Antonio Loconte
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Politica

Simpatie fasciste all'interno dell'Amministrazione Bottaro? Sotto accusa il consigliere Antonio Loconte

Libera, Comitato Bene Comune e Anpi scrivono al sindaco

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta a firma di Anna Rossi per Libera, Antonio Carrabba per Comitato Bene Comune, Vincenzo Dicugno per Anpi.

"Egregio sindaco Bottaro,

lo scorso 14 luglio il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano ha comunicato in una nota di aver partecipato all'insediamento dell'Osservatorio regionale dei neofascismi istituito dalla Giunta pugliese nel 2019. Nella stessa occasione ha anche affermato di volerlo sostenere per poter mettere l'Osservatorio nelle condizioni ideali per captare qualsiasi segnale legato al neofascismo con il proposito di porvi rimedio.

Tale notizia ha rinfrancato lo spirito antifascista di numerose associazioni che quotidianamente operano per la legalità e per il rispetto delle regole, della Costituzione e delle libertà di ogni singolo cittadino, tra cui quelle che tornano a chiederLe dei chiarimenti dopo mesi segnati dalla pandemia che sicuramente avranno distolto la Sua attenzione riguardo tale questione.

Il riferimento è al comunicato pubblicato a mezzo stampa lo scorso 20 febbraio incentrato proprio sulla presenza, in una delle liste a Suo sostegno, di un candidato al Consiglio Comunale, Antonio Loconte, che sul proprio profilo Facebook ha pubblicato nel corso degli anni immagini dall'inequivocabile contenuto fascista. Lo stesso candidato, in risposta alla pubblicazione del comunicato che viene riproposto in calce (ndr, vedi in basso), è intervenuto sempre sulla sua bacheca virtuale affermando quanto segue: "la persona intelligente si guarda intorno e, riflettendo, prende decisioni importanti senza rinnegare il passato o chiedere scusa per qualcosa. Nella vita bisogna evolversi, possibilmente migliorando. #animebelle".

Questo comunicato non ha ricevuto alcuna risposta e le associazioni firmatarie, anche a seguito delle difficoltà sopraggiunte a causa della quarantena, hanno deciso di non intervenire ulteriormente, in attesa degli sviluppi che la campagna elettorale e le successive elezioni avrebbero sortito, convinte anche che la popolazione avrebbe autonomamente posto rimedio alla questione attraverso le urne.

Le consultazione elettorali hanno però attribuito al candidato Antonio Loconte un largo consenso, rendendolo il più suffragato della lista 'Solo con Trani futura'. Proprio per questo dato, secondo quanto da Lei stesso affermato durante la campagna elettorale, aprirebbe le porte allo stesso Loconte di un assessorato in quanto, per l'appunto, il più votato della sua lista.

Questa lettera, che Le verrà recapitata personalmente e verrà inoltrata al neo costituito Osservatorio regionale dei neofascismi così da avere la sicurezza di una Sua lettura, ha l'obiettivo di chiederLe quanto segue:
  • è a conoscenza di queste simpatie (attuali o passate) del candidato ormai eletto al Consiglio Comunale che la sostiene?
  • se sì, come mai ha accettato che questo candidato entrasse a far parte delle Sue liste?
  • all'interno delle Sue liste c'erano altri candidati che nutrono o hanno nutrito tali simpatie? Eventualmente queste persone sono state elette?
  • reputa tale sostegno coerente con il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre?
  • pensa anche Lei che il passato non vada rinnegato e parimenti non si debba chiedere scusa alle milioni di vittime della furia nazifascista e del razzismo in generale tra cui la stessa Liliana Segre nostra concittadina?
  • le #animebelle del post pubblicato su Facebook si riferiscono alle vittime del nazifascismo, agli apologeti del fascismo o ai convertiti all'antifascismo che non rinnegano il proprio passato?
  • il suo intendimento di conferire l'assesorato ai candidati più suffragati delle liste a Suo sostegno è ancora valido?
  • visto le simpatie fasciste del Consigliere gli chiederà di fare un passo indietro rassegnando le dimissioni dalla carica appena conferitagli?
  • nelle dichiarazioni programmatiche della nuova amministrazione intende rivendicare i valori dell'antifascismo?
  • è disposto a partecipare ad un incontro pubblico di discussione con le associazioni firmatarie di questo documento per discutere di tematiche inerenti all'antifascismo e alla legalità?
Fiduciosi in una Sua risposta, le porgiamo i nostri più cordiali saluti augurandoLe un sincero in bocca al lupo per la Sua azione amministrativa dei prossimi cinque anni convinti come siamo che il nostro intervento non è mirato a destabilizzare il suo operato in vista dei primi adempimenti amministrativi, ma ad evitare che idee fasciste o neofasciste possano entrare in Consiglio Comunale o, peggio, in Giunta, facendo individuare Trani come una città fascista".
Questo invece il primo comunicato a cui fanno riferimento le associazioni scriventi:

"Il miglior esempio di antifascismo a Trani è stato fornito dal suo Arcivescovo Mons. Francesco Petronelli, insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare sul campo il 18 settembre 1943, proprio durante il secondo conflitto mondiale: 'Avuta conoscenza che un comando avversario stava per procedere nella sua sede episcopale alla fucilazione di cinquanta civili per feroce e ingiustificata rappresaglia, interveniva immediatamente per evitarne l'esecuzione. Riuscito vano il suo intervento impartiva ai morituri la sua benedizione e si poneva dinanzi ad essi per condividerne la sorte. Con tale esempio di carità cristiana si imponeva al comandante nemico che desisteva dal suo barbaro proposito'.

L'episodio si riferisce alla efferata e ben documentata pratica della decimazione applicata dai nazisti consistente nell'uccidere dieci civili innocenti per ogni soldato tedesco ammazzato. La storia viene in fretta dimenticata, per questo è doveroso ricordarla così come è doveroso rimarcare la profonda sensibilità tranese verso gli ebrei, vittime predestinate del nazismo e destinatari anche in Italia delle leggi sulla razza promosse dal fascismo, al punto da far ricostituire a Trani nel 2004 una comunità ebraica e ad ospitare nel 2016 l'ambasciatore dello Stato d'Israele, Zion Evrony; si aggiungono a ciò le numerose manifestazioni che ogni anno vengono organizzate a Trani in onore della storica comunità che si raccoglie attorno alla Sinagoga Scolanova e al museo ebraico della vecchia chiesa di Sant'Anna.

È importante sottolineare che lo stesso centro storico tranese ed altre zone della città portano marchiate sulla propria pelle la propria anima antifascista e il legame fraterno con la comunità ebraica attraverso la propria toponomastica e la dedicazione di vie e strutture pubbliche, basti pensare alla scuola Petronelli, a Piazza Salvo D'Acquisto, a via Cambio e a via La Giudea solo per ricordare gli esempi più famosi e pubblicizzati dalla stessa cittadinanza come mete ideali per scoprire la città tranese.

Oltre alla storia vanno ricordate anche le radici della nostra città, radici spesso dimenticate, visto anche che mai come oggi l'animo fascista sembra essere fervente anche a Trani e i dati dell'Eurispes attestano come i negazionisti della Shoah nella civile Italia siano passati in pochi decenni dal 2,7% al 15,6% di oggi.
In quest'ottica non può che suscitare favore il recente conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, vero e proprio simbolo imprescindibile delle testimonianze legate all'Olocausto in quanto superstite del campo di concentramento di Aushwitz-Birkenau in cui era entrata all'età di 14 anni e che, tra le altre testimonianze rilasciate, ha dichiarato riguardo il numero che porta tatuato sul braccio: 'Quel numero lo porto con grande onore perché è la vergogna di chi lo ha fatto. Persone odiate per la colpa di essere nate e che non avevano più diritto al loro nome diventando un numero. Il numero serve, in quella numerazione, per sapere quanti pezzi c'erano. Io sono stata un pezzo'.

La vergogna, oggi, risiede in chi non solo tenta di riportare in auge tali teorie e posizioni, ma anche solo in chi simpatizza con esse o in chi con leggerezza, senza riflessione o, peggio, per goliardia dimostra di sostenere in qualche modo quella che è stata una delle più grandi storture della storia dell'umanità.

A tal proposito non è possibile non attivare delle riflessioni sul conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre e non per quanto riguarda il forte impatto mediatico all'interno di una campagna elettorale che sta per entrare nel vivo, ma in un discorso di coerenza di pensiero.

Proprio nella città di Trani che ha dimostrato la propria avversione antifascista sembrano essere attive sacche apologetiche del fascismo pronte ad entrare in Consiglio Comunale e che, addirittura, appoggiano la candidatura del Sindaco uscente, rappresentante quindi di quella stessa comunità locale che ha conferito alla senatrice Liliana Segre la cittadinanza onoraria. Non si tratta purtroppo di supposizioni, ma di fatti reali, concreti e a dir poco preoccupanti, testimoniati da documenti fotografici orgogliosamente pubblicati sui canali social di un candidato al Consiglio Comunale.

Il Presidio Libera di Trani, la sezione cittadina dell'ANPI, Comitato Bene Comune e CGIL Trani chiedono che venga fatta immediatamente chiarezza a riguardo, affinché possa essere spento sul nascere ogni tentativo di tale rappresentanza incoerente con la cittadinanza onoraria conferita alla senatrice Liliana Segre e con la storia del Dopoguerra italiano e perché le stesse parole pronunciate dal sindaco il 13 febbraio scorso in occasione del conferimento 'che la farfalla gialla voli sempre sopra i fili spinati' non restino un motto, ma diventino atto concreto e pulsante".
  • Libera
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