
Cronaca
Tre anni in una cella inferiore ai tre metri quadrati
L'ex detenuto Shkelzen sarà risarcito con 7 mila e 500 euro
Trani - sabato 27 dicembre 2014
7.08
Novecentoquarantuno giorni e una cella inferiore ai tre metri quadrati. Una storia ai limiti dell'assurdo. Una storia quasi impensabile, disumana, che lascia l'amaro in bocca. Laci Shkelzen è un 29enne di origine albenese. Per quasi tre anni, le sue "case" sono stati i penitenziari di Padova, Trani e Lecce. I tutti e tre i casi al detunuto è stato riservato un angusto spazio di non più di tre metri. A Luci Shkelzen è stata negata persino la libertà di movimento.
A Trani, dulcis in fundo, ha dovuto condividere, a periodi alterni, il suo spazio di 2,86 metri quadrati con altri detenuti, da un minimo di quattro ad un massimo di otto. Eppure la giustizia del Karma sembra non avergli voltato le spalle. Tutt'altro. Quello che è stato violato, per l'esattezza, è l'articolo tre della Convenzione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Shkezen, per questo, sarà risarcito con 7 mila e 500 euro. L'entità del danno è stata quantificata dal giudice del Tribunale di Sorveglianza Emanuela Foggetti che ha accolto il reclamo presentato dall'avvocato Simone Viva.
Scarcerato ad agosto, l'ex detenuto ha avanzato, dunque, una richiesta risarcitoria da liquidarsi in 8 euro per ogni giorno vissuto in quelle che sono state definite "condizioni degradanti". Una storia drammatica che, nonostante i suoi terribili risvolti, ha riservato, per Shkezen, un finale dal sapore meno amaro.
A Trani, dulcis in fundo, ha dovuto condividere, a periodi alterni, il suo spazio di 2,86 metri quadrati con altri detenuti, da un minimo di quattro ad un massimo di otto. Eppure la giustizia del Karma sembra non avergli voltato le spalle. Tutt'altro. Quello che è stato violato, per l'esattezza, è l'articolo tre della Convenzione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Shkezen, per questo, sarà risarcito con 7 mila e 500 euro. L'entità del danno è stata quantificata dal giudice del Tribunale di Sorveglianza Emanuela Foggetti che ha accolto il reclamo presentato dall'avvocato Simone Viva.
Scarcerato ad agosto, l'ex detenuto ha avanzato, dunque, una richiesta risarcitoria da liquidarsi in 8 euro per ogni giorno vissuto in quelle che sono state definite "condizioni degradanti". Una storia drammatica che, nonostante i suoi terribili risvolti, ha riservato, per Shkezen, un finale dal sapore meno amaro.

Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani .jpg)

j.jpg)






