giurisprudenza, sperando che lo stesso sia consultato dagli appartenenti del sodalizio, al fine di evitare di attribuire al consigliere comunale scelte che rientrano nella prerogativa esclusiva dei dirigenti. Ragion per cui li invito prima a leggere, studiare, documentarsi e poi dire qualcosa di sensato alla cittadinanza, invece di raccontare le solite favole. Ma veniamo al dunque. L'organo politico è preposto ad esprimere gli indirizzi politici ed amministrativi di rilievo generale, che si traducono nelle sole determinazioni che comportano un'effettiva incidenza sulle scelte fondamentali dell'ente ( nel caso in specie, ad esempio, "la scelta del legale deve essere preceduta da procedure comparative ad evidenza pubblica"), mentre è compito del dirigente l'esecuzione degli indirizzi che promanano dagli organi politici (nel caso in specie, la redazione del bando di gara). Sugli atti di natura gestionale l'organo politico non può avere alcuna ingerenza. Ragion per cui, in relazione a ciò che attiene lo svolgimento delle funzioni di consigliere comunale ed il perseguimento degli obiettivi che ci siamo prefissati, credo che possiamo essere assolutamente soddisfatti per le nuove modalità di accreditamento dei professionisti esterni. Tutto ciò rappresenta un segno di discontinuità con il passato, in cui gli incarichi venivano affidati a totale discrezionalità del dirigente, senza che ci fosse uno straccio di motivazione. Se poi quest'ultimo ritiene di inserire determinate condizioni per la scelta del professionista, lo stesso si assume la responsabilità delle proprie scelte, ma nessuno, ne tanto meno i consiglieri comunali possono ficcare il naso nelle scelte di carattere gestionale del dirigente. Inoltre, la condizione con la quale si escludono dall'accreditamento coloro che "hanno patrocinato cause di qualunque tipologia nei confronti dell'ente nei cinque anni antecedenti alla pubblicazione dell'avviso", è senza alcun dubbio eccessivamente restrittiva. Per questo, il giorno stesso della pubblicazione del bando, lo scrivente ha chiesto alla Dirigente della ripartizione competente di rivedere tale presupposto, nel senso di limitarlo soltanto alle cause in corso, o a quelle concluse con un esito favorevole per il Comune. Non solo, il giorno successivo anche la commissione competente chiese al Dirigente di rivedere tale requisito in modo da non penalizzare eccessivamente gli avvocati che comunque avessero avuto ragione in una causa contro l'ente locale o ne avessero patrocinato una che si era ormai conclusa da diverso tempo. Comunque, e come è logico che sia, sono stati espressi da parte di qualche professionista, giudizi favorevoli anche su tale scelta. In relazione alla prevista facoltà di poter procedere ad affidamenti legali a professionisti diversi da quelli accreditati è ovvio che tale scelta del dirigente, dovrà essere logicamente ed adeguatamente motivata. A suffragio della bontà di operare mediante procedure comparative ad evidenza pubblica, numerosi avvocati hanno etichettato come lodevole ed eccezionale la scelta di formare una lista di accreditamento. Infine, la seconda commissione consiliare, è in procinto di licenziare un nuovo regolamento sul funzionamento dell'avvocatura comunale, sul conferimento degli incarichi a professionisti esterni e la pratica forense presso l'avvocatura comunale, che rappresenterà una vera e propria rivoluzione copernicana, e che sarà condiviso con l'ordine degli avvocati di Trani, a cui è stata trasmessa una copia per le modifiche che riterrà opportuno adottare. Concludo ricordando la celeberrima frase dell'Abate Dinouart secondo il quale "è bene trattenere la penna, se non si ha nulla da scrivere che valga più del silenzio". Il monito costituisce un elogio al silenzio, da intendersi non come mezzo per isolarsi, ma come invito ad un'attenta meditazione prima dell'uso della parola e degli scritti". A buon intenditor poche parole.»

Dott. Francesco De Noia
Consigliere Comunale Forza Trani
  • Forza Trani
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