Politica

Porto di Trani chiuso al traffico. «Conviene a tutti, ma troppa confusione»

Intervento del coordinatore cittadino di Sinistra Democratica

L'idea di chiudere il porto al traffico nei week-end, di per se, non sarebbe malvagia. Anzi, a nostro parere, se ben gestita, potrebbe essere ottima, e convenire a tutti. E ci farebbe anche piacere che il centro-destra nostrano, dopo che, quand'era opposizione, aveva duramente contestato l'isola pedonale estiva, si sia ora "convertito" a quest'idea. Se non fosse che, come al solito, il tutto viene fatto in maniera pasticciata e confusa!
Nell'ultimo anno il porto è stato reso protagonista di mille e mille provvedimenti tra loro contraddittori, malorganizzati e mal seguiti. Sfere di metallo messe e tolte. Fioriere piazzate, poi spostate, poi tolte (col commento del Sindaco: "erano brutte". Ed accorgersene prima?), sostituite da blocchetti di cemento. Blocchetti divelti e lasciati lì per settimane e settimane senza che nessuno intervenisse.

Adesso, dopo che alla fine dell'estate s'era detto che la chiusura al traffico era un esperimento finito, si cambia ancora idea. Ma il bello è che, anche nella nuova decisione, si fa tutto nell'improvvisazione totale. E nella piena incapacità di gestire la cosa. Una tale operazione andrebbe accompagnata da una forte organizzazione, da un aumento delle aree di parcheggio (che invece, nelle zone circostanti, sono state ridotte…), un'implementazione dei mezzi pubblici, una flessibilità in caso di maltempo, un accordo con esercenti e residenti per far funzionare tutto al meglio possibile.

Invece, nulla di tutto questo. Si è agito di punto in bianco, senza assicurarsi nemmeno di "far partire bene" la cosa, evitando quantomeno che l'inizio fosse in coincidenza col periodo d'oscuramento dell'area portuale, in caso di maltempo s'è dovuto attendere che "si alzasse la voce" per prendere le misure opportune, concertazione zero, e nessun provvedimento per agevolare un funzionamento più efficiente della cosa. Il tutto in un clima d'instabilità, in cui si parla di fare ancora altre modifiche qua e la sul porto, che dureranno chissà quanto poco tempo, prima della prossima revisione.

In questa situazione, non diamo torto agli esercenti, se si lamentano. C'è bisogno di regole certe, chiare e ben applicate. Non di un continuo cambio totale, che lascia sempre nell'incertezza, ed è del tutto carente di ogni misura per rendere i provvedimenti efficaci ed eliminare gli effetti collaterali. La (dis)organizzazione del Porto è solo l'ultimo capitolo. E' stato preceduto dal caos sulle regole per l'occupazione del suolo pubblico, dal cambio annuale dei regolamenti di vario tipo, e via dicendo. Per gli esercenti, solo spese. Per la città, solo caos. Che prosegue.

Sono stati capaci, insomma, di tramutare un'idea che teoricamente potrebbe esser buona in un'altra occasione per dimostrare quanto sono bravi nel seminare il caos. Fanno pensare che in realtà non abbiano voglia di fare qualcosa di veramente buono per la città. Lo capirebbero da soli, in tal caso, che bisogna utilizzare un maggior criterio nelle cose.»

Antonio Mazzilli
Coordinatore Sinistra Democratica
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