Cronaca
Morte di Teresa Sunna, possibile risarcimento per i familiari
Udienza preliminare aggiornata al 16 dicembre. Probabile il giudizio abbreviato
Trani - martedì 29 ottobre 2013
Nelle prossime settimane, e comunque prima del 16 dicembre, i familiari di Teresa Sunna potrebbero concordare ed ottenere il risarcimento per la morte della ventinovenne tranese deceduta il 24 marzo 2012 per aver bevuto nitrito di sodio invece di sorbitolo nello studio del gastroenterologo barlettano Ruggiero Spinazzola dove si era recata per un breath test: l'esame con cui si diagnosticano eventuali intolleranze alimentari.
E' quanto emerso nel corso dell'udienza preliminare davanti al gip del Tribunale di Trani Rossella Volpe in cui oltre al dottor Spinazola sono imputati un chimico ed una dipendente della R&D Laboratories, la società dell'Irlanda del Nord meglio nota come Mistral. Un'offerta risarcitoria dovrebbe riguardare anche le due colleghe di sventura ma meno sfortunate della giovane commercialista tranese: la trentacinquenne altamurana Anna Abbrescia e la sessantatreenne margheritina Addolorata Piazzolla. Quel drammatico sabato tutte rimasero avvelenate dal nitrito di sodio somministrato al posto del sorbitolo nell'ambulatorio del dr. Spinazzola in Via Rizzitelli.
Ed entro la stessa data del 16 dicembre, giorno a cui è stata aggiornata l'udienza preliminare, i difensori dei tre imputati potrebbero formulare richiesta di giudizio abbreviato, col relativo sconto processuale di un terzo della pena in caso di condanna. Pena che, sempre in caso di condanna, potrebbe esser ulteriormente mitigata dal risarcimento che, verosimilmente, avverrà nelle more.
A luglio il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Michele Ruggiero ha formulato richiesta di rinvio a giudizio per le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose gravi per Spinazzola, Antony Kelly Finbarr, 53 anni, dottore in chimica e direttore responsabile della "Mistral", e Shauna McCormick, 44 anni, dipendente della stessa azienda, entrambi del Regno Unito.
Teresa Sunna morì ancor prima di giungere all'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, nel cui centro antiveleni si riuscirono a salvare Anna Abbrescia e Addolorata Piazzolla. La tragedia avvenne per la confusione nel confezionamento tra sorbitolo e nitrito, determinatasi nello stabilimento della Mistral. Il presunto sorbitolo, acquistato sul sito "eBay" col risparmio di pochi quattrini dal dr. Spinazzola tramite lo spedizioniere barlettano Ettore Cicinelli (inizialmente indagato ma poi scagionato dalle accuse), non era una semplice ed innocua sostanza zuccherina (il sorbitolo per l'appunto) come risultava dall'etichettatura della busta ma il velenoso nitrito di sodio.
A Spinazzola viene contestato d'aver utilizzato a fini terapeutici il presunto sorbitolo, che, secondo l'accusa, avrebbe dovuto comperare in farmacia e non su internet. Il gastroenterologo barlettano è, inoltre, accusato di "somministrazione di medicinali guasti" giacchè nel suo ambulatorio di Via Rizzitelli furono trovati medicinali scaduti, non isolati ma confusi con quelli ancora somministrabili.
E' quanto emerso nel corso dell'udienza preliminare davanti al gip del Tribunale di Trani Rossella Volpe in cui oltre al dottor Spinazola sono imputati un chimico ed una dipendente della R&D Laboratories, la società dell'Irlanda del Nord meglio nota come Mistral. Un'offerta risarcitoria dovrebbe riguardare anche le due colleghe di sventura ma meno sfortunate della giovane commercialista tranese: la trentacinquenne altamurana Anna Abbrescia e la sessantatreenne margheritina Addolorata Piazzolla. Quel drammatico sabato tutte rimasero avvelenate dal nitrito di sodio somministrato al posto del sorbitolo nell'ambulatorio del dr. Spinazzola in Via Rizzitelli.
Ed entro la stessa data del 16 dicembre, giorno a cui è stata aggiornata l'udienza preliminare, i difensori dei tre imputati potrebbero formulare richiesta di giudizio abbreviato, col relativo sconto processuale di un terzo della pena in caso di condanna. Pena che, sempre in caso di condanna, potrebbe esser ulteriormente mitigata dal risarcimento che, verosimilmente, avverrà nelle more.
A luglio il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Michele Ruggiero ha formulato richiesta di rinvio a giudizio per le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose gravi per Spinazzola, Antony Kelly Finbarr, 53 anni, dottore in chimica e direttore responsabile della "Mistral", e Shauna McCormick, 44 anni, dipendente della stessa azienda, entrambi del Regno Unito.
Teresa Sunna morì ancor prima di giungere all'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, nel cui centro antiveleni si riuscirono a salvare Anna Abbrescia e Addolorata Piazzolla. La tragedia avvenne per la confusione nel confezionamento tra sorbitolo e nitrito, determinatasi nello stabilimento della Mistral. Il presunto sorbitolo, acquistato sul sito "eBay" col risparmio di pochi quattrini dal dr. Spinazzola tramite lo spedizioniere barlettano Ettore Cicinelli (inizialmente indagato ma poi scagionato dalle accuse), non era una semplice ed innocua sostanza zuccherina (il sorbitolo per l'appunto) come risultava dall'etichettatura della busta ma il velenoso nitrito di sodio.
A Spinazzola viene contestato d'aver utilizzato a fini terapeutici il presunto sorbitolo, che, secondo l'accusa, avrebbe dovuto comperare in farmacia e non su internet. Il gastroenterologo barlettano è, inoltre, accusato di "somministrazione di medicinali guasti" giacchè nel suo ambulatorio di Via Rizzitelli furono trovati medicinali scaduti, non isolati ma confusi con quelli ancora somministrabili.