Politica
Stabilizzazioni, i Verdi intimano l'alt alla giunta
Richiesta urgente al segretario generale del Comune. I due consiglieri comunali sposano la linea di Giuseppe De Simone
Trani - lunedì 14 novembre 2011
18.42
«Le modalità con le quali l'amministrazione comunale intende risolvere la vicenda della richiesta di trasformazione dei contratti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato fatta da tre dirigenti del Comune di Trani, rappresenta per quanto ci riguarda un punto di non ritorno che mai la politica aveva osato oltrepassare». Sono queste le parole di Michele Di Gregorio e Franco Laurora.
«La richiesta dei dirigenti - spiegano i due consiglieri dei Verdi - probabilmente inopportuna per le caratteristiche di fiducia dalle quali le nomine sono state generate ma certamente legittima, avrebbe dovuto trovare il suo corretto sfogo nel provvedimento di un tribunale della Repubblica dopo un normale giudizio. Se la legge riconosce un diritto, è giusto che quel diritto abbia una tutela».
Per Di Gregorio e Laurora «sconcia non è la richiesta dei dirigenti, potenziali aventi diritto, ma la soluzione adottata dall'amministrazione che già ha causato un danno alle casse comunali, essendo stati gettati soldi per pareri legali nonostante all'interno del Comune esiste un professionista, il quale, peraltro, aveva già reso un parere in merito». «Per questo - dicono gli esponenti dei Verdi - chiediamo che innanzitutto il segretario generale non porti la delibera alla discussione della giunta per l'esistenza del parere dell'avvocato del Comune sulla questione. Ma, in caso contrario, chiediamo al sindaco e agli assessori, chiamati ad assumere questa assurda deliberazione, di avere un sussulto di orgoglio e di bocciarla, correttamente e legittimamente».
I due consiglieri comunali sposano la linea di Giuseppe De Simone: «Sarebbe opportuno che si discuta della vicenda in Consiglio comunale. Se veramente si vorrà oltrepassare il punto di non ritorno, noi avremo comunque lasciato a testimonianza della nostra buona volontà questo secondo invito. Gli altri, invece, se ne assumeranno tutte le conseguenze di ogni genere. Confidiamo nell'intelligenza dei nostri interlocutori».
«La richiesta dei dirigenti - spiegano i due consiglieri dei Verdi - probabilmente inopportuna per le caratteristiche di fiducia dalle quali le nomine sono state generate ma certamente legittima, avrebbe dovuto trovare il suo corretto sfogo nel provvedimento di un tribunale della Repubblica dopo un normale giudizio. Se la legge riconosce un diritto, è giusto che quel diritto abbia una tutela».
Per Di Gregorio e Laurora «sconcia non è la richiesta dei dirigenti, potenziali aventi diritto, ma la soluzione adottata dall'amministrazione che già ha causato un danno alle casse comunali, essendo stati gettati soldi per pareri legali nonostante all'interno del Comune esiste un professionista, il quale, peraltro, aveva già reso un parere in merito». «Per questo - dicono gli esponenti dei Verdi - chiediamo che innanzitutto il segretario generale non porti la delibera alla discussione della giunta per l'esistenza del parere dell'avvocato del Comune sulla questione. Ma, in caso contrario, chiediamo al sindaco e agli assessori, chiamati ad assumere questa assurda deliberazione, di avere un sussulto di orgoglio e di bocciarla, correttamente e legittimamente».
I due consiglieri comunali sposano la linea di Giuseppe De Simone: «Sarebbe opportuno che si discuta della vicenda in Consiglio comunale. Se veramente si vorrà oltrepassare il punto di non ritorno, noi avremo comunque lasciato a testimonianza della nostra buona volontà questo secondo invito. Gli altri, invece, se ne assumeranno tutte le conseguenze di ogni genere. Confidiamo nell'intelligenza dei nostri interlocutori».