Politica
Mastromauro: «Unione europea, ferma Tremonti»
Il deputato del Pd: «La sua manovra ammazzerà la Puglia e tutto il Mezzogiorno»
Trani - domenica 20 giugno 2010
«Bisogna fare il possibile per fermare Tremonti. Questa manovra ammazzerà la Puglia e tutto il Mezzogiorno. L'Unione Europea deve intervenire». A chiedere un super commissariamento dell'Ue sui conti dell'Italia è il deputato del Pd Margherita Mastromauro, componente della commissione per le attività produttive della Camera.
«I nostri timori si vanno via via trasformando in certezze. Nei giorni scorsi il governatore della Puglia Nichi Vendola ha annunciato l'aumento dell'Irap, tagli per 100 milioni nella sanità, tagli all'edilizia residenziali, a viabilità, opere pubbliche, servizi sociali, 46 milioni in meno sul fronte degli incentivi alle imprese. E siamo solo all'inizio». «Le Regioni sono le vittime sacrificali di Tremonti – afferma la Mastromauro – ma si parla poco delle conseguenze che la manovra avrà sul sistema delle imprese, a cui non viene concesso nulla, rimandando al futuro qualsiasi intervento di sostegno. L'analisi del quadro attuale segnala il rischio di una grave perdita di capacità competitiva, non interpretabile soltanto come un fatto ciclico, ma al contrario come un deterioramento strutturale e progressivo del nostro sistema Paese. Tremonti ha tagliato la spesa, non limitandosi a quella corrente, ma colpendo duramente quella in conto capitale, più produttiva e virtuosa; contestualmente non ha varato altre misure di sviluppo e rilancio della competitività dell'economia italiana. Le restrizioni di bilancio incideranno dunque in modo determinante sulle prospettive di ripresa a breve dell'economia italiana».
«Quello che accadrà a medio termine, in conseguenza dei tagli agli Enti Locali – aggiunge la deputata del Pd – non è prevedibile, ma di certo si può già quantificare il totale dei tagli alle missioni del bilancio dello Stato che impattano in modo più diretto sul mondo industriale: parliamo di 3,2 miliardi di euro. La principale criticità del provvedimento con riferimento al Mezzogiorno risiede proprio nella riduzione delle risorse della missione Sviluppo e riequilibrio territoriale, in cui sono allocate le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate. Si parla di quasi 2,5 miliardi nel triennio, di cui circa 900 milioni nel 2011: circa un terzo delle riduzioni lineari del 10% delle risorse dei Ministeri è posto infatti a carico di tale missione, che finanzia gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle altre aree sottoutilizzate. La missione numero 11, denominata Competitività e sviluppo delle imprese, sarà invece tagliata per 310,5 milioni di euro (il programma riguarda gli incentivi alle imprese), mentre la missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) per quasi 303 milioni di euro (per Confindustria dovrebbe rappresentare il 2,5% del Pil). Questa manovra è inaccettabile – conclue Mastromauro – se andrà in porto rappresenterà il colpo di grazia per il nostro Paese e, in particolare, per il Mezzogiorno».
«I nostri timori si vanno via via trasformando in certezze. Nei giorni scorsi il governatore della Puglia Nichi Vendola ha annunciato l'aumento dell'Irap, tagli per 100 milioni nella sanità, tagli all'edilizia residenziali, a viabilità, opere pubbliche, servizi sociali, 46 milioni in meno sul fronte degli incentivi alle imprese. E siamo solo all'inizio». «Le Regioni sono le vittime sacrificali di Tremonti – afferma la Mastromauro – ma si parla poco delle conseguenze che la manovra avrà sul sistema delle imprese, a cui non viene concesso nulla, rimandando al futuro qualsiasi intervento di sostegno. L'analisi del quadro attuale segnala il rischio di una grave perdita di capacità competitiva, non interpretabile soltanto come un fatto ciclico, ma al contrario come un deterioramento strutturale e progressivo del nostro sistema Paese. Tremonti ha tagliato la spesa, non limitandosi a quella corrente, ma colpendo duramente quella in conto capitale, più produttiva e virtuosa; contestualmente non ha varato altre misure di sviluppo e rilancio della competitività dell'economia italiana. Le restrizioni di bilancio incideranno dunque in modo determinante sulle prospettive di ripresa a breve dell'economia italiana».
«Quello che accadrà a medio termine, in conseguenza dei tagli agli Enti Locali – aggiunge la deputata del Pd – non è prevedibile, ma di certo si può già quantificare il totale dei tagli alle missioni del bilancio dello Stato che impattano in modo più diretto sul mondo industriale: parliamo di 3,2 miliardi di euro. La principale criticità del provvedimento con riferimento al Mezzogiorno risiede proprio nella riduzione delle risorse della missione Sviluppo e riequilibrio territoriale, in cui sono allocate le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate. Si parla di quasi 2,5 miliardi nel triennio, di cui circa 900 milioni nel 2011: circa un terzo delle riduzioni lineari del 10% delle risorse dei Ministeri è posto infatti a carico di tale missione, che finanzia gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle altre aree sottoutilizzate. La missione numero 11, denominata Competitività e sviluppo delle imprese, sarà invece tagliata per 310,5 milioni di euro (il programma riguarda gli incentivi alle imprese), mentre la missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) per quasi 303 milioni di euro (per Confindustria dovrebbe rappresentare il 2,5% del Pil). Questa manovra è inaccettabile – conclue Mastromauro – se andrà in porto rappresenterà il colpo di grazia per il nostro Paese e, in particolare, per il Mezzogiorno».
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