Religioni
Trani, 10 anni fa l'ingresso di Mons. Pichierri in Arcidiocesi
Questa sera una solenne celebrazione eucaristica
Trani - martedì 26 gennaio 2010
Il 26 gennaio 2000, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, faceva il suo ingresso ufficiale nell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie alla quale fu trasferito quale nuovo Arcivescovo in data 13 novembre 2009, succedendo a S.E. Mons. Carmelo Cassati. A distanza di dieci anni, questa sera a Trani, alle ore 19.30, si terrà una solenne celebrazione eucaristica da lui presieduta che vedrà la partecipazione dei sacerdoti, dei diaconi, delle persone di vita consacra e dei laici, provenienti da ogni parte del territorio diocesano.
Il 26 gennaio è una data cara per Mons. Pichierri, non solo per il suo decimo anniversario a Trani-Barletta-Bisceglie, ma anche perché nella stessa data, ma nel 1991, fu ordinato vescovo. Il mensile diocesano ha voluto dedicare un numero speciale all'evento e, poi, a febbraio sarà pronto il dvd "Dieci anni visti da vicino", una sorta di rassegna multimediale, attraverso il quale sarà disponibile tanto materiale documentario per conoscere e approfondire i dieci anni di episcopato di Mons. Pichierri.
«L'Arcivescovo - dichiara Mons. Savino Gannotti, Vicario Generale - si è introdotto nella sua Chiesa particolare come Servo, compagno di viaggio della comunità arcidiocesana per crescere in Gesù Cristo: Ut crescamus in Illo. Con questa convinzione ci si è veramente messi in cammino: al centro, fonte e culmine, sempre Gesù Cristo presente nell'Eucaristia che riattualizza e ripresenta la sua missione nella Chiesa secondo il divenire dell'anno liturgico. Questa storia di salvezza trova nutrimento nella Parola e nel servizio della Carità. La programmazione pastorale indicata nel documento n. 3, Ut crescamus in Illo, - continua il Vicario Generale - è stata, si può dire, la Magna Charta dell'itinerario formativo-sistematico-organico-permanente di un popolo di Dio in cammino. Si è assunta in pieno l'ecclesiologia conciliare per una radicalizzazione della spiritualità di comunione auspicata come programma del nuovo millennio da papa Giovanni Paolo II.
Lo svolgersi dei convegni pastorali annuali secondo la metodologia della traditio-redditio cui sperimentalmente sono seguiti i segni significativi, abbastanza impegnativi nell'attualizzazione, sono le tappe miliari di uno zelo pastorale itinerante missionario. La persona non è un'isola, è una relazione dinamicamente correlata nella parrocchia, comunità locale, la quale si ramifica nella famiglia, cellula peculiare fondante del popolo di Dio e della società. Tutti secondo i propri carismi sono impegnati attivamente consapevolmente e corresponsabilmente in ogni azione pastorale ecclesiale. L'attenzione alle persone, alla loro vocazione, alla loro santità, al bene comune, alla piena accoglienza della Parola, alla formazione e apertura missionaria ed ecumenica, al dialogo costruttivo, al servizio caritativo, è stata motivazione per coordinare il cosiddetto "governo" delle strutture e istituzioni diocesane. Il riordino legislativo (se così si può affermare) della Curia ne è il segno significativo. Non più uffici, ma "commissioni" di servizio coinvolgendo in solido presbiteri e laici».
Il 26 gennaio è una data cara per Mons. Pichierri, non solo per il suo decimo anniversario a Trani-Barletta-Bisceglie, ma anche perché nella stessa data, ma nel 1991, fu ordinato vescovo. Il mensile diocesano ha voluto dedicare un numero speciale all'evento e, poi, a febbraio sarà pronto il dvd "Dieci anni visti da vicino", una sorta di rassegna multimediale, attraverso il quale sarà disponibile tanto materiale documentario per conoscere e approfondire i dieci anni di episcopato di Mons. Pichierri.
«L'Arcivescovo - dichiara Mons. Savino Gannotti, Vicario Generale - si è introdotto nella sua Chiesa particolare come Servo, compagno di viaggio della comunità arcidiocesana per crescere in Gesù Cristo: Ut crescamus in Illo. Con questa convinzione ci si è veramente messi in cammino: al centro, fonte e culmine, sempre Gesù Cristo presente nell'Eucaristia che riattualizza e ripresenta la sua missione nella Chiesa secondo il divenire dell'anno liturgico. Questa storia di salvezza trova nutrimento nella Parola e nel servizio della Carità. La programmazione pastorale indicata nel documento n. 3, Ut crescamus in Illo, - continua il Vicario Generale - è stata, si può dire, la Magna Charta dell'itinerario formativo-sistematico-organico-permanente di un popolo di Dio in cammino. Si è assunta in pieno l'ecclesiologia conciliare per una radicalizzazione della spiritualità di comunione auspicata come programma del nuovo millennio da papa Giovanni Paolo II.
Lo svolgersi dei convegni pastorali annuali secondo la metodologia della traditio-redditio cui sperimentalmente sono seguiti i segni significativi, abbastanza impegnativi nell'attualizzazione, sono le tappe miliari di uno zelo pastorale itinerante missionario. La persona non è un'isola, è una relazione dinamicamente correlata nella parrocchia, comunità locale, la quale si ramifica nella famiglia, cellula peculiare fondante del popolo di Dio e della società. Tutti secondo i propri carismi sono impegnati attivamente consapevolmente e corresponsabilmente in ogni azione pastorale ecclesiale. L'attenzione alle persone, alla loro vocazione, alla loro santità, al bene comune, alla piena accoglienza della Parola, alla formazione e apertura missionaria ed ecumenica, al dialogo costruttivo, al servizio caritativo, è stata motivazione per coordinare il cosiddetto "governo" delle strutture e istituzioni diocesane. Il riordino legislativo (se così si può affermare) della Curia ne è il segno significativo. Non più uffici, ma "commissioni" di servizio coinvolgendo in solido presbiteri e laici».
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