Claudio Precchiazzi
Claudio Precchiazzi
Vita di città

Storie di successo: Claudio, 29enne, direttore di un bistrot a Milano

Il ragazzo tranese conquista la grande città, a lui fanno capo 18 dipendenti

Ha solo 29 anni ed è direttore di un bistrot di rilievo in piazza Duomo a Milano. Quella di oggi è l'incredibile storia del tranese Claudio Precchiazzi che è riuscito, con il suo talento, il suo coraggio e con un pizzico di fortuna, a far parlare positivamente di sé nel mondo dei bar e della ristorazione. Percorrendo un'immaginaria linea del tempo, il neo papà Claudio, dopo la maturità professionale al Giovanni Bovio di Trani, in Puglia, si trasfeisce a Milano da una zia per frequentare la facoltà di "Fashion and textile designer" al Naba di Milano (Nuova accademia di belle arti). Ci riesce grazie a una borsa di studio vinta per il primo anno.

Per sostenere la propria famiglia, il giovane tranese lavora anche come cameriere in un bar, facendo del sacrificio e dell'impegno costante le sua parole d'ordine. Al secondo anno di studi, la borsa di studio viene a mancare e Claudio si arma di buona volontà e cerca un lavoro più remunerativo, sempre come cameriere. Nel 2008 viene ingaggiato part time al Savini di Milano per servire i tavoli. Un impiego che gli permette di proseguire gli studi, in piena autonomia. Eppure, dopo un anno torna a casa, in Puglia. E subito trova lavoro come modellista Cad presso un'azienda d'intimo donna e bambino ad Andria.

Nel 2011, Claudio Precchiazzi, vittima della nostalgia, si rifà vivo al Savini di Milano. «Mi rendo conto difatti che il mio lavoro ruotava, alla fine, sempre intorno al mondo della ristorazione, dunque divento consapevole che è questa la mia strada». In un solo anno è promosso maitre al bistrot. Qui incontra la sua futura moglie, ma dopo soli sei mesi si sposta di nuovo. «Volevo provare a diventare maitre d'hotel e ho così lavorato per un anno al Magna Pars di via Tortona, insieme con la mia consorte». L'esperienza finisce, e nel 2014 Claudio si guarda di nuovo attorno.

Da una banca nasce un bistrot, "Granaio", in via Mengoni, e Claudio assiste ai lavori e all'inaugurazione dello scorso 14 maggio. Da allora n'è direttore. A lui fanno capo 18 dipendenti (escluso il personale di cucina) di questa struttura aperta dalle 7 del mattino alle 24. Un locale di 1.000 metri quadrati su tre piani, a due passi dal Duomo di Milano. «Ho un ottimo rapporto con i clienti, e tutti qui mi rispettano» conclude raggiante.
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