Politica

Interrogazione di De Laurentis sullo sgombero delle giostrine

I quesiti del Consigliere Comunale del PSDI

Interrogazione del consigliere De Laurentis: «In data 01/09/2006 mi è capitato di assistere allo spostamento forzoso a Via Chiarelli delle attrazioni dei giostrai che occupavano piazza Plebiscito malgrado, pare, avessero regolarmente versato la tassa di occupazione. Lo spostamento è stato effettuato da operai facenti capo a non meglio identificate aziende, incaricate e sotto il controllo dell' Amministratore Unico della AIGS S.r.l., il tutto sotto la sorveglianza della Polizia Urbana, in esecuzione di una ordinanza resa esecutiva con nota dell'ufficio S.U.A.P. del 11/08/2006 prot. 26431, con eventuale esecuzione d'ufficio per il 01/09/06. In questa occasione ho appreso che esisterebbero altre ordinanze di rimozione non eseguite.
Da una ricerca effettuata presso gli uffici comunali ho accertato che le ordinanze n. 03, 04, 05/2006, emesse nei mesi di giugno e luglio 2006 con obbligo di rimozione entro 20 gg., non sono state eseguite. Non è stato al momento possibile rilevare se esistano altre ordinanze non eseguite e/o revocate. Le ordinanze suddette prevedevano una diffida che "ove la sopra menzionata non fosse eseguita entro e non oltre il termine eseguito, la stessa sarà eseguita d'ufficio da personale del Cantiere Comunale incaricato il giorno 17/07/06 (ovvero il 27/07/06 per la ordinanza n.05/06) a spese del contravventore, con recupero delle stesse maggiorate ai sensi della legge senza pregiudizio per l'azione penale".
Tanto premesso si interroga la S.V. per conoscere:
  • Se risponde al vero che esistono altre ordinanze non eseguite, e nel caso quante e quali sono, ed i motivi della non esecuzione forzosa
  • Per quali motivi la stessa Amministrazione per alcuni cittadini non avrebbe eseguito le ordinanze, permettendo di fatto la continuazione della violazione, ed anche l'esercizio dell'attività pur senza il possesso delle autorizzazione, e per altri, pare in regola con la TOSAP, esegue forzatamente l'ordinanza di rimozione, con l'ausilio di personale non comunale o di aziende del Comune o controllate dal Comune;
  • Per quali motivi improcrastinabili si è provveduto al trasferimento forzoso delle giostre in un'area demaniale non attrezzata, non sistemata per l'uso, insufficiente per le attrazioni in essere, da molti ritenuto non sicuro per la frequentazione di utenti minori. Non considerando inoltre che il sito trovasi in corrispondenza dello sbocco del collettore alluvionale (fogna bianca), con continue esalazioni maleodoranti e forse insalubri, sulla quale è anche stata aperta una inchiesta dell'Autorità Giudiziaria, anche alla luce del liquido melmoso e maleodorante fuoriuscito in data 20/08/06.
    Per inciso, il responsabile del servizio igiene pubblica avrebbe affermato (così è riportato sulla GdM), che "i controlli, effettuati periodicamente, rilevano sempre un altissimo tasso di inquinamento e sono inviati per competenza al sindaco". In tutto questo periodo quali provvedimenti ha adottato;
  • Con quale provvedimento è stato affidato l'incarico della rimozione alla AIGS visto che, come è noto, codesta azienda non dispone di personale dipendente;
  • A quali aziende erano in forza i lavoratori impiegati nelle operazioni di sgombero e se questi erano assicurati agli enti previdenziali;
  • Per l'operazione è forse stata presentata dall'AIGS S.r.l. una offerta economicamente vantaggiosa, comparata con altri preventivi forniti da altre aziende private, ovvero se sono sentite altre aziende;
  • Con quali criterio la società AIGS S.r.l., affidataria di un servizio per conto del comune di Trani, non disponendo di personale e/o una organizzazione stabile, affida a sua volta ad altri il lavoro da svolgere;
Le presenti domande sono effettuate per conoscere ed accertare che non siano stati posti in essere irregolarità quali: violazione per disparità di trattamento; omissioni di atti di ufficio; eccesso di potere; interposizione e/o intermediazione di mano d'opera; violazione delle norme sul collocamento; inosservanza delle norme sugli appalti pubblici; limitazione alla libera concorrenza.»Mimmo De Laurentis
Consigliere Comunale PSDI
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