
Vita di città
Italia 150, cercasi tricolore (possibilmente integro)
Due scuole di Trani hanno la bandiera… padana. Reportage fotografico tra le scuole cittadine
Trani - mercoledì 16 marzo 2011
01.00
Si avvicina il giorno della festa dell'unità d'Italia. Da più parti, nei giorni scorsi, è stato lanciato l'appello ad esporre il tricolore sui balconi. Richiesta lodevole, rafforzata anche dalle parole del sindaco Tarantini nel suo messaggio per il 150mo dell'unità d'Italia: «Nella bandiera – scrive il sindaco - scorrono, come immagini sovraimpresse, i volti degli italiani che per l'Italia hanno sorriso, hanno pianto, hanno sudato, hanno sofferto, hanno gioito, hanno dato la propria vita, quella dei propri figli, quella dei propri cari». E ancora: «I tre colori della nostra anima di italiani sono la nostra veste civica se ricuciti insieme ed uniti, da soli possono diventare soltanto fazzoletti utili ad asciugare le lacrime».
Giustissimo, ma le lacrime son venute a noi nel vedere le condizioni delle bandiere poste sulle scuole della città. L'anno del 150mo anniversario dell'unità d'Italia poteva essere utile per sostituire le vecchie e sbiadite bandiere con nuovi vessilli, almeno nelle scuole dove si formano le generazioni future e dove dovrebbe essere allevato il sentimento di amore per la Patria. Invece poco o niente è stato fatto. E così, a 24 ore dalle grande festa nazionale, scopriamo che Trani ha due scuole padane: sulla Cezza e sulla Petronelli sventola solo il verde del tricolore. Del bianco e del rosso resta poco o nulla.
In moltissimi altri casi, della nostra bandiera non restano che brandelli o colori sfumati. Mancano del tutto le aste e le bandiere alla Rodari, alla Fabiano ed alla Collodi. La Dell'Olio espone dal lato di via Falcone una bandiera più irlandese che italiana, la Palumbo ha il tricolore a mezz'asta, alla Bovio c'è solo la percezione del tricolore, così come alla De Amicis, mentre alla D'Annunzio non esiste quasi più la bandiera dell'Unione europea.
Nessuno si è preoccupato di correre ai ripari, almeno finora. Ed anche la città finora ha risposto piuttosto freddamente all'invito delle Istituzioni. I tricolori esposti si possono contare sulle dita di una mano.
Giustissimo, ma le lacrime son venute a noi nel vedere le condizioni delle bandiere poste sulle scuole della città. L'anno del 150mo anniversario dell'unità d'Italia poteva essere utile per sostituire le vecchie e sbiadite bandiere con nuovi vessilli, almeno nelle scuole dove si formano le generazioni future e dove dovrebbe essere allevato il sentimento di amore per la Patria. Invece poco o niente è stato fatto. E così, a 24 ore dalle grande festa nazionale, scopriamo che Trani ha due scuole padane: sulla Cezza e sulla Petronelli sventola solo il verde del tricolore. Del bianco e del rosso resta poco o nulla.
In moltissimi altri casi, della nostra bandiera non restano che brandelli o colori sfumati. Mancano del tutto le aste e le bandiere alla Rodari, alla Fabiano ed alla Collodi. La Dell'Olio espone dal lato di via Falcone una bandiera più irlandese che italiana, la Palumbo ha il tricolore a mezz'asta, alla Bovio c'è solo la percezione del tricolore, così come alla De Amicis, mentre alla D'Annunzio non esiste quasi più la bandiera dell'Unione europea.
Nessuno si è preoccupato di correre ai ripari, almeno finora. Ed anche la città finora ha risposto piuttosto freddamente all'invito delle Istituzioni. I tricolori esposti si possono contare sulle dita di una mano.















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