Renato Nitti
Renato Nitti
Cronaca

Il Procuratore di Trani, Renato Nitti: “La Bat rischia di diventare una nuova terra dei fuochi”

Il riferimento non è più una metafora lontana, lo ha affermato il Capo della Procura di Trani.

Il procuratore della Repubblica di Trani dott. Renato Nitti ha lanciato l'ennesimo allarme sugli illeciti legati allo smaltimento dei rifiuti, reati che si stanno allargando nei territori meno presidiati della Puglia e che richiedono invece controlli più capillari.

Renato Nitti lo ha detto intervenendo ad Andria nella sede della Provincia nel corso della cerimonia di conferimento del primo incarico alle nuove Guardie ecologiche volontarie, secondo il procuratore sarebbero operativi sul territorio veri e propri broker dei rifiuti, figure che cercano luoghi isolati e scarsamente urbanizzati dove far confluire materiali provenienti da raccolte differenziate. Tra le zone più esposte, l'Alta Murgia, un'area che, per la sua estensione e le caratteristiche ambientali, rischia di diventare teatro privilegiato di abbandoni sistematici.

"La provincia di Barletta-Andria-Trani, ma anche una parte del territorio foggiano, sono al centro di fenomeni gravi di smaltimento illecito", ha spiegato il procuratore, precisando che non si tratta di rifiuti speciali o pericolosi, ma comunque di quantità consistenti provenienti dalla raccolta differenziata, utilizzate come copertura in traffici illegali più ampi.

Il riferimento alla cosiddetta 'terra dei fuochi' non è più una metafora lontana, ha affermato Nitti, riportando quanto già sostenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari.: il paragone è inquietante e prospetta una realtà dove gli interessi economici e la criminalità organizzata trovano terreno favorevole per la mancanza di strumenti investigativi adeguati.

Il procuratore di Trani Renato Nitti non ha dubbi: "Serve una strategia di contrasto ampia e coordinata, capace di anticipare le mosse di chi trasforma interi territori in discariche a cielo aperto".

Nonostante i controlli, pochi per la grandezza del fenomeno, e le normative rigide, il fenomeno rimane una sfida significativa per la regione, la Puglia è una delle regioni italiane più colpite dai reati ambientali, come evidenziato dai rapporti di Legambiente sulle ecomafie del 2024.

I dati sono lì a certificarlo, questi sono i più significati (*)
1. Classifica nazionale : La Puglia si colloca tra le prime regioni per numero di reati ambientali, occupando il terzo posto in Italia. Nel 2023, sono stati registrati 3.643 reati ambientali , con un aumento del 15,6% rispetto all'anno precedente⁽¹⁾.
2. Tipologie di reati :
- Abbandono illecito di rifiuti : Un problema particolarmente acuto nelle province di Foggia e Lecce;
- Incendi boschivi : La Puglia è tra le regioni con il maggior numero di incendi, nonostante il patrimonio boschivo sia limitato;
- Traffico illecito di rifiuti : Spesso legato ad attività produttive che smaltiscono illegalmente per ridurre i costi;
3. Dati specifici :
- Denunce : Nel 2023, sono state denunciate 3.404 persone e arrestate 38;
- Sequestri : Sono stati effettuati 1.074 sequestri;
4. Province più colpite :
- Bari è al terzo posto nazionale per il numero di illeciti ambientali, con 878 reati registrati nel 2023.

Ognuno nel suo piccolo può contribuire a contrastare questo gravissimo reato, anche segnalando direttamente gli illeciti alle associazioni che se ne occupano o alle Autorità preposte. Si può. Si deve.
(*) Il rapporto di Legambiente: https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/ecomafia-2024-storie-numeri-della-criminalita-ambientale-in-italia/
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