
Politica
Piano economico finanziario, le perplessità di Barresi
La consigliera cdi maggioranza: «Le cattive abitudini non muoiono mai»
Trani - martedì 14 febbraio 2017
Comunicato Stampa
«La sottoscritta Anna Maria Barresi, consigliere comunale, dopo aver visionato la determina n.356 del 16/12/2016 e pubblicata solo in data 2/2/2017 (?) affissa all'Albo Comunale (anche in maniera incompleta e fuori da ogni logica) ha subito pensato che è molto difficile scardinare definitivamente le cattive abitudini». Così si legge in una nota protocollata il 10 febbraio dalla consigliera di Più Trani in Comune.
«Mi chiedo insistentemente - spiega Barresi - perché è così facile far credere a noi politici e a Voi assessori che non ci sono soldi in bilancio, mancano i fondi anche per acquistare una sola matita, ma poi improvvisamente ci rendiamo subito conto che i primi a sperperare il denaro pubblico sono proprio coloro che ci hanno per lungo tempo inculcato il concetto della mancanza di liquidità in Comune.
Nel provvedimento sopra citato - prosegue - viene affidato l'appalto (alla solita nota ditta) con un sistema improprio dove vengono richiamate normative del Dlgs.50/2016 del tutto non attinenti al caso specifico. Ebbene la redazione del PEF 2017, che serve a determinare le prossime tariffe TARI, è stata affidata ad un'unica azienda (sempre la stessa ormai da anni (?)) con il sistema del cottimo fiduciario tramite OdA (ordine diretto di acquisto) per un rilevante importo di €. 9.760.
E' paradossale - prosegue la consigliera - a questo punto fare gare per acquistare 200 euro di carta per fotocopie (accadono veramente cose strane di questi tempi). Non è che forse si voleva attuare un affidamento diretto richiamando l'art.125 comma 11 D. Lgs. 163/2006 (e forse non c'è la siamo sentita ?).
Comunque resta il fatto che il richiamo espresso al punto 2 del dispositivo del provvedimento n.356 del 16/12/2016 fa proprio divertire; esso fa riferimento all'art.36 del D.Lgs 50/2016 dimenticandosi di dare piena attuazione a quanto in esso sancito veramente e cioè: "L'affidamento e l'esecuzione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di cui all'articolo 35 avvengono nel rispetto dei principi di cui all'articolo 30, comma 1, nonché nel rispetto del principio di rotazione e in modo da assicurare l'effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese"».
«A questo punto - scrive - siamo arrivati oramai a giustificare per assurdo ogni cosa, ma il vedere disattendere poi anche l'art. 10 del Regolamento Comunale IUC è stato il massimo. In quanto lo stesso articolo ci spiega che il PEF è redatto dal gestore del servizio. Alla luce delle mie riflessioni, sono sicura che qualcuno penserà che le stesse siano inutili. Quindi lascio a Voi - conclude - le considerazioni e gli aspetti che riterrete più opportuni carpire da questa assurda vicenda e lascio inoltre al Vostro grande senso di responsabilità, trarre le conclusioni su come a volte funzionano al peggio le Istituzioni Amministrative».
«Mi chiedo insistentemente - spiega Barresi - perché è così facile far credere a noi politici e a Voi assessori che non ci sono soldi in bilancio, mancano i fondi anche per acquistare una sola matita, ma poi improvvisamente ci rendiamo subito conto che i primi a sperperare il denaro pubblico sono proprio coloro che ci hanno per lungo tempo inculcato il concetto della mancanza di liquidità in Comune.
Nel provvedimento sopra citato - prosegue - viene affidato l'appalto (alla solita nota ditta) con un sistema improprio dove vengono richiamate normative del Dlgs.50/2016 del tutto non attinenti al caso specifico. Ebbene la redazione del PEF 2017, che serve a determinare le prossime tariffe TARI, è stata affidata ad un'unica azienda (sempre la stessa ormai da anni (?)) con il sistema del cottimo fiduciario tramite OdA (ordine diretto di acquisto) per un rilevante importo di €. 9.760.
E' paradossale - prosegue la consigliera - a questo punto fare gare per acquistare 200 euro di carta per fotocopie (accadono veramente cose strane di questi tempi). Non è che forse si voleva attuare un affidamento diretto richiamando l'art.125 comma 11 D. Lgs. 163/2006 (e forse non c'è la siamo sentita ?).
Comunque resta il fatto che il richiamo espresso al punto 2 del dispositivo del provvedimento n.356 del 16/12/2016 fa proprio divertire; esso fa riferimento all'art.36 del D.Lgs 50/2016 dimenticandosi di dare piena attuazione a quanto in esso sancito veramente e cioè: "L'affidamento e l'esecuzione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di cui all'articolo 35 avvengono nel rispetto dei principi di cui all'articolo 30, comma 1, nonché nel rispetto del principio di rotazione e in modo da assicurare l'effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese"».
«A questo punto - scrive - siamo arrivati oramai a giustificare per assurdo ogni cosa, ma il vedere disattendere poi anche l'art. 10 del Regolamento Comunale IUC è stato il massimo. In quanto lo stesso articolo ci spiega che il PEF è redatto dal gestore del servizio. Alla luce delle mie riflessioni, sono sicura che qualcuno penserà che le stesse siano inutili. Quindi lascio a Voi - conclude - le considerazioni e gli aspetti che riterrete più opportuni carpire da questa assurda vicenda e lascio inoltre al Vostro grande senso di responsabilità, trarre le conclusioni su come a volte funzionano al peggio le Istituzioni Amministrative».
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