Politica
«Lavoro, a Trani non sappiamo che strada intraprendere»
Il circolo La Discussione s'interroga sul futuro della città
Trani - giovedì 22 luglio 2010
Il circolo culturale de La Discussione ha esaminato, durante una riunione nella sede di Trani (in via De Cuneo 54) il rapporto Svimez (l'associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno) relativo all'anno 2010, valutandone i riflessi nella condizione socio economica della nostra città, laddove, a fronte di una forte politica locale, spesso e volentieri non ha corrisposto un'altrettanta concretezza, compattezza e spirito d'iniziativa amministrativa.
«Le difficili condizioni economiche del nostro Comune - si legge in una nota del circolo - non possono non incidere (ed aggravare) la situazione dei cittadini tranesi, tanto che davvero ci chiediamo in tema di federalismo fiscale in quali più drammatiche situazioni arriveremo ad essere in un tempo non molto lontano. Sono note a tutti, cittadini, consiglieri comunali ed assessori nominati, le numerose segnalazioni delle disfunzioni fra le mancate entrate e le impreviste uscite, per lo più generate nel settore delle consulenze legali, tecniche ed urbanistiche che conducono ad una provvisorietà finanziaria spesso insufficiente di somme di non poca entità, ed è una questione emersa anche in dibattimenti consiliari sia pur con scarsa sufficienza d'approfondimento da parte degli organi amministrativi preposti».
L'analisa de La Discussione prosegue: «Se nel rapporto Svimez la condizione economica della popolazione del sud è retrocessa ad un periodo di 10 anni fa, a livello locale tale condizione è sicuramente ancora più accentuata dal momento che Trani non ha più industrie o artigianato che assicurano stipendi ai lavoratori come un tempo (crisi del lapideo, del calzaturiero, disoccupati che aumentano a dismisura) e molti grandi e piccoli imprenditori ci dicono che non esistono la possibilità e le condizioni per nuove assunzioni, pertanto anche le speranze in un futuro migliore svaniscono. Per questo stiamo assistendo alla ripartenza per il versante settentrionale di gente alla disperata ricerca di lavoro,per questo i giovani non potendo realizzare il loro sogno di costruirsi una capanna sotto cui edificare la loro esistenza restano nelle famiglie dei genitori e dei nonni».
Nella riunione è emersa la necessità di insistere a proporre e a sollecitare ogni ragionevole intervento che possa rappresentare un aiuto, un sostegno alle famiglie tranesi, ai giovani per intraprendere nuove attività. «Si era detto che dal Pug sarebbe decollata l'occupazione, ma ne è trascorso di tempo e nulla si vede all'orizzonte. Ci si muove a zig zag per fare di Trani ora una città industriale (consentendo la realizzazione di una cementeria), ora con l'inserimento di Trani fra i siti Unesco allo scopo di incrementare il turismo, e poi arriva la mega valanga di un cartellone festivaliero estivo che ci costa un miliardo di vecchie lire, che potrà riempire gli occhi per qualche giorno, ma che non ci porta risposte di alcun tipo».
«Le difficili condizioni economiche del nostro Comune - si legge in una nota del circolo - non possono non incidere (ed aggravare) la situazione dei cittadini tranesi, tanto che davvero ci chiediamo in tema di federalismo fiscale in quali più drammatiche situazioni arriveremo ad essere in un tempo non molto lontano. Sono note a tutti, cittadini, consiglieri comunali ed assessori nominati, le numerose segnalazioni delle disfunzioni fra le mancate entrate e le impreviste uscite, per lo più generate nel settore delle consulenze legali, tecniche ed urbanistiche che conducono ad una provvisorietà finanziaria spesso insufficiente di somme di non poca entità, ed è una questione emersa anche in dibattimenti consiliari sia pur con scarsa sufficienza d'approfondimento da parte degli organi amministrativi preposti».
L'analisa de La Discussione prosegue: «Se nel rapporto Svimez la condizione economica della popolazione del sud è retrocessa ad un periodo di 10 anni fa, a livello locale tale condizione è sicuramente ancora più accentuata dal momento che Trani non ha più industrie o artigianato che assicurano stipendi ai lavoratori come un tempo (crisi del lapideo, del calzaturiero, disoccupati che aumentano a dismisura) e molti grandi e piccoli imprenditori ci dicono che non esistono la possibilità e le condizioni per nuove assunzioni, pertanto anche le speranze in un futuro migliore svaniscono. Per questo stiamo assistendo alla ripartenza per il versante settentrionale di gente alla disperata ricerca di lavoro,per questo i giovani non potendo realizzare il loro sogno di costruirsi una capanna sotto cui edificare la loro esistenza restano nelle famiglie dei genitori e dei nonni».
Nella riunione è emersa la necessità di insistere a proporre e a sollecitare ogni ragionevole intervento che possa rappresentare un aiuto, un sostegno alle famiglie tranesi, ai giovani per intraprendere nuove attività. «Si era detto che dal Pug sarebbe decollata l'occupazione, ma ne è trascorso di tempo e nulla si vede all'orizzonte. Ci si muove a zig zag per fare di Trani ora una città industriale (consentendo la realizzazione di una cementeria), ora con l'inserimento di Trani fra i siti Unesco allo scopo di incrementare il turismo, e poi arriva la mega valanga di un cartellone festivaliero estivo che ci costa un miliardo di vecchie lire, che potrà riempire gli occhi per qualche giorno, ma che non ci porta risposte di alcun tipo».
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