Nuova Giunta, si fa spazio il nome di Tommaso Laurora

La voce gira già da tempo, ma ora sta diventando sempre più insistente: Tommaso Laurora del PD potrebbe entrare in una Giunta, fresca, quando si chiuderà il cerchio, di rimpasto, già annunciato da mesi. Già detto del possibile ingresso di Giovanni Tondolo e di un nome femminile in capo al movimento Più Trani (nei mesi scorsi era in pole direttamente il nome di Ninni De Feudis, che poi ha perso quota) ora viene fuori questa ulteriore opzione.

Il sindaco Bottaro ha chiaramente detto che vuole caratterizzare la seconda parte del mandato all'insegna della stabilità. Né sanare, né curare, a questo punto, ma campare. Con questa pochezza istituzionale e rappresentativa in consiglio non possiamo dargli torto. Solo che i risvolti non sarebbero semplici. Se si andasse davvero alla nomina di Tommaso, già sapendo che Tondolo dovrebbe caricarsi l'urbanistica, quale sarebbe la delega ideale per il consigliere entrante in giunta?

Mesi fa, come già anticipammo, Laurora avrebbe rivendicato la poltrona di vice sindaco; la richiesta sarebbe giunta dopo essersi reso conto che non era più percorribile la strada del passaggio di testimone con l'ex amico Ferrante alla poltrona di presidente del consiglio; un accordo che si sarebbe limitato ad una stretta di mano, ma che non era percorribile in ogni modo in quanto una dimissione di un presidente del consiglio arriva per causa grave e motivata, non per un accordo a voce, con un patto di Palazzo.

A questo punto le strade percorribili sono diverse: Tommaso Laurora potrebbe prendere una delega non ancora assegnata o "lasciata" da qualche altro assessore, in tal caso alleggerito. Un'altra opzione sarebbe quella dell'avvicendamento con un altro assessore che farebbe un passo indietro per lasciare spazio a Tommaso.

Per i revisori dei conti ancora nomi limitati ad una cerchia ristretta. Qui la situazione sarebbe ad un punto morto: le uniche "segnalazioni" sarebbero quelle di Marina Nenna (per un commercialista biscegliese, come già vi riferimmo) e quella, più recente, di Francesca Zitoli che avrebbe "segnalato" un professionista andriese. Infine resta l'incognita renziana: dopo le peripezie del congresso provinciale, di cui vi ho parlato due giorni fa, dopo la mancata nomina del presidente che l'area Renzi avrebbe voluto, si torna all'attacco per una rappresentanza nella Giunta rimpastata. Dopo un primo segnale giunto da Leo Amoruso nelle scorse settimane, che avrebbe rivendicato un assessorato per l'area renziana Lab Dem, nelle ultime ore, forse anche informati delle quotazioni in aumento di Tommaso, i renziani si sarebbero fatti avanti col nome di Patrizia Cormio. Per un'ipotesi di "scorrimento" dal consiglio alla giunta, come ai tempi riserbatiani.

Come qualcuno avrebbe detto a suo tempo "perché l'assessore a Briguglio sì e a noi no?", ora il mantra subentrante potrebbe essere: "Perché a Tommaso sì e a noi no?". Di qui, forse l'ipotesi Cormio, comunque ancor meno percorribile, come soluzione, nella testa del sindaco, rispetto a Tommaso stesso. Comunque alle prese di tempo e volteggi paraculi di Amedeo ci siamo abituati ed un consigliere avrebbe detto con alcuni suoi confidenti, tra l'intellettuale ed il filosofico: "Secondo me ci prende per il culo anche stavolta". Noblesse (napulitana) oblige.

Con questo ingorgo di nomi, veti, scambi di coppia, rivendicazioni varie, possiamo quindi pensare che il sindaco, nel traffico, decida di fare il vigile – pompiere e prendere ancora altro tempo. Così che i consiglieri si mettano l'anima in pace, almeno per ora, perché tutto può cambiare, purché nulla cambi. E come diceva una vecchia canzone: "Mo' ven Natale!". Ormai il giovin signore Amedeo si è evoluto geneticamente: un Mastella senza pancia, ossuto. Ma sempre un piccolo Mastella.