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Vita di città

Irene Carbonara, l'ultima beffa: "I Vigili dicono che prendo soldi dal Comune per il soccorso ai gatti"

L'associazione esiste da 31 anni e non ha mai avuto un contributo pubblico

Irene è pronta a restituire il Sigillo della Città di Trani che ebbe per la sua azione di soccorso, cura e sterilizzazione dei gatti randagi: la sua casa è ormai da anni un rifugio per bestiole in condizioni disperate, e le sue richieste di collaborazione da parte della cosa pubblica rispetto a una attività che è riconosciuta come non solo carica di pietà per queste creature, ma anche come un servizio alla comunità, sono continuamente ignorate.

L'ultima beffa Irene ha deciso di utilizzarla come goccia che fa traboccare il vaso, anche perché non è la prima volta che episodi di questo genere le vengono riferiti. Sembrerebbe da una testimonianza che proprio i Vigili, chiamati in occasione di una situazione di emergenza riguardo i gatti, abbiano invitato a "rivolgersi alla signora del Collarino Rosso che prende i soldi dal Comune".

Irene ci tiene a sottolineare che non solo in 31 anni di volontariato e in 16 anni di associazione non ha mai preso un centesimo dal Comune, ma che la gente è convinta anche per queste false informazioni che l'associazione sia foraggiata generosamente dalle casse comunali e quindi deve anche avere sulle sue spalle insulti e accuse infondate.

"Ma ammesso che il Comune dia dei contributi, questo non sarebbe altro che un segno di civiltà", aggiunge Irene, cosa che dal Comune di Trani sembrano ignorare assolutamente, quando alla fine non servirebbe che un luogo da mettere a disposizione anche per facilitare i volontari a esplicare la loro azione.

Avere in casa gabbie da pulire ogni giorno in 70 metri non è cosa facile: sicuramente in un ambiente all'aperto con la possibilità di avere delle gabbie più ampie, un impianto di pulizia efficace anche le forze attive - quelle poche - della associazione potrebbero lavorare meglio.

La situazione è tale per cui per raccogliere il denaro necessario a cure spesso costose si fa ricorso a mercatini lotteria e alle proprie tasche, visto che ad esempio le iscrizioni di €20 all'anno vengono raramente rinnovate.

Alle prestazioni seppur ridotte nei costi, in particolare della dottoressa Santovito, che non si sottrae a interventi di urgenza spesso disperati, si uniscono alti costi relativi a farmaci, analisi, interventi chirurgici spesso d'urgenza, esami di laboratorio, ma anche alle sterilizzazioni che servono a evitare continue cucciolate che nell'arco di poche ore o poche settimane diventano stragi di micetti, in cui se va bene è solo uno a sopravvivere.

Secondo un'altra volontaria dell'associazione, in una città dove si bruciano €40.000 per tre minuti di Frecce Tricolore, deliberare l'assegnazione di un luogo per soccorrere i gatti randagi o di un contributo annuale o per sostenere in maniera reale, non con un semplice pezzo di carta - un'associazione di volontariato, non dovrebbe costituire un aggravio di spese molto pesante.

"Sto per compiere 70 anni, le mie forze vengono sempre meno e se non mollo è soltanto per l'estremo amore e la pietà che ho per i gatti randagi:ma di questo amore e di questa pietà sembra che la gente si approfitti I perché sa che non sarei capace di abbandonare un gatto con gli occhi cavati o le zampe spiaccicate dalle ruote di una macchina o, peggio ancora, torturati da giovani senza cuore. Vorrei tanto fare in modo di rendere possibile il volontariato realizzando una situazione che faciliti l'azione di volontariato di una struttura e con sostegni o convenzioni con le cliniche veterinarie".

Non la Luna, dunque. Irene restituirà il premio ricevuto, e oggi considera come un'offesa e una mancanza di rispetto alla sua persona e alla sua azione, così come quella dei volontari che lavorano con lei. E chissà che ciò non costituisca un momento di riflessione e di apertura di un dialogo costruttivo.
  • Collarino rosso
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