Politica
Terremoto sul piano urbanistico generale di Trani
Il Tar ha accolto il ricorso di trenta imprenditori e proprietari di suoli
Trani - giovedì 23 dicembre 2010
Il piano urbanistico generale di Trani comincia a scricchiolare. La seconda sezione del Tar Puglia (presieduta dal giudice Amedeo Urbano) ha dato ragione a trenta imprenditori e proprietari di suoli edificabili che hanno presentato ricorso: ieri hanno ottenuto sia l'annullamento della delibera della giunta regionale del 1 agosto 2008 relativa al controllo di compatibilità del Pug di Trani, sia del provvedimento del Consiglio comunale che nel 31 marzo 2009 ha approvato lo stesso Pug per la parte di interesse dei ricorrenti.
Questo vuol dire che nelle parti interessate i limiti imposti dal nuovo strumento urbanistico, in termini di fabbricabilità, non sono validi. E stessa sorte, presto, si immagina riguarderà anche gli altri 26 ricorsi in attesa di sentenza, dopo la discussione avvenuta nei mesi scorsi.
Nella sentenza, i magistrati hanno accolto la maggior parte delle istanze mosse dai privati. In particolare, i proprietari dei suoli edificabili contestano l'abbassamento dell'indice di fabbricabilità (che da 6 è passato a 2 anche nel centro) imposto dalla Regione e i vincoli previsti per le ville storiche nelle cui pertinenze non si potrà costruire. Tutte previsioni entrate nel Pug proprio dopo la revisione del piano imposta al Comune dalla Regione, in seguito al parere negativo espresso in termini di compatibilità proprio da quest'ultima. Insomma, senza le modifiche imposte dall'assessore regionale all'urbanistica è possibile che i ricorsi (con conseguenti annullamenti) non ci sarebbero stati. Fermo restando la possibilità per il Comune – assistito dall'avvocato Franco Gagliardi La Gala – di ricorrere nelle sedi opportune, sembra scontato che il piano debba ora essere riesaminato per gli eventuali adeguamenti a quanto sancito dal tribunale amministrativo.
A questo punto, sembrano destinati a essere invalidati anche i sei piani esecutivi urbanistici approvati di recente, già oggetto di una denuncia alla procura e di una richiesta di riesame da parte della commissione urbanistica.
c. c.
Questo vuol dire che nelle parti interessate i limiti imposti dal nuovo strumento urbanistico, in termini di fabbricabilità, non sono validi. E stessa sorte, presto, si immagina riguarderà anche gli altri 26 ricorsi in attesa di sentenza, dopo la discussione avvenuta nei mesi scorsi.
Nella sentenza, i magistrati hanno accolto la maggior parte delle istanze mosse dai privati. In particolare, i proprietari dei suoli edificabili contestano l'abbassamento dell'indice di fabbricabilità (che da 6 è passato a 2 anche nel centro) imposto dalla Regione e i vincoli previsti per le ville storiche nelle cui pertinenze non si potrà costruire. Tutte previsioni entrate nel Pug proprio dopo la revisione del piano imposta al Comune dalla Regione, in seguito al parere negativo espresso in termini di compatibilità proprio da quest'ultima. Insomma, senza le modifiche imposte dall'assessore regionale all'urbanistica è possibile che i ricorsi (con conseguenti annullamenti) non ci sarebbero stati. Fermo restando la possibilità per il Comune – assistito dall'avvocato Franco Gagliardi La Gala – di ricorrere nelle sedi opportune, sembra scontato che il piano debba ora essere riesaminato per gli eventuali adeguamenti a quanto sancito dal tribunale amministrativo.
A questo punto, sembrano destinati a essere invalidati anche i sei piani esecutivi urbanistici approvati di recente, già oggetto di una denuncia alla procura e di una richiesta di riesame da parte della commissione urbanistica.
c. c.
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani 




.jpg)

.jpg)

