
Politica
Ospedale, Mennea vuol scippare urologia a Trani
Chiesto il trasferimento di medici e attrezzature a Barletta. Interrogazione del consigliere regionale del Pd all'assessore Fiore
BAT - martedì 20 settembre 2011
Una diversa distribuzione delle unità operative inerenti le patologie urologiche nella Asl della Provincia di Barletta Andria Trani. È quella che Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, ha chiesto di attuare, attraverso un'interrogazione, all'assessore regionale alla sanità, Tommaso Fiore, per ottenere una maggiore efficienza del reparto, un abbattimento dei costi e l'aumento della mobilità attiva.
«Attualmente nella Bat – spiega Mennea – sono presenti due unità operative di urologia, quella complessa di Andria e quella semplice di Trani, che nel 2010 hanno conseguito un bilancio attivo complessivo di circa 1.150.000 euro e, considerando sia il bilancio attivo che la mobilità passiva, le stesse hanno prodotto un saldo positivo di circa 418mila euro. Ad Andria però – osserva il consigliere regionale del Pd – a causa della carenza del personale in tutta la Asl Bat, il direttore della sala operatoria ha dovuto fare un taglio lineare delle ore di sala operatoria. Inoltre dal primo giugno al primo settembre del 2011 le sedute di sala operatoria sono state completamente chiuse agli interventi in elezione, lasciando la possibilità di operare solo patologie gravi. In seguito a ciò si è calcolato che l'unità complessa di Andria potrebbe passare da un bilancio attivo nel 2010 di circa 330mila euro ad un passivo di 306mila euro, con la mobilità passiva extraregionale che peggiorerebbe ulteriormente fino a 1.299.000 euro. Di conseguenza, il bilancio totale dell'urologia della Bat passerebbe da un attivo nel 2010 di circa 418mila euro ad un passivo nel 2011 di circa 784mila euro».
«Questo si potrebbe evitare – sostiene Mennea – adibendo uno degli interi reparti ospedalieri del nosocomio di Barletta ad unità operativa di urologia con 15 posti letto, trasferendovi il personale medico ed infermieristico, oltre alle attrezzature già esistenti. In ciascuno dei due ospedali di Andria e di Trani potrebbero rimanere uno o due medici, in modo da costituire un servizio di urologia aggregato alla chirurgia e pertanto non privare totalmente i due presidi ospedalieri della specialità. Ciò consentirebbe un bilancio delle unità operative lievemente più attivo, una notevole diminuzione della mobilità passiva, un miglioramento del bilancio totale sulla patologia urologica di circa l'82% e una migliore gestione delle attività del reparto, per l'aumento degli spazi con conseguente miglioramento della qualità strutturale, nonché una migliore gestione delle reperibilità e delle ferie del personale».
Oggi, intanto, in Consiglio regionale si discuterà l'ordine del giorno di Mennea sul trasferimento della Sede della Asl Bat da Andria a Barletta, finalizzato anch'esso al risparmio di denaro pubblico.
«Attualmente nella Bat – spiega Mennea – sono presenti due unità operative di urologia, quella complessa di Andria e quella semplice di Trani, che nel 2010 hanno conseguito un bilancio attivo complessivo di circa 1.150.000 euro e, considerando sia il bilancio attivo che la mobilità passiva, le stesse hanno prodotto un saldo positivo di circa 418mila euro. Ad Andria però – osserva il consigliere regionale del Pd – a causa della carenza del personale in tutta la Asl Bat, il direttore della sala operatoria ha dovuto fare un taglio lineare delle ore di sala operatoria. Inoltre dal primo giugno al primo settembre del 2011 le sedute di sala operatoria sono state completamente chiuse agli interventi in elezione, lasciando la possibilità di operare solo patologie gravi. In seguito a ciò si è calcolato che l'unità complessa di Andria potrebbe passare da un bilancio attivo nel 2010 di circa 330mila euro ad un passivo di 306mila euro, con la mobilità passiva extraregionale che peggiorerebbe ulteriormente fino a 1.299.000 euro. Di conseguenza, il bilancio totale dell'urologia della Bat passerebbe da un attivo nel 2010 di circa 418mila euro ad un passivo nel 2011 di circa 784mila euro».
«Questo si potrebbe evitare – sostiene Mennea – adibendo uno degli interi reparti ospedalieri del nosocomio di Barletta ad unità operativa di urologia con 15 posti letto, trasferendovi il personale medico ed infermieristico, oltre alle attrezzature già esistenti. In ciascuno dei due ospedali di Andria e di Trani potrebbero rimanere uno o due medici, in modo da costituire un servizio di urologia aggregato alla chirurgia e pertanto non privare totalmente i due presidi ospedalieri della specialità. Ciò consentirebbe un bilancio delle unità operative lievemente più attivo, una notevole diminuzione della mobilità passiva, un miglioramento del bilancio totale sulla patologia urologica di circa l'82% e una migliore gestione delle attività del reparto, per l'aumento degli spazi con conseguente miglioramento della qualità strutturale, nonché una migliore gestione delle reperibilità e delle ferie del personale».
Oggi, intanto, in Consiglio regionale si discuterà l'ordine del giorno di Mennea sul trasferimento della Sede della Asl Bat da Andria a Barletta, finalizzato anch'esso al risparmio di denaro pubblico.
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