Politica
Pane la domenica, la Federazione della Sinistra difende chi vuole aprire
«Sia consentita solo la vendita dei prodotti da forno»
Trani - venerdì 15 ottobre 2010
«Ma Trani è città turistica per tutto l'anno, o solo per alcuni mesi? E' città d'arte sempre o temporaneamente?» Secondo la Federazione della Sinistra di Trani, è quanto si chiedono una buona parte dei panificatori cittadini, obbligati, nuovamente, a stare chiusi la domenica mentre nei comuni a economia prevalentemente turistica e nelle città d'arte - come dispone la legge regionale sul commercio numero 5/2008 - gli esercenti determinano liberamente gli orari di apertura e di chiusura e possono derogare dall'obbligo della chiusura festiva e domenicale. Già una volta il Tar di Puglia ha dato loro ragione, ma nonostante la sentenza favorevole, è giunto nuovamente l'ordine di chiudere.
«L'amministrazione non ha assunto una posizione netta sull'argomento – sostiene il segretario cittadino della Federazione della Sinistra, Cosimo Nenna – ma avrebbe deciso solo su pressione di quella parte della categoria che non vuole che la domenica i panifici restino aperti. Nessuno obbliga questi ultimi a lavorare nei giorni festivi, ma nello steso tempo loro non possono obbligare gli altri a rimanere chiusi. Qui si va a ledere la libertà individuale. La legge dà ampia facoltà agli esercenti di decidere autonomamente se derogare o meno dall'obbligo della chiusura domenicale. E allora, qual'è il problema?».
L'ordinanza sindacale del 30 ottobre 2009 (la numero 37), entrata in vigore quest'anno, precisa che sono esclusi dalla predetta ordinanza (stabilisce in quali domeniche dell'anno agli esercizi del settore alimentare è permessa l'apertura) i panificatori per quanto attiene la loro attività di produzione e vendita di pane, focaccia, taralli e altri prodotti da forno. Ed è quanto viene invocato a gran voce. «Ci sia consentita la vendita dei soli prodotti da forno. Per tutto il resto vige il divieto. L'amministrazione, attraverso i vigili, può far rispettare questa limitazione. Chi sbaglia e vende altri generi alimentari, se scoperto pagherà la multa», dicono i panificatori della domenica.
«La chiusura obbligatoria e indiscriminata – aggiunge Cosimo Nenna – danneggia anche l'economia cittadina. Molti ristoranti e alberghi delle città limitrofe, sapendo che a Trani i panifici sono aperti, vengono a comprare per assicurare ai loro clienti un prodotto fresco. Ora se l'amministrazione non è in grado, per carenza di personale, di effettuare i dovuti controlli sui trasgressori, cioè su quelli che oltre ai prodotti da forno, vendono altri generi, non si capisce perché a soffrire deve essere chi, invece, vuol lavorare di domenica, così come consentito dalla legge, che deve tutelare tutti e non solo qualche lobby».
«L'amministrazione non ha assunto una posizione netta sull'argomento – sostiene il segretario cittadino della Federazione della Sinistra, Cosimo Nenna – ma avrebbe deciso solo su pressione di quella parte della categoria che non vuole che la domenica i panifici restino aperti. Nessuno obbliga questi ultimi a lavorare nei giorni festivi, ma nello steso tempo loro non possono obbligare gli altri a rimanere chiusi. Qui si va a ledere la libertà individuale. La legge dà ampia facoltà agli esercenti di decidere autonomamente se derogare o meno dall'obbligo della chiusura domenicale. E allora, qual'è il problema?».
L'ordinanza sindacale del 30 ottobre 2009 (la numero 37), entrata in vigore quest'anno, precisa che sono esclusi dalla predetta ordinanza (stabilisce in quali domeniche dell'anno agli esercizi del settore alimentare è permessa l'apertura) i panificatori per quanto attiene la loro attività di produzione e vendita di pane, focaccia, taralli e altri prodotti da forno. Ed è quanto viene invocato a gran voce. «Ci sia consentita la vendita dei soli prodotti da forno. Per tutto il resto vige il divieto. L'amministrazione, attraverso i vigili, può far rispettare questa limitazione. Chi sbaglia e vende altri generi alimentari, se scoperto pagherà la multa», dicono i panificatori della domenica.
«La chiusura obbligatoria e indiscriminata – aggiunge Cosimo Nenna – danneggia anche l'economia cittadina. Molti ristoranti e alberghi delle città limitrofe, sapendo che a Trani i panifici sono aperti, vengono a comprare per assicurare ai loro clienti un prodotto fresco. Ora se l'amministrazione non è in grado, per carenza di personale, di effettuare i dovuti controlli sui trasgressori, cioè su quelli che oltre ai prodotti da forno, vendono altri generi, non si capisce perché a soffrire deve essere chi, invece, vuol lavorare di domenica, così come consentito dalla legge, che deve tutelare tutti e non solo qualche lobby».
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